Come spesso accade nei casi molto complicati, anche questa paziente mi è stata indirizzata per consulto da un collega del nord Italia. In questo caso si trattava di una gravissima malocclusione di classe II divisione I.
Si trattava di una giovane adulta il cui mento era estremamente arretrato nel contesto del viso. In questo caso l’alterazione dell’estetica del profilo era particolarmente profonda e la motivazione estetica molto sentita dalla paziente. Anche in questo caso l’estrema protrusione della dentatura superiore impediva inoltre la normale funzione muscolare delle labbra: la paziente era infatti incapace di mantenere sigillate le labbra (incompetenza labiale) e il labbro inferiore era sempre interposto al di dietro degli incisivi superiori. Come già detto nel primo caso,questo atteggiamento di labbra separate, con l’inferiore interposto dietro gli incisivi, provoca secchezza del cavo orale con rischio di carie e infiammazione delle gengive nonché progressivo peggioramento della sporgenza stessa.
Cura di seconda classe ortodontica: il caso concluso.
In questo caso la durata complessiva della cura è stata di poco superiore alla media, sviluppandosi in 26 mesi. Il trattamento ha comportato l’estrazione dei primi premolari all’arcata superiore ed inferiore, nonché un intervento correttivo sulla forma della faccia (chirurgia a cura del Prof. E. Sesenna, Università di Parma).
Anche in questo caso si può notare il perfetto combaciamento sia della dentatura anteriore che di quella laterale (link a “occlusione ideale”).
L’estrazione dei premolari non ha comportato la presenza di alcuno spazio residuo, le arcate sono perfette nella forma e nel combaciamento reciproco. Infatti i concetti occlusali non sono per nulla modificati: ancora una volta le linee mediane sono centrate tra loro e i canini superiori occludono tra canino e primo premolare inferiore. Questo combaciamento rappresenta uno dei fattori fondamentali per evitare recidive a distanza.
A livello estetico si può notare il ripristino dell’armonico gioco di curve che caratterizza la forma delle labbra e del mento della giovane paziente. Si può notare inoltre la presenza della normale chiusura a riposo delle labbra, garanzia che la sporgenza superiore non potrà in futuro più ripresentarsi.
Forse è superfluo dire che la paziente è rimasta pienamente soddisfatta dalla cura, ma questo è uno di quei casi in cui la soddisfazione del medico è veramente ampia.
Dentista Abruzzo, L'Aquila
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