Solo poco più di un italiano su 6 si dà da fare per mantenere i denti belli e sani. La maggior parte dei connazionali, quasi 2 su 5, trascura invece la cura del sorriso. A scattare la fotografia è un'indagine condotta da Astra Ricerche per conto dell'Istituto di ricerca e formazione in Microdentistry, su un campione rappresentativo di oltre mille connazionali. Gli 'attivi', quelli che fanno prevenzione e seguono le regole d'oro dell'igiene orale, sono appena il 15,8%. Il gruppo più numeroso sono i 'poco attenti' (37,1%), mentre in mezzo si collocano i 'deleganti' (21%) che si affidano ai professionisti per cure e prevenzione, ma a casa non dedicano abbastanza attenzione a denti e gengive, e i 'basici (26,1%) che, pur dedicando una discreta cura alla salute della bocca, si preoccupano solo quando i problemi diventano seri.
"Il quadro allarmante - sottolinea Enrico Finzi, presidente Astra Ricerche e curatore dell'indagine - non muta in tema di parodontite: solo il 31,2% degli italiani ne ha una conoscenza adeguata; solo il 10,8% riconosce correttamente che è una malattia che colpisce tutte le strutture del parodonto e non solo le gengive, e soltanto il 2,5% sa che si tratta di una malattia provocata da batteri. Più in generale, quasi il 40% crede ancora che la parodontite sia una malattia non curabile".
"Per aiutare gli italiani a prendersi cura della propria salute orale in maniera più attiva e consapevole - spiega Francesco Martelli. direttore scientifico dell'Istituto Microdentistry - abbiamo stilato un decalogo di azioni e di comportamenti da mettere in pratica, a partire dai più piccoli, per prevenire e riconoscere ai primi sintomi le patologie di denti e bocca".
Ecco i 10 comandamenti amici del sorriso:
- Iniziare la prevenzione in età scolare. A 6 anni spuntano i primi molari e avviene la permuta degli incisivi. E' fondamentale insegnare ai bambini le tecniche base di igiene orale e mettere in atto un efficace controllo della placca. Va eseguita anche una visita di valutazione ortodontica e di prevenzione delle mal occlusioni e/o dei difetti ossei.
- Controllare con attenzione lo stato delle gengive, dopo l'eruzione dei denti definitivi. Se le gengive sono edematose, arrossate e sanguinanti, sottoporsi a visita specialistica da un parodontologo. Il sanguinamento delle gengive, indipendentemente dalla sua frequenza o entità, è un fortissimo indizio di una parodontite attiva.
- Effettuare l'igiene professionale almeno ogni 4/6 mesi. La frequenza delle sedute di igiene professionale va correlata, nel caso di bambini, alla loro capacità di spazzolarsi correttamente.
- Eseguire alla pubertà un test di rischio per la valutazione dei fattori genetici determinanti lo sviluppo della parodontite.
- Effettuare tempestivamente le sigillature di denti con solchi profondi e recettivi per la carie.
- Eseguire un test microbiologico in caso di parodontite clinicamente conclamata. Il test va ripetuto una volta all'anno, a guarigione avvenuta, per prevenire le recidive.
- Sottoporsi al trattamento preventivo della parodontite. Per risolvere l'infezione parodontale non basta eliminare i denti e sostituirli con impianti di titanio. Gli stessi batteri che causano la parodontite colpiscono anche gli impianti, causando la peri-implantite, e la perdita degli stessi.
- Ridurre le sigarette a non più di 3 o 4 al giorno e abolire sigari e pipe. Il fumo aumenta da 7 a 10 volte il rischio di perdere i denti per la parodontite e le terapie sono meno efficaci in caso di tabagismo.
- Eseguire controlli medici specifici in caso di diabete, aterosclerosi e osteoporosi. Non sottovalutare il ruolo che le tossine e i batteri stessi, che entrano costantemente in circolo, possono avere in numerose patologie. Molte patologie sistemiche sono correlate alla parodontite.
- Rivolgersi ad uno specialista stomatologo in caso di lesioni della mucosa orale gengivale. Il carcinoma orale rappresenta l'1% dei tumori maligni, una biopsia eseguita tempestivamente spesso consente di intercettare la lesione in fase pre-cancerosa.
Fonte: Adnkronos Salute