Nel 2020 saranno più di otto i settori in cui l’offerta di lavoro supererà la domanda. A dimostrarlo uno studio della Fondazione Italia Orienta, che ha stilato una classifica delle professioni più ricercate sul mercato e di quelle che stanno registrando un trend negativo.
11-02-2013 Le professioni più ricercate
Da qui a sette anni crescerà in maniera esponenziale la richiesta di infermieri. Ad oggi sono 391mila. Nel 2020 ne occorreranno 266mila unità in più. Notizie positive anche per i chimici: lavorano 8 giovani su 10 e il primo contratto (nel 46% dei casi si tratta di “indeterminato”) arriva a 2 mesi dalla laurea. Nel campo dell’agricoltura sono, invece, 8 le figure più richieste e tra queste l’alchimista di campagna e il food blogger. A tirare è anche la green economy: quasi 20 i profili sulla cresta dell’onda (l’eco auditor e l’eco chef i preferiti dai selezionatori).
Scienze motorie, una laurea che fa muovere il lavoro
In controtendenza con alcune statistiche che posizionano scienze motorie tra le lauree più inflazionate, il rapporto di Italia Orienta dice che ad un anno dalla laurea triennale trova lavoro il 78% dei laureati in questo settore. Aumentano poi le imprese che cercano dottori nel campo economico e statistico. Il settore prevede circa 110.410 assunzioni.
I profili che non conoscono crisi
Informatici ed ingegneri restano in cima alla classifica delle richieste. L’albo nazionale degli informatici professionisti indica, ad esempio, particolari carenze nel reperimento di project manager e web marketing. Tra le lauree più richieste al primo posto si colloca ingegneria gestionale (94%), seguita da ingegneria meccanica (89,7%).
Le figure del momento
L’artigianato si riconferma il settore più bisognoso di risorse umane. Oltre ai falegnami, in vetta alla classifica anche gli installatori di infissi, i panettieri, i pasticceri, i sarti, e i cuochi. Commessi (5.000), camerieri (più di 2.300), parrucchieri ed estetiste (oltre 1.800 posti) tra i mestieri più difficili da trovare.
Il lavoro che non c’è
Architetti, medici veterinari e odontoiatri registrano, invece, un trend negativo. Solo nel settore degli odontoiatri c’è un rapporto odontoiatra - paziente (1:850) assolutamente non in linea con il rapporto ottimale. Secondo l’OMS la proporzione dovrebbe attestarsi intorno al 1:2000.
L’obiettivo di Italia Orienta
Sulla base di questi dati la Fondazione ha realizzato un manifesto programmatico fondato su una politica di orientamento permanente. Tra le proposte fatte al Governo quella di un coinvolgimento consapevole e responsabile degli studenti e delle famiglie.
Da qui a sette anni crescerà in maniera esponenziale la richiesta di infermieri. Ad oggi sono 391mila. Nel 2020 ne occorreranno 266mila unità in più. Notizie positive anche per i chimici: lavorano 8 giovani su 10 e il primo contratto (nel 46% dei casi si tratta di “indeterminato”) arriva a 2 mesi dalla laurea. Nel campo dell’agricoltura sono, invece, 8 le figure più richieste e tra queste l’alchimista di campagna e il food blogger. A tirare è anche la green economy: quasi 20 i profili sulla cresta dell’onda (l’eco auditor e l’eco chef i preferiti dai selezionatori).
Scienze motorie, una laurea che fa muovere il lavoro
In controtendenza con alcune statistiche che posizionano scienze motorie tra le lauree più inflazionate, il rapporto di Italia Orienta dice che ad un anno dalla laurea triennale trova lavoro il 78% dei laureati in questo settore. Aumentano poi le imprese che cercano dottori nel campo economico e statistico. Il settore prevede circa 110.410 assunzioni.
I profili che non conoscono crisi
Informatici ed ingegneri restano in cima alla classifica delle richieste. L’albo nazionale degli informatici professionisti indica, ad esempio, particolari carenze nel reperimento di project manager e web marketing. Tra le lauree più richieste al primo posto si colloca ingegneria gestionale (94%), seguita da ingegneria meccanica (89,7%).
Le figure del momento
L’artigianato si riconferma il settore più bisognoso di risorse umane. Oltre ai falegnami, in vetta alla classifica anche gli installatori di infissi, i panettieri, i pasticceri, i sarti, e i cuochi. Commessi (5.000), camerieri (più di 2.300), parrucchieri ed estetiste (oltre 1.800 posti) tra i mestieri più difficili da trovare.
Il lavoro che non c’è
Architetti, medici veterinari e odontoiatri registrano, invece, un trend negativo. Solo nel settore degli odontoiatri c’è un rapporto odontoiatra - paziente (1:850) assolutamente non in linea con il rapporto ottimale. Secondo l’OMS la proporzione dovrebbe attestarsi intorno al 1:2000.
L’obiettivo di Italia Orienta
Sulla base di questi dati la Fondazione ha realizzato un manifesto programmatico fondato su una politica di orientamento permanente. Tra le proposte fatte al Governo quella di un coinvolgimento consapevole e responsabile degli studenti e delle famiglie.