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Carie

La carie è la principale malattia dei denti......

by La Direzione di Dentisti Italia 16-11-2007 33507 visualizzazioni

La carie dentale è una patologia odontoiatrica estremamente diffusa, probabilmente la più diffusa di tutte. Basti pensare che colpisce, almeno una volta nella vita, il 90% della popolazione mondiale.

Questa malattia interessa solo i denti esposti nel cavo orale, di conseguenza si salvano gli elementi inclusi e quelli isolati da una corona artificiale (capsula). Tra quelli a rischio non vi sono solo i denti sani e integri, ma anche quelli devitalizzati, senza radice, incorporati in una protesi, e privi di tessuti parodontali.

Gli elementi dentali più vulnerabili sono i molari, i premolari e gli incisivi superiori. Le superfici più colpite sono l’interdentale e l’intercuspidale, dove risulta complicata la rimozione completa dei residui alimentari e, quindi, il mantenimento di una perfetta pulizia.

La carie colpisce, rammollisce e distrugge i tessuti duri del dente (smalto e dentina). Il danno si propaga dall’esterno verso l’interno con un decorso lento che può variare dai 6 mesi fino ai 2 anni.

Il processo carioso si può dividere in due fasi distinte:

  • Carie superficiale
    Lo smalto viene intaccato e demineralizzato al di sotto dei depositi di placca batterica. La carie presenta una tipica colorazione bianco-marroncina. Se l’infezione non viene adeguatamente trattata, l’andamento è progressivamente ingravescente.
  • Carie penetrante
    I prodotti acidi della fermentazione degli zuccheri perforano lo smalto e raggiungono la dentina. Poi, superata questa seconda barriera, la carie arriva alla polpa. Infine vengono interessate le strutture profonde del dente, causando ascessi, cisti e granulomi.


La guarigione spontanea non è possibile, poiché i tessuti dentali non hanno capacità rigenerativa. L’unica soluzione disponibile per rimediare al danno superficiale è rappresentata dall’otturazione. Invece, quando l’infiammazione ha già raggiunto la polpa dentale (pulpite) ci si deve affidare alla devitalizzazione.
Nei casi più sfortunati la lesione evolve ulteriormente, dando un granuloma o una cisti dentaria.
Nel primo caso si interviene con antibiotici, devitalizzazione e apicectomia. Nel secondo caso con apicectomia o drenaggio. Infine, quando il dente è giudicato irrecuperabile, si procede con la sua estrazione.

Il miglior atteggiamento per salvaguardare i denti dalla carie è la prevenzione.
Questa si basa su alcuni punti fondamentali:

  • un’adeguata igiene orale, garantita dall’utilizzo corretto e costante di spazzolino, filo interdentale, colluttorio e dentifricio al fluoro.
  • un’alimentazione corretta, in cui siano poco presenti zuccheri semplici e composti, cibi gommosi ed appiccicosi. E in cui siano, invece, preferiti alimenti ricchi di fluoro come cereali e prodotti ittici.
  • una pulizia dentale professionale da ripetere ogni sei mesi.
  • controlli periodici dal dentista.
  • eliminazione del vizio del fumo.

Nel caso in cui la prevenzione non basti, è sempre consigliabile che il soggetto si rivolga al proprio dentista fin dal palesarsi dei primi sintomi. Rimandare un attento esame odontoiatrico solo per paura o trascuratezza non potrà che portare a cure più lunghe, difficili, dolorose e costose.

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