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Domanda di Gnatologia

Risposte pubblicate: 8

Non esistono altre strade oltre al maxillofacciale?

Scritto da silvia / Pubblicato il
Buongiorno, da adolescente misi apparecchio fisso per correggere un morso aperto incrociato a sx con laterodeviazione della mandibola a sx. L’apparecchio ha migliorato esteticamente l'allineamento dei denti ma la laterodeviazione è rimasta. Da allora fino circa ai 34/35 anni non ho mai avuto problemi di alcun tipo. Inizio ad avvertire qualcosa di diverso 8 anni fa (2 anni prima circa feci una ricostruzione del 2° premolare e messo una coroncina al primo molare di sotto sempre a sx): iniziano dei dolori muscolari al fianco dx, noto spostamenti a livello del bacino, gradualmente inizio ad avvertire delle tensioni negli incisivi di sotto, asimmetrie negli occhi (un occhio era come se fosse più chiuso); preciso nulla a livello dell’articolazione temporomandibolare, nessun tipo di disturbo. Da allora la situazione lentamente peggiora, il dolore al fianco è parte integrante della maggior parte delle mie giornate (ho fatto indagini per escludere artrosi anca o altro tipo di causa, innumerevoli sedute da osteopati ect ect), se chiudo la bocca ho un nuovo contatto tra gli incisivi laterali di sx delle due arcate e devo spostare volontariamente la mandibola a dx ed indietro perché ciò non avvenga, la mandibola sta scivolando ancora di più a sx e sta ruotando secondo me, lo zigomo di dx sporge di più, l’occhio di sx è più basso ed in dentro (lo sento appoggiando i palmi delle mani sugli occhi), preciso che non sono un mostro ma queste asimmetrie io le vedo, anche se le persone a cui lo chiedo le notano solo se mi osservano con maggiore attenzione. Sono andata recentemente da un dentista per una visita. Mi ha detto che prima di pronunciarsi definitivamente vuole vedere bene le ossa (devo fare degli esami radiografici) per escludere asimmetrie dei tessuti molli, anche se secondo lui c’è un’asimmetria nel mascellare superiore a sx (più corto). Mi ha detto di iniziare a prendere in considerazione la possibilità di un intervento maxillofacciale, che il mio caso è complesso e che altre strade ortodontiche nel mio caso non servirebbero. Mettiamo che questa sua supposizione sia confermata dalle radiografie, solo la parola mi spaventa, è un intervento molto invasivo ed importante, sono andata dal dentista predisposta per un apparecchio fisso o bite, ma non ad un maxillofacciale. Nel caso di confermata malformazione del mascellare sup., non si può provare ad intervenire con bite o altri modi, l’unica soluzione è un maxillofacciale, anche se non ho e mai ho avuto dolori, disturbi funzionali all’articolazione della mandibola? Per oltre 20 anni la mia situazione è stata stabile, può quel lavoro fatto al molare e premolare aver in qualche modo compromesso l’”equilibrio storto” della mia bocca ? Non esistono altre strade oltre al maxillofacciale? Grazie mille per l’attenzione ed eventuali risposte.
Gentile Sig. Silvia, proprio perché il suo caso è complesso non è possibile dare giudizi via web. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Cara Signora Silvia, ma come si può fare una supposizione di Diagnosi così severa e così impegnativa e dolorosa psicologicamente per il paziente, senza esserne sicuri al 100x100%!!!! E per fare Diagnosi occorre una Diagnosi Gnatologica ed Ortodontica. La diagnosi Ortodontica è cosa seria e dipende da una infinità di problemi da valutare con accurato check up ortodontico e cefalometria che misura delle semirette che individuano dei piani e degli angoli in base a cui si fa una diagnosi e si prospetta una terapia ortodontica e che è compreso in più visite, rilievi di dati e soprattutto uno studio a "tavolino" dei problemi da correggere; è come una progettazione matematica di una espressione, di un problema che la cui soluzione è in una sequenza di espressioni , numeri e dati e, chiedere quello che chiede lei per l'ortodonzia, sarebbe come chiedere ad un matematico il risultato di un problema senza fargli fare tutti i "passaggi" che lo possano portare alla soluzione richiesta. Vede, siamo entrati in concetti complessi! La Gnatologia è anche essa molto seria, richiede infatti cultura, intelligenza e capacità clinica oltre che terapeutica! Non si esaurisce certo tutto con un'occhiata e due lastre.Quindi si tranquillizzi e vada da un Ortodontista capace.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Silvia il suo è un caso multidisciplinare che va approfondito, sicuramente la corretta strada verrà indicata dall'odontoiatra.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Cara Silvia, sicuramente il rapporto di combaciamento delle sue arcate, essendo scorretto, provoca una serie di danni che, pur non interessando specificatamente l'articolazione temporo-mandibolare (ma non è sufficiente la sensazione soggettiva per escluderli tassativamente), determina una Sindrome Miofasciale con probabili sintomi discendenti (collo, tronco, arti inferiori) che possono alterare una corretta postura generale. Assolutamente sconsigliato alcun intervento di natura chirurgica, occorre determinare un corretto rapporto cranio-mandibolare attraverso opportune indagini che, tramite la decontrazione muscolare e lo studio dei micromovimenti mandibolari e delle attività elettriche dei muscoli ad essa correlati, determinino una occlusione fisiologica in grado di risolvere i problemi da cui è afflitta. Auspicabile dunque, nel suo caso un posizionatore mandibolare (un semplice apparecchio sull'arcata inferiore denominato ortotico mandibolare) che ristabilisca la perduta funzionalità neuro-muscolare e sia base di partenza per un eventuale trattamento ortodontico riabilitativo. Non intraprenda cure ortodontiche che non abbiano una controprova iniziale di natura funzionale per non correre il rischio di eventi fallimentari o addirittura peggiorativi. Per rispondere a parte della sua domanda confermo che l'introduzione di cambiamenti anche molto piccoli, come una singola corona, possono, in una situazione di precaria stabilità neuromuscolare, rappresentare eventi scatenanti una sopita sintomatologia. Cordiali saluti Michele Lasagna.
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Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Come dice il dr. Petti, è necessaria una cefalometria che valuta la situazione della struttura ossea. Ci vuole una cefalometria postero anteriore oltre che la classica latero laterale. Questa situazione è difficilmente modificabile e recuperabile perchè dopo i 13 anni la struttura ossea cambia di poco se non con la chirurgia. Ma anche questa è destinata a fallire se non si rimuovono le possibili cause. Nel caso di un cross con open etc, sicuramente la causa va ricercata in una profonda alterazione della funzione linguale che è una potentissima causa di malocclusione. Se questa persiste, sia i tentativi ortodontici (l'app fisso NON è in grado di correggere queste complesse situazioni, ma sarebbe stato necessario un apparecchio funzionale che mette a posto denti, ossa, lingua etc etc) che quelli chirurgici non funzionano. E recidiva. C'è un mio articolo che descrive bene bene il suo caso - è intitolato ortodonzia come lifting facciale.. (ma è una sottosezione del mio articolo estetica dentale-1)
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Gentile signora cercherò di essere succinto ma chiaro: se il difetto è dentale, allora con l'apparecchio ortodontico si può cercare di risolvere il problema. Se il problema oltre che dentale è scheletrico è indispensabile eseguire una correzione ortodontica e chirurgica. Non esiste NESSUN apparecchio in grado di modificare lo scheletro nell'adulto. Cordialmente

Scritto da Dott. Alvise Cappello
Padova (PD)

Cara Silvia, confermo quello che dicono gran parte dei colleghi: è necessaria una diagnosi di forma delle arcate ( modelli, Rx, etc) e un esame di movimento (kinesiografia) per valutare se forma e funzione sono equilibrati o meno. Solo dopo questo tipo di diagnosi si valuta come e dove intervenire.

Scritto da Dott. Stefano Corti
Firenze (FI)