Un requisito fondamentale per inserire gli impianti è la disponibilità di una Quantità adeguata di tessuto osseo.
Dopo aver effettuato una doverosa bonifica di un’emiarcata mandibolare, i fenomeni atrofici che interessano i processi alveolari in corrispondenza dei siti edentuli, raggiungono
spesso entità tali da rendere insidiosa una riabilitazione protesica sostenuta da impianti.
La deiscenza della cresta alveolare residua, quindi avviene, come conseguenza della perdita degli elementi dentari, a seguito di processi infettivi, come la malattia parodontale e carie destruenti.
Diagnosi Strumentale:
L’esame radiografico è indispensabile per poter effettuare l’inserimento di impianti nella mandibola parzialmente edentula.
Con tale esame diagnostico radiologico, si possono ottenere
importanti informazioni relative alla Qualità e Quantità dell’osso.
Inoltre è possibile individuare con sufficiente precisione le strutture anatomiche nobili da salvaguardare, tra cui il decorso del canale mandibolare a tutela del nervo alveolare inferiore.
Opt digitale:
Dall’ortopantomografia quale l’elemento diagnostico più utilizzato nella valutazione preliminare di una paziente candidata alla terapia implantare, si evidenzia una compromissione parodontale dell’elemento 4.8 con carie profonda, già trattato endodonticamente, che necessita di avulsione e contestualmente riabilitazione implantare in sede del 4.6
Tecnica Chirugica (Flapples Surgery):
L’Implantologia microinvasiva – Microdentistry –
nuova filosofia di trattamento in implantoprotesi, in accordo con i criteri di minima invasivita’ nei confronti del paziente.
Non sempre necessita dell’incisione e scollamento dei tessuti molli (flapples surgery);
La fresa a Lancia, è una fresa iniziale, viene utilizzata per fare un’ostotomia di 5mm. nella cresta, con guida protesica forata.
Tale tecnica chirurgica, è meno traumatica, inoltre riduce la necessità di suture, e permette di ottenere un intimo contatto tra tessuti molli e impianto, evitando la penetrazione batterica nella ferita chirurgica, riduce o elimina sia il dolore che l’edema post-operatorio;
Permette una rapida guarigione dei tessuti molli grazie alla biostimolazione con la trasmucosa di guarigione diretta;
Figura 2: Esame Clinico intra orale:
Per l’analisi del sito implantare: effettuiamo palpazione e misurazione della cresta ossea, (Spessimetro osseo).
E’ stato programmato l’inserimento di un impianto Premium in sede 4.6 , di altezza mm.10 e ø mm. 3,30 titanio (grado 5) di forma conica, con spire automaschianti, con filettatura a connessione esagonale interna avvitata, a posizionamento crestale.
La morfologia cilindrica dell’impianto rispetto alla fixuture conica, consente, a parità di diametro coronale, di avere una maggiore superficie di contatto osso-impianto lungo tutto il corpo implantare.
Le incisioni apicali offrono tre zone di decompressione e sfogo per il coagulo, e migliorano la stabilità primaria, aumentando al tempo stesso l’antirotazionalità dell’impianto durante le manovre di avvitamento e svitamento relative alla seconda fase chirurgica.
Il disegno delle tacche apicali, l’angolo di taglio e la diminuzione progressiva del diametro del core dell’impianto aumentano la capacità di penetrazione della fixuture nell’osso,
garantendone una buona funzionalità di auto maschiatura.
Figura 4 – 5 – 6 - 7
In questo caso clinico, l’utilità di aver adoperato delle transumocosa di guarigione diretta, ci permette di accedere più facilmente al sito impiantato, valutando lo stato di guarigione dei tessuti molli senza la necessità di riaprire i lembi e di ricondizionare i tessuti, essendo quindi meno invasiva ed atraumatica rispetto ad altre tecniche chirurgiche bifasiche.
Figura 8 – 9 – 10 – 11 - 12
Tempo d’attesa tra la fase chirurgica e la connessione protesica sarà a Carico Ritardato, che per definizione:
Protesi fissa definitiva o provvisoria posizionata in occlusione ad integrazione avvenuta dopo 3 mesi.
Per la presa in silicone dell’ impronta, utilizziamo un cucchiaio in resina anatomico, avvalendoci di un transfer che verrà avvitato sull’impianto al posto della vite transmucosa, l’impronta ottenuta viene inviata in laboratorio con il dovuto analogo e moncone in titanio.
Figura : 13 – 14 -15
I modelli in gesso antagonisti, verranno messi in articolatore a valore medio, dove riporteranno i corretti rapporti intermascellari, seguirà la modellazione anatomica la prova della struttura e la fusione dell’intero manufatto in lega aurea.
Figura:16 – 17 – 18
Dopo un’accurata rifinitura, la struttura viene provata in arcata del paziente per eventuali modifiche ed accorgimenti di chiusura marginale sui monconi portanti .
In fine la struttura viene ceramizzata ed ottimizzata, per una corretta funzionalità estetica, fonetica e masticatoria.
Figura: 19-20
Conclusioni
Si è preferito utilizzare un impianto Premium in tecnica flapples surgery in alternativa alle più invasive tecniche chirurgiche.
Agli esami di controllo radiologico della nostra paziente si è riscontrata un’assenza di radiotrasparenze peri-implantari.
Pertanto proponibile in presenza di analoghe difficoltà anatomiche e cliniche, l’utilizzo dell’impianto Premium per la forma , per le loro spire e per la superficie implantare, e soprattutto per il diametro ridotto.
La mininvasività della metodica utilizzata è evidente sia al momento dell’intervento sia al controllo a tre mesi dallo stesso, in quanto avendo adoperato la transmucosa di guarigione diretta, non si ha la necessità di riaprire chirurgicamente il sito.
Sulla base dei risultati ottenuti di questo caso clinico, la bonifica e la riabilitazione implanto-protesica, ha permesso in questa paziente, scelta selettivamente, un piano di trattamento mininvasivo predicibile e duraturo nel tempo, ripristinando funzione estetica e masticatoria, quali elementi essenziali per il proprio benessere.
Dopo aver effettuato una doverosa bonifica di un’emiarcata mandibolare, i fenomeni atrofici che interessano i processi alveolari in corrispondenza dei siti edentuli, raggiungono
spesso entità tali da rendere insidiosa una riabilitazione protesica sostenuta da impianti.
La deiscenza della cresta alveolare residua, quindi avviene, come conseguenza della perdita degli elementi dentari, a seguito di processi infettivi, come la malattia parodontale e carie destruenti.
Diagnosi Strumentale:
L’esame radiografico è indispensabile per poter effettuare l’inserimento di impianti nella mandibola parzialmente edentula.
Con tale esame diagnostico radiologico, si possono ottenere
importanti informazioni relative alla Qualità e Quantità dell’osso.
Inoltre è possibile individuare con sufficiente precisione le strutture anatomiche nobili da salvaguardare, tra cui il decorso del canale mandibolare a tutela del nervo alveolare inferiore.
Opt digitale:
Dall’ortopantomografia quale l’elemento diagnostico più utilizzato nella valutazione preliminare di una paziente candidata alla terapia implantare, si evidenzia una compromissione parodontale dell’elemento 4.8 con carie profonda, già trattato endodonticamente, che necessita di avulsione e contestualmente riabilitazione implantare in sede del 4.6
Tecnica Chirugica (Flapples Surgery):
L’Implantologia microinvasiva – Microdentistry –
nuova filosofia di trattamento in implantoprotesi, in accordo con i criteri di minima invasivita’ nei confronti del paziente.
Non sempre necessita dell’incisione e scollamento dei tessuti molli (flapples surgery);
La fresa a Lancia, è una fresa iniziale, viene utilizzata per fare un’ostotomia di 5mm. nella cresta, con guida protesica forata.
Tale tecnica chirurgica, è meno traumatica, inoltre riduce la necessità di suture, e permette di ottenere un intimo contatto tra tessuti molli e impianto, evitando la penetrazione batterica nella ferita chirurgica, riduce o elimina sia il dolore che l’edema post-operatorio;
Permette una rapida guarigione dei tessuti molli grazie alla biostimolazione con la trasmucosa di guarigione diretta;
Figura 2: Esame Clinico intra orale:
Per l’analisi del sito implantare: effettuiamo palpazione e misurazione della cresta ossea, (Spessimetro osseo).
E’ stato programmato l’inserimento di un impianto Premium in sede 4.6 , di altezza mm.10 e ø mm. 3,30 titanio (grado 5) di forma conica, con spire automaschianti, con filettatura a connessione esagonale interna avvitata, a posizionamento crestale.
La morfologia cilindrica dell’impianto rispetto alla fixuture conica, consente, a parità di diametro coronale, di avere una maggiore superficie di contatto osso-impianto lungo tutto il corpo implantare.
Le incisioni apicali offrono tre zone di decompressione e sfogo per il coagulo, e migliorano la stabilità primaria, aumentando al tempo stesso l’antirotazionalità dell’impianto durante le manovre di avvitamento e svitamento relative alla seconda fase chirurgica.
Il disegno delle tacche apicali, l’angolo di taglio e la diminuzione progressiva del diametro del core dell’impianto aumentano la capacità di penetrazione della fixuture nell’osso,
garantendone una buona funzionalità di auto maschiatura.
Figura 4 – 5 – 6 - 7
In questo caso clinico, l’utilità di aver adoperato delle transumocosa di guarigione diretta, ci permette di accedere più facilmente al sito impiantato, valutando lo stato di guarigione dei tessuti molli senza la necessità di riaprire i lembi e di ricondizionare i tessuti, essendo quindi meno invasiva ed atraumatica rispetto ad altre tecniche chirurgiche bifasiche.
Figura 8 – 9 – 10 – 11 - 12
Tempo d’attesa tra la fase chirurgica e la connessione protesica sarà a Carico Ritardato, che per definizione:
Protesi fissa definitiva o provvisoria posizionata in occlusione ad integrazione avvenuta dopo 3 mesi.
Per la presa in silicone dell’ impronta, utilizziamo un cucchiaio in resina anatomico, avvalendoci di un transfer che verrà avvitato sull’impianto al posto della vite transmucosa, l’impronta ottenuta viene inviata in laboratorio con il dovuto analogo e moncone in titanio.
Figura : 13 – 14 -15
I modelli in gesso antagonisti, verranno messi in articolatore a valore medio, dove riporteranno i corretti rapporti intermascellari, seguirà la modellazione anatomica la prova della struttura e la fusione dell’intero manufatto in lega aurea.
Figura:16 – 17 – 18
Dopo un’accurata rifinitura, la struttura viene provata in arcata del paziente per eventuali modifiche ed accorgimenti di chiusura marginale sui monconi portanti .
In fine la struttura viene ceramizzata ed ottimizzata, per una corretta funzionalità estetica, fonetica e masticatoria.
Figura: 19-20
Conclusioni
Si è preferito utilizzare un impianto Premium in tecnica flapples surgery in alternativa alle più invasive tecniche chirurgiche.
Agli esami di controllo radiologico della nostra paziente si è riscontrata un’assenza di radiotrasparenze peri-implantari.
Pertanto proponibile in presenza di analoghe difficoltà anatomiche e cliniche, l’utilizzo dell’impianto Premium per la forma , per le loro spire e per la superficie implantare, e soprattutto per il diametro ridotto.
La mininvasività della metodica utilizzata è evidente sia al momento dell’intervento sia al controllo a tre mesi dallo stesso, in quanto avendo adoperato la transmucosa di guarigione diretta, non si ha la necessità di riaprire chirurgicamente il sito.
Sulla base dei risultati ottenuti di questo caso clinico, la bonifica e la riabilitazione implanto-protesica, ha permesso in questa paziente, scelta selettivamente, un piano di trattamento mininvasivo predicibile e duraturo nel tempo, ripristinando funzione estetica e masticatoria, quali elementi essenziali per il proprio benessere.
Dentista Liguria, La Spezia
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Dentista Campania, Napoli
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Dentista Emilia Romagna, Bologna
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