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Domanda di Implantologia

Risposte pubblicate: 17

Sarà possibile continuare con gli impianti?

Scritto da danielarosa / Pubblicato il
Gentilissimi, verso Ottobre dello scorso anno ho fatto primo intervento per 3 impianti inferiori. Purtroppo verso febbraio-marzo il dentista ha notato un'ascesso, mi ha fatto prendere antibiotici, ma non è passato, allora il dentista dopo radiografia endorale, ha fatto pulizia dell'osso. Preso altri antibiotici, ma ancora ad oggi è gonfio intorno alla gengiva. La settimana scorsa ha fatto altra lastra e ha detto che un impianto va rimosso perchè perso...cosa succederà adesso' dovrò togliere tutti gli impianti? sarà necessario altro in alternativa o sarà possibile continuare con gli impianti. Al momento il mio dentista è ammalato e ha dovuto rinviare appuntamento per la rimozione di un impianto a tra 2 settimane, vorrei intanto sapere vs opinione grazie. Daniela
La mia opinione è che un impianto non può fallire così. Che va toppo di "moda" mettere impianti a destra e a manca, e che troppo spesso vengono messi senza tutti quegli accorgimenti diagnostici e tecnici che daranno poi una riuscita quasi certa. Cioè se ne mettono troppi a azzardatamente. Può succedere che un impianto fallisca, ma non dovrebbe succedere mai..

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Nessuno meglio del suo dentista, che conosce la situazione e che ha a disposizione le radiografie, può darle un consiglio in merito. Quello che posso dirle in linea di principio è che la perdita di un impianto è una complicanza possibile e statisticamente qualche paziente sottoposto a chirurgia implantare va incontro ad insuccesso. In genere, comunque, l'impianto perso può essere riposizionato.

Scritto da Dott. Luca Boschini
Rimini (RN)

Cara Signora Daniela, questo è il risultato del "concetto" "Impianti a tutti i costi e sempre"! L'implantologia è specialità seria e non è assolutamente la "panacea" di tutti i problemi! Non tutte le bocche o le zone della bocca possono ricevere impianti! Ed in ogni caso per fare implantologia bisogna sempre mettere la bocca in condizioni di riceverli. Invece noto che spesso viene fatta implantologia fine a se stessa senza che parodontalmente ci siano i presupposti di qualità e salute ossea e gengivale idonee e qualità e salute gnatologica e i carichi giusti e tanto altro! Sorge il dubbio che spesso l'impianto venga fatto solo per accontentare la richiesta del paziente che chissà perchè è talmente attratto da esso che è disposto a spendere cifre che non spenderebbe per salvare il suo dente o è disposto come lei a raccontare che un impianto è andato male e pazienza! Se fosse andato male un qualsiasi altro lavoro odointoiatrico sarebbe scattata subito la molla della "denuncia"! Questo non lo capirò mai! Cara Signora, deve capire che l'implantologia è l'ultima "ratio" ed è spesso il risultato del fallimento della terapia odontoiatrica! Quindi in questi casi non è la terapia! ma una "toppa"! Poi ovviamente c'è l'implantologia seria, fatta da implantologi seri che fanno un accurato studio preimplantologico per arrivare a risolvere casi clinici con l'implantologia, altrimenti irrisilvibili, degnamente! Ma questa è tutta un'altra cosa. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Non è detto che debba rimuovere tutti gli impianti e non conoscendo la sua reale situazione clinica non si può neppure dire se è possibile reimpiazzare quello perso con un altro impianto o riabilitare la masticazione con i due rimasti.

Scritto da Dott. Aldo Santomauro
Palermo (PA)

Sig. Daniela, in letteratura ritroviamo che l'implantologia ha degli insuccessi bassissimi, ma in realtà tutti i giorni ritroviamo dei fallimenti, perché pochi odontoiatri dichiarano ufficialmente questi insuccessi, infatti, la maggior parte dei dentisti tende a vantare al paziente solo i casi positivi, trascurando i casi come il suo. Spero che il collega che la sta curando si rimetta al più presto, augurandogli buona e pronta guarigione, poi, solo lui potrà esprimere pareri corretti sulla prognosi dei suoi impianti, se non sarà possibile continuare con i sistemi implantari si troveranno altre alternative più semplici per la sua riabilitazione protesica.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile paziente, probabilmente trattasi di una Perimplantite, ossia una infiammazione che si è creata tra osso ed impianto. La cosa strana, che denoto, è che trattandosi di un intervento effettuato ad Ottobre 2001, avrebbe necessitato di soltanto 3 massimo 4 mesi, prima di poterli protesizzare. Ad oggi, passati più di 6 mesi dall'intervento chirurgico, penso che ci sia stato qualcosa che non è andato bene dall'inizio, ma può succedere a tutti. Pertanto, non si sfiduci, anche eliminando un impianto affetto da Perimplantite, verrà riempito da osso eterelogo, ossia un biomateriale utilizzato come riempitivo, a garantire il tutto. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane
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Scritto da Dott. Tommaso Giancane
Noci (BA)

Le statistiche ci dicono che una quota bassa di impianti non raggiunge il risultato sperato. Il consenso informato, che il paziente deve compilare prima di ogni intervento, prevede questa eventualita'; prevista e' anche la procedura in caso di fallimento. Io credo che dovrebbe continuare con il piano di trattamento

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Fermo restando il fatto che gli insuccessi fanno parte della pratica implantare (seppure limitata ad una percentuale piuttosto bassa del 3-5% dei casi) è opportuno valutare le cause che ne hanno determinato il fallimento, per poterle dire se potrà rimettere gli impianti e questo può farlo solo chi la conosce come paziente ed ha chiaro il suo caso clinico. Tra le cause di insuccesso vi sono molti motivi che vanno da malattie metaboliche preesistenti alla scarsa qualità degli impianti, passando per le pratiche chirurgiche non corrette, la mancanza di sterilità nella fase chirurgica e finendo con la scarsa partecipazione del paziente nelle fasi post-chirurgiche. Ma ognuna di queste cause ha le soluzioni adeguate per metterla in condizione di riabilitare la sua bocca. Ne parli col suo curante. Cordialmente
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Scritto da Dott. Bruno Cirotti
Roma (RM)

Sono perfettamente d'accordo con i saggi colleghi che denunciano la faciloneria e la spregiudicatezza con cui molti dentisti ricorrono agli impianti spesso in condizioni in cui tale pratica si rende gravemente rischiosa per il paziente che si troverà ad essere sottoposto a disagi non indifferenti. Ma anche l'implantologia è un business ! Cordiali saluti Michele Lasagna

Scritto da Dott. Michele Lasagna
Bereguardo (PV)

Cara Signora, purtroppo il fallimento e quindi la perdita di un impianto è possibile, succede, soprattutto se la situazione di partenza prevedeva molta chirurgia e quindi situazioni anatomiche non del tutto favorevoli all'immissione dell' impianto stesso. Non succede nulla , l'impianto va rimosso con minimo disagio per il paziente e il Collega saprà valutare se poter usufruire dei 2 impianti rimanenti per portare a termine la protesizzazione o rimettere l'impianto a distanza di poco tempo e posticipare la finalizzazione. Gli impianti che a volte falliscono ma per fortuna raramente, sono la scelta ottimale nel 99 % dei casi data la loro estrema versatilità e capacità di ripristinare estetica e funzione nel migliore dei modi e soprattutto con estrema comodità per il Paziente. Cordialmente
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Scritto da Dott. Emanuele Santi
Roma (RM)

Gentile Sig.ra, non è possibile dare un parere senza conoscere il caso. Comunque un insuccesso può capitare. Ora vi sono molte strade. Forse è possibile fare la riabilitazione solo su due impianti, forse è possibile mettere un nuovo impianto, forse......................., come vede vi sono molte possibilità. Sara il suo dentista a decidere. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

In parte mi trovo d'accordo con il collega Passeretti per cio' che riguarda il numero esagerato d'impianti che vengono fatti spesso con superficialita ed business economico. .ciò non toglie che ci siano impianti che falliscono, e tutti noi sappiamo che la bocca e' igienicamente poco gestibile e che noi benche' possiamo prendere tutte le precauzioni del caso alla sterilita' non ci arriviamo mai. Altra cosa è la progettazione del lavoro con un inclinazione un impianto larghezza lunghezza ecc...ecc per molti motivi un impianto puo fallire, e chiaro che se mettessi 100 impianti e me ne fallisce 50 o 60 probabilmente devo cambiare lavoro. Credo che lei perderà solo un impianto e la cosa finisca li'
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Scritto da Dott. Alessandro Sanna
Lucca (LU)

Stia tranquilla. Gli impianti si perdono per molti motivi. E li perdono anche i professori! Il Suo curante provvederà a rimuovere l'impianto ed a posizionarne un altro nei modi e tempi che certamente conosce. Cordialmente

Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

La perdita di un impianto può avvenire per mancata integrazione o per perimplantiti ossia infiammazioni dei tessuti intorno agli impianti. In genere dopo la rimozione dell'impianto fallito si può riposizionare l'impianto ricorrendo nei casi dovuti a interventi di rigenerativa ossea. Il fallimento non è statisticamente frequente ma è un evento possibile che capita a tutti quelli che fanno molta chirurgia.

Scritto da Dott. Paolo Fulgenzi
Pescara (PE)

Una percentuale di fallimento esiste su tutte le procedure odontoiatriche, in implantologia dovrebbe essere del 3%. E' giusto che ogni paziente venga avvertito preventivamente e che il paziente accetti questo rischio ( che e' comunque bassissimo) dando il proprio consenso ( firmato ovviamente). Detto questo, in linea di massima e' possibile ritentare il trattamento, ma potrebbe anche non essere necessario se gli altri due impianti dovessero essere sufficienti per una corretta riabilitazione.

Scritto da Dott. Luigi Fasulo
Siracusa (SR)

Impianto perso? Nessun problema! perso un impianto si rimuove. Il suo dentista qnd sarà in buona salute le prospetterà sicuramente la migliore soluzione. Sicuramente potremmo essere di maggiore supporto con documentazione radiografica ma si affidi al suo dentista, non sarà il primo a perdere un impianto

Scritto da Dott. Antonio Aiello
Rossano (CS)

Gentile sig.ra, gli impianti si ammalano della stessa malattia dei denti, il che significa che necessitano delle stesse cure. Rimuovere un impianto per un ascesso -una osteite purulenta- è una cosa grave, perché implica una infezione nell'osso, una mobilità e anche il rifacimento del lavoro, il che parla da solo. La cura a casa deve essere molto scrupolosa, così come le manovre si posa in opera dell'impianto -massima igiene e competenza-. Bisogna vedere se le norme di igiene sono state rispettate dall'inizio alla fine, sia nell'operatività che nella manutenzione. Se poi Lei è un soggetto parodontale, o diabetico o altro, anche questo è da vedere. Quindi, la mia risposta finale dipende da come Lei stessa risponde ai quesiti e alle mie riflessioni che le ho offerto. Se tutto è a posto, allora potrà rifare gli impianti, altrimenti, la protesi futura sarà mobile. Cordiali saluti
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Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)