Ho un dolore quasi costante ad una tasca gengivale che spesso sanguina.
Scritto da miriam / Pubblicato il
Ho un dolore quasi costante ad una tasca gengivale che spesso sanguina. In passato ho fatto lavaggi con disinfettante o antibiotico ma con il tempo non mi aiutano più. Mi sono rivolta ad un paradontologo , che non mi ha fatto delle radiografie (penso endorali)<su ogni dente, e poi guardandomi ha detto che la tasca è di 4-5 mm. per cui non si interviene in nessun senso se non con una accurata igiene e mi ha proposto di estrarre il dente relativo alla tasca che secondo lui è più che altro il problema dato che ha vecchie otturazioni, devitalizzazioni, è scuro un pò curvo dato anche che nell'arcato superiore non c'è il relativo dente (che mi è stato tolto in passato). Io non sono dell'idea di togliere il dente e preferirei o curarlo o fare quell'intervento di scollamento della gengiva per ripulirla in profondità. Dimenticavo di dire che da bambina ho sofferto di una grossa parodontite (gengive rosse che si scollavano da sole) e me le hanno recise completamente nell'arcata inferiore e fatte ricrescere. Mentre ora sono rosee, ma il dolore a quella tasca è molto invalidante. A chi mi posso rivolgere anche in provincia di Modena?
Pubblicato il 22-07-2009
Si può rivolgere al paradontologo che l'ha vista; mi sembra competente, e il discorso che ha fatto mi sembra coerente e di buon senso.
Pubblicato il 22-07-2009
Signora Miriam, una tasca di 4-5 mm si cura facilmente, e non dà tanto fastidio. Sarà forse un gonfiore od un ascesso dovuto al dente che il parodontologo ha proposto di estrarre? Che dente è? La mail che ci ha mandato è un po' lacunosa sulla situazione generale della sua bocca e, nel suo caso, credo che debba essere pianificata una terapia curativa e riabilitativa che contempli il dente e la tasca, in visione di un'armonica funzione masticatoria. Si affidi al dottore che l'ha già visitata e si lasci aiutare da lui, oppure ci mandi una radiografia panoramica per consigli più mirati.
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Pubblicato il 22-07-2009
Sig. Miriam, mi rimetto alla sentenza che ha espresso il paradontologo, dopo visita e diagnosi. Lei non è un odontoiatra e difficilmente può fare una corretta autodiagnosi con le relative cure.
Pubblicato il 22-07-2009
Cara Signora Miriam...ALT...NON FACCIA ESTRARRE NIENTE:::QUEL DENTE PUO' ESSERE SALVATO...ovviamente col beneficio del dubbio visto che non l'ho visitata clinicamente...da quel che dice, è molto probabile che lei soffra di una Parodontite...che è stata trascurata per troppo tempo...ora, sappia che la Parodontite è curabile...si deve curare e si hanno risultati eccellenti...non pensi, almeno per ora agli impianti...ma a salvare i denti che ha...poi si vedrà...le lascio dei link utili perchè lei capisca e una spiegazione su cosa sia la parodontite come faccio ai miei pazienti in studio...stia tranquilla...mi occupo di Parodontologia...la specialità che si occupa delle Parodontiti, da 32 anni...e le dico che se ne esce fuori...alla grande...bisogna solo vedere come..ecco i link promessi...LA PIORREA...QUESTA SCONOSCIUTA! ... VISITA PARODONTALE ...Mio Profilo Portale Dentisti-Italia Dott. Gustavo Petti ... Mio Sito Web di Parodontologia www.gustavopetti.it ...ecco la spiegazione promessa:...ECCO LA SPIEGAZIONE PROMESSA che è quella che faccio ai miei pazienti nel mio studio...la legga e capirà tante cose utili...sperando di farle cosa gradita...gentile signora : “ Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di “Piorrea” dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando “questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama “Tasca Parodontale”. In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo “granuleggiare” un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto “anarchico”. Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per “guarire” ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Si inizia quindi con una: PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE · Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. · Curettage e Scaling Con tutto ciò che abbiamo rilevato e studiato nella PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE, si rivaluta ora la “bocca” con gengive certamente non più in Infiammazione Acuta, con le Tasche private del tessuto di granulazione interno che ne falsava la giusta presa delle misure e procediamo ad una visita totale Parodontale come nella Prima visita con la ripresa delle misure delle tasche parodontali, lo studio dei modelli montati su articolatore, lo studio delle radiografie comparando il tutto con lo studio dell’apparato stomatognatico del paziente. In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgrazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la “parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale! Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). ...gli eventuali problemi di natura Gnatologica di cattiva occlusione...che non è Parodontite ma ad essa può essere legata...si risolvono, risolvendo i problemi parodontali ed occlusali insieme!...Cordialmente... Gustavo Petti Parodontologo CAGLIARI
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