Nel nostro caso clinico il paziente si presentava con urgenza alla nostra osservazione dichiarando la seguente sintomatologia:
Dichiarata xerostomia con dolori violenti improvvisi da molto tempo che comparivano all'inizio del pasto, caratterizzati da improvviso gonfiore sottomandibolare, difficoltà alla masticazione e alla deglutizione data dalla comparsa di una tumefazione latero-cervicale alta, al di sotto dell'angolo mandibolare.
Da una breve anamnesi riscontriamo un paziente intorno alla quinta decade di vita che gode buona salute, che non dichiara particolari patologie sistemiche a parte una marcata iperglicemia compensata farmacologicamente. Già stato sottoposto a cure dentarie, non ha mai riscontrato allergie verso i farmaci. dieta, diuresi e alvo nella norma.
Dall’esame obiettivo locale riscontriamo carenza di cure odontoiatriche con la mancanza di alcuni elementi dentari avulsi da giovane, presenza di tumefazione sottomandibola, alla palpazione riscontriamo pavimento linguale turgido e inspessito che alla compressione riversa qualche goccia di saliva torbida nel cavo orale. (Foto1)
Sottoponiamo il paziente ad accertamenti diagnostici di tipo radiologico, sottoponendolo a ortopantomografia delle arcate dentarie ( Foto 2) da cui si intravede una formazione radiopaca di forma ovalare nella regione mandibolare destra, all’ingrandimento (Foto 3) si rileva la continuità dei bordi. Essendo l’O.P.T. una RX bidimensionale sottoponiamo il paziente ad una RX occlusale da cui rileviamo che la formazione è dispersa nei tessuti molli del pavimento linguale. ( Foto 4)
Il sospetto diagnostico rientra nella calcolosi salivare o scialolitiasi che in campo medico, intende la presenza di una o più concrezioni composte esclusivamente da carbonato di calcio nelle ghiandole salivari o nei dotti di secrezione salivare che ostruiscono il versamento di saliva. Il tutto compatibile con la sintomatologia precedentemente dichiarata.
Si sottopone il paziente trattamento antibiotico vista iperglicemia anamnestica e si programma a 2 giorni di distanza l’intervento di asportazione di formazione radiopaca probabilmente sovrastante alla loggia sottomandibolare.
L’intervento si svolge in anestesia locale con paziente cosciente e collaborante; dopo prova della glicemia, si procede alla disinfezione e all’incisione chirurgica del pavimento linguale, ottenendo un campo d’ispezione che permette l’individuazione della massa atipica che risulta libera dai tessuti molli, per cui si procede all’ asportazione facendola scivolare su piani di clivaggio. Dopo l’asportazione della massa (Foto 5), il sito chirurgico è stato ispezionato accuratamente e si è rilevato nel fondo del campo la presenza di un gemizio pulsante di tipo arterioso che è stato prontamente isolato e termo coagulato, per evitare un eventuale complicanza successiva di stravaso ematico che avrebbe potuto comprimere la loggia sottomandibolare. Il campo era competente e rientrava nei protocolli chirurgici quindi si procedeva alla sutura mediante suture riassorbibili ricostruendo una via di drenaggio salivare. (Foto 6)
L’intervento si è svolto in circa 30 minuti e il paziente e stato dimesso dopo un ora dall’intervento con il recupero della sensibilità dei tessuti con lieve dolenzia della regione trattata; sono state consigliate le norme di igiene, di disinfezione e si è prescritto di terminare la terapia antibiotica; si prescrivono inoltre esami ematochimici verso l'iperuricemia per la valutazione di un eventuale forma di gotta.
La massa asportata è stata misurata e inviata al laboratorio di anatomia patologica dove è stata repertata la compatibilità con calcolo salivare.
Sono stati eseguiti controlli a 7, 14 giorni da cui si rileva guarigione dei tessuti nella norma con la presenza di drenaggio salivare alla palpazione, gli esami ematochimici rientrano tutti nella norma.
In letteratura ritroviamo che I calcoli salivari possono essere presenti a qualsiasi età ma, usualmente li ritroviamo nei maschi di età compressa tra 30 e 60 anni. La formazione di calcoli non è associata ad anormalità sistemiche del metabolismo del calcio, l’unica malattia che predispone ai calcoli salivari è la gotta. Oltre l’80% dei calcoli salivari si sviluppano nella sottomandibolare e il 20% nella parotide. Spesso si tratta di più calcoli. La scialolitiasi più comune è quella nel dotto di Wharton (dotto sottomandibolare) perchè è quello che ha le secrezioni più dense ed un decorso in salita, come riscontriamo nel nostro caso. Il calcolo si sviluppa quando la matrice diventa un gel in un dotto relativamente stagnante su cui si deposita calcio carbonato e calcio fosfato.
Parole chiave: scialolitiasi, calcolo salivare, iperuricemia, scialoadenite
Bibliografie:
- ^ Karengera D, Yousefpour A, Reychler H.Unusual elimination of a salivary calculus. A case report.. Int J Oral Maxillofac Surg..
- Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York-l
- Research Laboratories Merck, The Merck Manual
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