Vi è mai capitato di curare semplici carie a molari inferiori usando l'anestesia?
Scritto da mirko / Pubblicato il
Salve!avrei un quesito da porvi, al quale spero rispondiate con sincerità!vi è mai capitato di curare semplici carie a molari inferiori usando l'anestesia?ed è mai successo che non abbia mostrato del tutto la sua efficacia?informandomi su internet ho scoperto che in alcuni casi i denti della mandibola sono più difficili da trattare in quanto l'osso è più spesso!ma questo è vero solo per interventi più profondi come devitalizzazioni ed estrazioni o anche per semplici carie(in questo caso non profonda!)?potrei sentire un minimo di fastidio con una sola puntura?premetto che al momento non ho mai avuto di questi problemi con i denti superiori!ringrazio tutti voi per la vostra disponibilità e vi auguro un buon lavoro!
Pubblicato il 30-11-2010
Gentile Mirko, personalmente uso sempre l'anestesia anche per le piccole carie dei molari della mandibola. Se la tecnica è corretta non ci sono problemi di alcun tipo sia per devitalizzazioni, estrazioni o carie di piccola entità. Cordialmente
Pubblicato il 30-11-2010
Addormentare un dente di sotto è meno facile che anestetizz quelli della arcata sup. Dipende dalla abilità del dentista. Ma se parliamo di piccole carie, ci sono tecniche come quella della ozonoterapia dentale che permette di evitare trapano, e quindi anestesia. O se si deve fare l'anestesia, associandola alla sedazione cosciente con protossido i fallimenti saranno quasi azzerati. Ho scritto ampiamente di queste tecniche più recenti in questo sito..
Pubblicato il 30-11-2010
Lei si è già data la risposta. I denti dell'arcata inferiore hanno un supporto osseo più spesso, che impedisce con una anestesia locale all'anestetico di arrivare fino al tronco nervoso che trasmette le sensazioni dolorose. In tali casi si deve ricorrere alla anestesia tronculare per arrivare direttamente al tronco nervoso più superficializzato senz Brriere ossee. Ma tale trattamento è riservato per interventi più dolorosi. Per trattamenti di carie superficiali un minimo di disagio può essere facilmente sopportato. In casi di intolleranza si può ricorrere ad altre tecniche, per esempio con l'aiuto del laser
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Pubblicato il 30-11-2010
Caro Mirko, il problema dell'anestesia ai molari inferiori è una realtà che però non dipende dalla tipologia di osso, almeno non completamente e non in tutti i casi. Dipende infatti dalla localizzazione anatomica -diversa per ognuno -del nervo alveolare inferiore, che è diverso per tutti, anche se rintracciabile secondo alcune coordinate generali, che fanno parte della metodica iniettiva. Per l'implantologia invece si usa un altro tipo di punto di repere, che non fa capo alla biforcazione retromolare del nervo trigemino, ma che si giova di una iniezione diretta nella compagine del'osso, e allora è vero il fatto che, essendo la costituzione dell'osso mandibolare decisamente più compatta dell'osso mascellare, bisogna forzare per entrare. In entrambi i casi -sia in tronculare retromolare, sia nell'osso direttamente - si arriva quasi sempre ad enesteizzare efficacemente la parte. A questo bisogna aggiungere che è noto che rami nervosi possono sopraggiungere al dente interessato anche da zone viciniori, cioé, oltre al nervo di appartenenza che ci aspettiamo doverci essere, possono giungere anche ramuscoli nervosi provenienti dal dente vicino . E' quindi buona abitudine, nei casi in cui è richiesta un'ottima anestesia, intervenire a monte e a valle, cioé con sue localizzazioni tronculari, al foro mentoniero ( es. in caso di un secondo premolare) e al forame mandibolare. Esiste poi l'anestesia infraligamentosa, che interessa il parodonto e posso assicurare che è sempre particolarmente efficace. Concludo affermando che la tranquillità della persona è molto importante, e che il problema "paura" deve essere assolutamente rimosso dalla testa del paziente. Perciò non considero uno spreco buttare via mezza fiala di anestetico, se questo permette di lavorare bene e al paziente evita l'ansia da dentista. Pertanto -e rispondo alla domanda - anche per piccole carie, nei soggetti che ne hanno necessità, può essere opportuno fare l'anestesia. Il bilancio costi -benefici indica l'opportunità di procedere in questo senso. Si verifica invece molto spesso che il paziente dopo le prime sedute non chiede più l'anestesia perché comincia a fidarsi del dentista, così che le piccole cosse si fanno senza anestesia. Posso assicurare che vedere una persona terrorizzata che ritrova forza e coraggio per superare piccole cose è una grande soddisfazione. Per quanto riguarda la possibilità di interazioni tra sistema cardio-vascolare e anestetici, l'adrenalina immessa in circolo in caso di ansia da trattamento odontoiatrico è ben superiore e pericolosa rispetto all'1:100.000 utilizzato di routine per un piccolo intervento. Questo riguarda anche i cardiopatici, i primi che devono stare tranquilli. Anche per le allergie agli anestetici -es. qualche eccipiente - è assolutamente random la possibilità di reazione agli anestetici, anche in persone anestetizzate più volte con la stessa molecola, e questo vale anche per gli antibiotici o per altri farmaci. In definitiva l'organismo risponde in modo assolutamente imprevedibile, mentre molto opportune sono due cose: 1) usare sempre il minimo di dose consigliata per ottenere l'effetto; 2)tenere il paziente tranquillo e collaborante sapendo che il dentista è sempre e comunque dalla sua parte.
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Pubblicato il 30-11-2010
Sigr Mirko, se la tecnica con cui si esegue l'anestesia è corretta non ci sono problemi per curare carie tantomeno superficiali, non ci sono in campo chirurgico. L'unica difficoltà può esserci in alcuni sporadici casi di pulpite acuta ma esistono tecniche che fanno superare anche questo problema. Stia tranquillo che il suo dentista sa il fatto suo. Saluti
Pubblicato il 30-11-2010
Caro Signor Mirko, personalmente faccio sempre l'anestesia, sarebbe assurdo non farla, non solo ma faccio sempre anche una preanestesia da contatto per far sentire di meno l'ago della anestesia vera e propria! Poi per i diversi distretti della bocca esistono diversi tipi di anestesia proprio perchè si incontrano situazioni anatomiche o patologiche diverse. Si può dire che ogni dente ed ogni patologia ha la sua anestesia, dalle anestesie per contatto, alle plessiche, alle peripress, alle tronculari, alle regionali per la grossa chirurgia!INSOMMA DAL DENTISTA NON SI SOFFRE! Salvo eccezioni dovute a trascuratezza come per esempio le pulpiti acute! Ma questione di un attimo e l'anestesia agisce anche li.L'unico caso in cui l'effetto potrebbe essere invalidato parzialmente è quando è presente una forte infiammazione perchè il PH locali si abbassa acidificando l'ambiente e l'anestetico libera la sua base attiva in ambiente basico o almeno neutro, non in ambiente acido! Ma in queste situazioni basta risolvere prima l'infiammazione e poi procedere all'anestesia, oppure fare una anestesia regionale, nel senso di tronculare del tronco nervoso che innerva quella particolare "regione" della bocca, da trattare terapeuticamente, anzichè locale! Come vede si trova sempre il modo di no n fare sentire dolore, ci mancherebbe anche al giorno d'oggi!!! La sua domanda è molto "ingenua"! Poteva chiedere al suo dentista! Che rapporto ha con lui? Deve avere più fiducia e confidenza e chiedere a lui!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 30-11-2010
Caro Mirko, quella che tu descrivi è routine. Fare l'anestesia è un vantaggio sia per il Paziente che per il medico. Cordialità Gustavo De Felice sapri sa
Pubblicato il 30-11-2010
Per l' arcata inferiore, spesso è necessario praticare l'anestesia "tronculare" o la "intraligamentosa", proprio per ovviare a quei problemi di diversa anatomia ossea.
Pubblicato il 30-11-2010
Certo che può succedere di sentire fastidio, ma in quel caso ci si ferma e si rinforza un pò l'anestesia. A volte la sola tronculare può non bastare perchè ci sono terminazioni nervose "secondarie", per così dire, che provocano ugualmente una spiacevole sensazione di fastidio e che devono essere anestetizzate indipendentemente dal nervo alveolare inferiore (come ha detto anche la Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo). Fatto ciò non dovrebbe più esserci alcun tipo di problema. Stia tranquillo, parli col suo dentista con fiducia e vedrà che tutto sarà più semplice la prossima volta :-) Cordialmente Emma Volpe
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Pubblicato il 30-11-2010
l'anestesia tronculare è più difficile nell'esecuzione prevede praticità conoscenza anatomiche ed esperienza...... spesso dopo l'inflitrazione rimane anestetizzato solo il nervo buccinatore senza anestetizzare il nervo linguale e soprattutto il nervo alveolare inf responsabile dell'analgesia dei molari inf. molti paziente sono venuti al mio studio raccontando di cure ed estrazione di molari inf senza nessun effetto anestetico con dolore pazzesco... noi clinici abbiamo gli elementi per capire se è avvenuta l'anestesia ai molari inf cioè se il farmaco ha raggiunto il n.alveolare inf. il segno clinico fondamentale è:formicolio e senso di pesantezza all'emilabbro inf omolaterale.
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Pubblicato il 30-11-2010
Nell'arcata mandibolare se devo curare i molari eseguo personalmente la anestesia tronculare e a volte anche un rinforzo con la plessica. In questa maniera il paz. è assolutamente tranquillo e io lavoro meglio. Saper fare una tronculare non è difficile, è più complicato spiegarla, ma ti da un sacco di vantaggi e di .......clienti. Provala anche per le semplici cariette...saluti!
Pubblicato il 30-11-2010
La risposta all'anestetico nell'arcata inferiore, è solitamente minore rispetto all'arcata superiore, questo perchè la struttura ossea inferiore è più compatta rispetto alla superiore. Questo a volte costringe l'odontoiatra a praticare una dose maggiore,rispetto all'arcata inferiore, anche il tempo di insorgenza dell'anestesia nell'arcata inferiore è diverso dall'arcata superiore dove di solito è più rapido.
Pubblicato il 30-11-2010
Personalmente eseguo sempre l'anestesia, a meno che non sia il paziente a chiedermi espressamente di non farlo. Lavorare in anestesia credo che semplifichi le cose sia per il paziente, che generalmente è più rilassato, che per l'odontoiatra, che così è libero di intervenire senza timore di far male al paziente. E' senza dubbio vero che i settori posteriori della manddibola non possono essere anestetizzati con anestesia plessica come la porzione anteriore o il mascellare posteriore. Pertanto è necessario ricorrere alla tecnica tronculare o intraligamentosa. Talvolta queste due tecniche sono leggermente più fastidiose, ma generalmente molto efficaci. Se parla con il suo dentista, sicuramente otterrà informazioni in merito nonché la sua opinione nei casi specifici sul rapporto costo biologico/beneficio delle singole cure.
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Pubblicato il 30-11-2010
L'anestesia non è diversa a seconda di cosa si deve effettuare, ma è diverso l'effetto a seconda del punto in cui la si inocula, e diversa è la sua durata di effetto. Personalmente eseguo anestesia quasi sempre, e riconosco che i settori latero posteriori inferiori rispondano con meno sollecitudine all'anestesia, ma credo che un dentista sappia come e dove intervenire per raggiungere il risultato.
Pubblicato il 01-12-2010
Sig. MirKo, mi è capitato di non ottenere l'effetto desiderato, mi sono fermato e ho aumentato il dosaggio di anestetico, in alcuni casi o rimandato le cure alla seduta successiva, dopo opportuna terapia farmacologica.
Pubblicato il 13-12-2010
Caro Mirko se si fa la plessica sicuramente è possibile per via dell'osso molto spesso ma se si fa una tronculare del nervo alveolare inferiore non c'è nessun problema e nessuna sensibilità, io faccio sempre questa per maggiore sicurezza distinti saluti
Dentista Toscana, Pisa
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