Le cisti radicolari sono le cisti odontogene infiammatorie originatesi in conseguenza a processi infettivi - necrotici a carico della radice di un dente (inizialmente non distinguibili da un granuloma, se non per dimensioni), e si distinguono in: periapicali (cioè in rapporto diretto con gli apici dentali, le più comuni), radicolari laterali (su un lato della radice dentale, a cui sono collegate tramite un canale laterale), residue (lesioni sviluppatesi in corrispondenza della radice di un dente infetto, dente che è stato estratto per cui rimane solo la cisti in assenza della stimolo infiammatorio originario).
Si localizzano prevalentemente in mandibola, maggiormente nel sesso maschile e spesso per lungo tempo sono asintomatiche, tanto che la diagnosi è radiografica casuale (cioè con una radiografia eseguita per altri motivi).
Nel caso di cisti periapicali o radicolari laterali, i sintomi a carico dell'elemento dentale interessato potranno comparire in caso di: sviluppo di infezione acuta, nella forma di parodontite apicale acuta; aumentata mobilità - spostamento dentale, in seguito a significativo aumento delle dimensioni.
Nel caso delle cisti radicolari residue, in seguito ad una dimensione importante della cisti stessa sviluppata negli anni, questa potrá letteralmente erodere la corricale ossea e comparire come una tumefazione dolente dei tessuti molli e fluttuante alla palpazione (eventuali parestesie conseguenti a pressione di fasci vasculo - nervosi che attraversano la struttura ossea coinvolta).
La terapia prevede: per le cisti periapicali - radicolari laterali, quando possibile il trattamento endodontico ortogrado (anche per cisti estese) oppure, in alternativa, l'approccio retrogrado (strumenti rotti che impediscono un'endodonzia tradizionale oppure precedenti fallimenti ortogradi), e soltanto nel caso il dente sia irrimediabilmente compromesso o non particolarmente strategico (tipo dente del giudizio), estrazione con accurato curettaggio dell'alveolo; per le cisri residue, la rimozione chirurgica parziale (solo se molto rischiosa per le strutture anatomiche adiacenti) con cistotomia e marsupializzazione, oppure, quando possibile, completa con enucleazione - cistectomia (in alcuni casi si applica una procedura combinata).
Il caso clinico in questione riguarda una cista radicolare residua (potrebbe sembrare dall'OPT una radicolare laterale, ma è soltanto prossima alla radice del dente residuo e non contigua, anche se ai fini terapeutici non cambierebbe in questo caso nulla), riscontrata su un paziente di sesso maschile di etá avanzata.
Il paziente doveva essere sottoposto ad una riabilitazione protesico - implantare, ma segnalava una certa dolorabilitá in corrispondenza della emi-mandibola sx (rilevata leggera tumefazione dolente alla palpazione).
All'esame radiografico si evidenziava una cisti, presupposta radicolare residua (diagnosi definitiva effettuata dal laboratorio dopo enucleazione), di notevoli dimensioni.
Di comune accordo col paziente, si decideva di effettuare l'intervento di enucleazione chirurgica (cistectomia), come da protocollo terapeutico, facendo particolare attenzione al fascio vascolo - nervoso contenuto all'interno del canale mandibolare che si trovava nei pressi dell'area interessata. La cisti, interamente rimossa, è stata inviata ad un laboratorio per confermare la diagnosi. Il paziente è stato trattato con antibiotici (terapia iniziata prima dell'intervento) ed anti-infiammatori per 10 gg.
Si localizzano prevalentemente in mandibola, maggiormente nel sesso maschile e spesso per lungo tempo sono asintomatiche, tanto che la diagnosi è radiografica casuale (cioè con una radiografia eseguita per altri motivi).
Nel caso di cisti periapicali o radicolari laterali, i sintomi a carico dell'elemento dentale interessato potranno comparire in caso di: sviluppo di infezione acuta, nella forma di parodontite apicale acuta; aumentata mobilità - spostamento dentale, in seguito a significativo aumento delle dimensioni.
Nel caso delle cisti radicolari residue, in seguito ad una dimensione importante della cisti stessa sviluppata negli anni, questa potrá letteralmente erodere la corricale ossea e comparire come una tumefazione dolente dei tessuti molli e fluttuante alla palpazione (eventuali parestesie conseguenti a pressione di fasci vasculo - nervosi che attraversano la struttura ossea coinvolta).
La terapia prevede: per le cisti periapicali - radicolari laterali, quando possibile il trattamento endodontico ortogrado (anche per cisti estese) oppure, in alternativa, l'approccio retrogrado (strumenti rotti che impediscono un'endodonzia tradizionale oppure precedenti fallimenti ortogradi), e soltanto nel caso il dente sia irrimediabilmente compromesso o non particolarmente strategico (tipo dente del giudizio), estrazione con accurato curettaggio dell'alveolo; per le cisri residue, la rimozione chirurgica parziale (solo se molto rischiosa per le strutture anatomiche adiacenti) con cistotomia e marsupializzazione, oppure, quando possibile, completa con enucleazione - cistectomia (in alcuni casi si applica una procedura combinata).
Il caso clinico in questione riguarda una cista radicolare residua (potrebbe sembrare dall'OPT una radicolare laterale, ma è soltanto prossima alla radice del dente residuo e non contigua, anche se ai fini terapeutici non cambierebbe in questo caso nulla), riscontrata su un paziente di sesso maschile di etá avanzata.
Il paziente doveva essere sottoposto ad una riabilitazione protesico - implantare, ma segnalava una certa dolorabilitá in corrispondenza della emi-mandibola sx (rilevata leggera tumefazione dolente alla palpazione).
All'esame radiografico si evidenziava una cisti, presupposta radicolare residua (diagnosi definitiva effettuata dal laboratorio dopo enucleazione), di notevoli dimensioni.
Di comune accordo col paziente, si decideva di effettuare l'intervento di enucleazione chirurgica (cistectomia), come da protocollo terapeutico, facendo particolare attenzione al fascio vascolo - nervoso contenuto all'interno del canale mandibolare che si trovava nei pressi dell'area interessata. La cisti, interamente rimossa, è stata inviata ad un laboratorio per confermare la diagnosi. Il paziente è stato trattato con antibiotici (terapia iniziata prima dell'intervento) ed anti-infiammatori per 10 gg.
Dentista Lazio, Roma
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Dentista Toscana, Firenze
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Dentista Lazio, Roma
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Dentista Lazio, Latina
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Dentista Lombardia, Bergamo
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