Può una "semplice" infiammazione gengivale dare dolore a volte forte tipico da mal di denti?
Scritto da maurizio / Pubblicato il
Da alcuni giorni avverto un leggero fastidio a un molare inferiore e dopo l'assunzione di antinfiammatorio scompare per quasi l'intera giornata. Mi sono recato da un dentista (non il mio perché non sono in zona) il quale mi ha fatto una radiografia da cui non si vede nulla di particolare, tipo carie secondaria (il dente ha già una vecchia grossa otturazione). Questo dentista ha notato grossa infiammazione alla gengiva, sacca gengivale e anche tracce di cibo e mi ha fatto un curettage e pulizia dentale dicendomi di aspettare qualche giorno. Io ieri nel pomeriggio ho poi avvertito molto dolore al dente che mi fa male alla percussione solo dall'alto verso il basso. Voi cosa ne pensate? Voglio dire: è vero che dalla lastra non si vede nulla, ma può una "semplice" infiammazione gengivale dare dolore a volte forte tipico da mal di denti? Potrei avere il dente in necrosi e che non si sia visto dalla lastra? Grazie a tutti in anticipo per i suggerimenti
Pubblicato il 22-01-2014
Difficile farle una diagnosi accurata senza osservare la radiografia che il collega ha giustamente seguito e gli elementi clinici osservati dallo stesso. Certamente si tratta di qualcosa di 'locale' che ha arrecato una infiammazione alla gengiva. L'approccio del collega permetterà di raggiungere maggiore chiarezza proprio attraverso la risposta dei tessuti. Il dolore alla percussione però è molto sospetto e fa effettivamente pensare anche una possibile pulpite del dente, cioè una infiammazione interna al dente. Purtroppo bisognerà attendere anche per non eseguire trattamenti non opportuni.
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Pubblicato il 22-01-2014
Quando si fa una visita, ci sono i vari passaggi necessari per formulare una diagnosi; la rx e la percussione sono parte di una indagine che dovrebbe comprendere anche il sondaggio parodontale e il test di vitalità. Quindi occorre completare l'iter diagnostico; di per sè il dolore alla percussione indica un problema al legamento parodontale ma le cause possono essere variegate e in siti diversi (apice? forcazioni? frattura?)
Pubblicato il 22-01-2014
Caro Signor Maurizio, le tasche parodontali non possono essere state viste comunque dalla radiografia. Le si rilevano solo col sondino parodontale, clinicamente. Le radiografie utili sono le Rx endorali che però mostrerebbero segni indiretti di presenza di tasche parodontali come apertura dello spazio parodontale, frammentazione della corticale perialveolare, difetti ossei parodontali, oltre naturalmente a patologie derivanti dalla polpa endodontica! 1- Per quanto riguarda la Gengivite, Legga nel mio profilo "VISITA PARODONTALE" perchè capisca come si deve fare, o almeno come la facciamo io e mia figlia Claudia, almeno come traccia di esempio di Visita Seria e quindi se si trova dal Professionista giusto! Aver notato Gengive molto arrossate e lucide significa questo, dal punto di vista Parodontale e cerco di spiegarglielo. La gengiva sana ha un aspetto roseo a buccia d'arancio dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo, dall'interno all'esterno dello spessore della gengiva aderente. Quando si ha una infiammazione di questi tessuti, questa compenetrazione viene meno per la distruzione delle fibre connettivali e l'aspetto a "buccia d'arancia per l'alternarsi delle concavità epiteliali e delle convessità connettivali, vengono meno e si ha un aspetto lucido che indica patologia gengivale. (Le allego un Poster di quanto detto). La distruzione delle fibre connettivali, spiegata, apre la porta al distacco della Gengiva dal Dente, alla formazione della Tasca Parodontale per l'ingresso di batteri e alla formazione di difetto ossei parodontali per l'interazione dei batteri che da aerobi gram positivi, prima e da aerobi facoltativi poi, diventano infine anaerobi gram negativi che interagiscono col suo sistema immunitario in particolare delle cellule T e avviano la distruzione del ligamento parodontale, dell'osso, della gengiva connettivale ed epiteliale e del cemento radicolare che si necrotizza: è iniziata la Parodontite! 2- Per quanto riguarda una eventuale Parodontite tenga presente che nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane, il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." 3-Per quanto riguarda il dente, sappia che la infiammazione della polpa ha due stadi più o meno. Il primo è reversibile e quindi curabile senza terapia endodontica ed il secondo no. Mi spiego. Il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta, o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono = necrosi, e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti. Basta saggiare la risposta del dente o denti agli stimoli termici al caldo ed al freddo, portati sul o sui denti per valutarne la vitalità e quindi fare diagnosi! Il dolore e il gonfiore sono sintomi di flogosi (infiammazione ed infezione) che possono provenire dall'endodonto (necrosi del canale della radice) o dal periapice (tessuto osseo intorno all'apice, il più comune, il granuloma) o da tasche parodontali, che vanno quindi misurate con un sondino (estrinsecazione di una Parodontite o di una Endoparodontite) e tanto altro! Le lascio un Poster che Spiega cosa sia la Gengivite ed il curettage e scaling e l'inizio di una Parodontite! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 22-01-2014
Gentile paziente, se c'era "sacca" con residui di cibo non è una Semplice" gengivite, ma parodontite e il curettaggio può essere arrivato a interessare anche l'innervazione del dente. Inoltre la grossa otturazione può avere come conseguenza una pulpite o una necrosi. Di norma quando c'è una sintomatologia dolorosa spontanea occorre intervenire (sovente con la devitalizzazione). I denti non "guariscono mai da soli", quindi si rechi al più presto dal suo dentista di fiducia... prima di doverci andare in urgenza!
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Pubblicato il 22-01-2014
Può darsi che non si tratti di una "semplice infiammazione gengivale" ma di una parodontite profonda o di una lesione endo-parodontale, o comunque che ci sia una necrosi pulpare, anche dipendente dalla vecchia otturazione, e allora il dolore alla pressione è una conseguenza possibile.
Pubblicato il 22-01-2014
Probabilmente il fatto che la sintomatologia non migliori fa pensare che la diagnosi sia diversa, ma il collega, visto che i sintomi non erano eclatanti, probabilmente ha preferito trattare prima il parodonto cioè" la gengiva" per fare una diagnosi sicura. Probabilmente si tratta di un inizio di pulpite
Pubblicato il 22-01-2014
Gentile sig. Maurizio, il quadro clinico che riferisce è tipico dell'infiammazione parodontale, della gengiva. La sensazione è quella che il dente sia improvvisamente più lungo. In assoluta sintonia con quella che è la diagnosi, supportata da esame radiologico, che le ha fatto il collega. Ritengo possa essere utile per lei tornare dal collega e porre a lui tutte le domande necessarie a dipanare eventuali dubbi. Tenga presente che nella gengivite non c'è nulla di semplice e che va comunque curata prima di sfociare in forme più severe di malattia parodontale; si faccia seguire.
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Pubblicato il 22-01-2014
Gentile paziente, letta la sua descrizione oserei dire che il suo problema può essere di origine endodontica e/o parodontale. Ossia, che la sua sintomatologia dolorosa provenga dal dente stesso che può essere in pulpite (infiammazione della polpa nervosa del dente) ed affetta da parodontite (infiammazione del parodonto gengivale del dente stesso) Per tanto anche facendo una radiografia si vedrebbe ben poco, ma sicuramente ci sono altri test di vitalità che possono sicuramente dare maggiori informazioni per valutare attentamente lo stato di vitalità e funzionalità dell'intero organo di supporto. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane
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Pubblicato il 22-01-2014
Sig. Maurizio, se dopo un trattamento odontoiatrico ci sono delle complicanze la cosa più saggia da fare è quella di ricontattare l'odontoiatra che aveva eseguito le cure. Qui trova tante risposte, lei parla di patologie che non conosce, ma non c'è nulla di certo.
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