"Nell'ultimo quadrimestre del 2008 si è registrato un calo del 25% dei ricavi del settore, legato a una diminuzione del numero delle visite. Soprattutto nei grandi centri del Nord. Una disgrazia per la salute orale dei pazienti, che non devono cadere nella tentazione delle cure fai-da-te: medicazioni transitorie che non possono sostituirsi alle cure del dentista". Parola di Roberto Callioni, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), che mette in guardia i cittadini dall'uso spregiudicato dei cosiddetti 'kit del dentista': dispositivi in vendita nelle farmacie, che consentono di riattaccarsi da soli ponti, capsule, o magari sbiancarsi i denti.
"Questi kit - spiega Callioni all'ADNKRONOS SALUTE - sono utili se usati a dovere, rispettando il principio per cui sono nati: vale a dire il ricorso all'automedicazione in assenza del proprio dentista di fiducia. Soprattutto quando si è in vacanza, nei luoghi di villeggiatura, in attesa di ricorrere in seguito alle cure del proprio dentista. Ad esempio se cede un ponte si può far ricorso, alla svelta, ad adesivi provvisori. I rischi che si corrono sono minimi". Altro discorso se le cure fai-da-te vanno a sostituire completamente il lavoro dei professionisti. "In questo caso - avverte il numero uno dell'Andi - il rischio di andare incontro a patologie più grandi è alto. D'altronde - conclude Callioni - quando abbiamo a che fare con una malattia, e il mal di denti è una patologia acuta, questa va curata nelle sedi opportune".
FONTE: Adnkronos Salute