Il caso clinico mostra come si possa, in determinati casi e con un’attenta diagnosi, evitare una devitalizzazione in un dente asintomatico ma con esposizione di parte della polpa dentale optando per un trattamento denominato “incappucciamento diretto della polpa” atto a mantenere il dente vitale. Tale procedura può allungare la vita al dente evitando di dover intraprendere schemi terapeutici lunghi e costosi.
Il caso è di un maschio 32enne con l’elemento 46 (primo molare inferiore di destra) presentante otturazione di amalgama sopra la quale è stato aggiunto del composito per questioni estetiche che, purtroppo, non riusciva più a chiudere sul dente in maniera ottimale. Dopo aver effettuato i 4-5 tests clinici valutativi, si è eseguita l’anestesia locale e iniziata la rimozione della stessa e della dentina cariata.
Dopo aver scoperto parte della camera pulpare (la zona in cui è presente il “nervo”) si è proceduto ad eseguire l’incappucciamento diretto con BIODENTINE (septodont), un materiale appartenente alla classe dei cementi portland con una elevata biocompatibilità e caratteristiche meccaniche molto simili a quelle della dentina naturale.
Dopo quasi quattro mesi si è proceduto alla realizzazione di una ricostruzione grezza (denominata "buid up") con finalità di sostegno per l’intarsio che sarà eseguito dal laboratorio mediante un’impronta di precisione.
Si può notare la risposta positiva della polpa e la soddisfazione del paziente nell’avere, a distanza di più di 24 mesi, il suo dente ancora vitale e funzionale.
Dentista Lazio, Roma
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