Il dentista mi sconsiglia un altro tentativo di impianto e suggerisce il ponte
Scritto da Massimiliano / Pubblicato il
Buongiorno, A seguito di rottura dente primo molare superiore sinistro ho dovuto un anno fa effettuare una devitalizzazione ed inserimento capsula. Dopo 3 mesi a seguito di ascesso il dente è stato riaperto e rifatta la pulizia canalare per ben due volte ma senza successo. Di conseguenza il dentista ha optato per l'estrazione del dente e successiva implantologia. Il dente è stato tolto a Settembre 09 e la prima fase dell'impianto (inserimento perno) è avvenuta il 31 Gennaio 2010 dopo valutazione con RX fatta dal dentista. Tutto bene nelle due settimane successive mentre dal 16 giorno ho iniziato a sentire delle fitte all'altezza dell'impianto, una sensazione di bruciore al palato vicino impianto e una sensazione di gonfiore alla gengiva sotto il labbro. La parte non era gonfia e l'impianto non mi doleva in caso di pressione o avvitamento/svitamento (era anche fisso). Tuttavia continuavo ad avere un dolore spontaneo che non mi faceva dormire la notte. Da RX fatta alla 4 settimana dal dentista non è risultato nulla. Dopo cura antibiotica prescritta dal dentista la situazione non è migliorata quindi il dentista ha optato per estrazione impianto (avvenuta ieri). Il dentista non è riuscito a capire con certezza il motivo ma attribuisce la cosa "forse" ad una eccessiva vicinanza impianto al seno mascellare (quantità osso circa 7,5mm). L'impianto non è stato fatto con rialzo del seno mascellare. Il dentista mi sconsiglia un altro tentativo di impianto e suggerisce il ponte...siccome i denti vicini sono sanissimi io vorrei evitarlo e sarei più tentato a fare un altro tentativo di impianto..ovviamente dopo aver fatto un'analisi più approfondita magari con TAC dell'area in modo da capire meglio la fattibilità Voi cosa ne pensate?..vi è mai capitato un caso simile? Grazie
Pubblicato il 04-03-2010
Sig. Massimiliano, non sempre è possibile la riabilitazione impiantare, per cui si riabilita con sistemi tradizionali. Nel suo caso potrebbe richiedere un ulteriore tentativo, facendo capire bene all'operatore che lei è disposto a sostenerne le spese in caso di nuovo insuccesso e come ultima spiaggia il ponte con costi biologici maggiori.
Pubblicato il 04-03-2010
Caro Signor Massimiliano ... mi scusi sa, ma mi sembra tutto così approssimativo ...... si estrae un impianto forse percho...etc!!!...forse non esiste in Odontoiatria...esiste una diagnosi ben fatta...soprattutto un piano di cura PRIMA di fare un impianto...con valutazione di tanti parametri...preparazione di dima chirurgica etc....RIISULTATO : i casi sono due o fa il ponte col suo dentista o cambia dentista e fa...valutando correttamente tutto ...un impianto dopo aver ricostruito osso ed eventualmente rialzato il seno.....se questa fosse la causa dell'insuccesso...ma chissà perchè penso che sia da ricercare altrove!..........Gustavo Petti, Parodontologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 04-03-2010
Scusi.... ma per chi pratica implantologia avere 7,5mm di osso residuo sotto il seno mascellare è una cosa meravigliosa...non vorrei peccare di presunzione, ma il successo è quasi in tasca...magari ci fossero sempre 7-8mm di osso sotto il seno!!!! quante chirurgie più invasive si eviterebbero!!!
Pubblicato il 05-03-2010
Gentile Massimiliano, magari avessi sempre in zona 6° superiore 7mm di osso!. L'area del sesto superiore è dal punto di vista della quantità di osso disponibile le più critica del mascellare; suppongo che nella sua descrizione manchi qualcosa, o che lei non sa o che non ha colto. Personalmente propenderei per il riposizionamento dell'impianto. Cordialità Gustavo De Felice sapri (sa)
Pubblicato il 05-03-2010
Gentile Massimiliano, concordo con i colleghi. 7,5 mm di osso sono una manna dal cielo in quella zona. Senza considerare che la semplice vicinanza col seno mascellare non provoca danni, mentre ne provocherebbe l'eventuale perforazione del seno stesso, che a mio parere però non si è verificata, perchè altrimenti i problemi li avrebbe avuti da subito, non al sedicesimo giorno. Fermo restando che un insuccesso implantare può capitare a tutti i dentisti, io opterei per riprovare con l'impianto. Cordialmente
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Pubblicato il 06-03-2010
Caro Massimiliano, avrei qualche dubbio sui 7,5 mm dato che non si accenna a indagini radiologiche approfondite come una TC denta scan. Per quanto mi riguarda questo esame è d'obbligo quando si parla di implantologia. Cordialmente
Dentista Marche, Macerata
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