Un ulteriore aspetto, meritevole di approfondimento, è l’interferenza della malattia parodontale sul profilo lipidico del sangue, mentre è ormai fuori di discussione il rischio di endocardite da cui la necessità per il dentista di prescrivere un’adeguata profilassi antibiotica connesso alla batteriemia transitoria prodotta da qualsiasi procedura dentale associata a sanguinamento. La pratica di sciacqui con clorexidina mezz’ora prima del trattamento dentale può essere un altro provvedimento utile per ridurre l’incidenza e l’entità della batteriemia.
MALATTIE PARODONTALI E VASCULOPATIE
Stretta correlazione tra parodontopatie e malattia cardiovascolare, rischio superiore di sviluppare la malattia coronarica.
18-08-2007 Nello scenario della medicina attuale, orientata sempre più alla prevenzione da un lato e alla terapia di patologie croniche dall’altro, non può che suscitare interesse l’evidenza di una stretta correlazione tra parodontopatie e malattia cardiovascolare. Un’indagine condotta su 21.000 individui d’età compresa tra 25 e 74 anni ha infatti osservato che gli uomini con parodontite e in particolare quelli d’età inferiore a 50 anni hanno un rischio superiore del 25% di sviluppare la malattia coronarica. La malattia parodontale, in effetti, è caratterizzata da un decorso cronico e, in considerazione della presenza nel cavo orale di numerose specie batteriche gram negative, dalla produzione di endotossine e citochine ad azione proinfiammatoria, che possono favorire la genesi di danni all’endotelio vascolare. E' poi suggestivo il fatto che l’ischemia miocardica è spesso preceduta da un evento acuto di troboembolia, al cui determinismo possono concorrere anche particolari specie batteriche, come lo Streptococcus Sanguis, responsabili delle placca dentale.