Permettono di curare impianti poco stabili e problemi più gravi
16-01-2014 I nanodiamanti aprono una nuova strada nel trattamento dei problemi odontoiatrici causati dalla perdita di tessuto osseo. Secondo gli studi condotti da un gruppo di ricercatori dell'Università della California di Los Angeles e del NanoCarbon Research Institute di Nagano (Giappone), pubblicati sul Journal of Dental Research, queste piccolissime particelle, prodotto collaterale dell'estrazione dei diamanti, permettono di somministrare più rapidamente e più a lungo le proteine già utilizzate in odontoiatria per risolvere questo tipo di problemi.
Fonte: Il Sole 24ORE
Alla base di questa loro maggiore efficacia vi è la loro particolare superficie, che consente il rilascio lento delle proteine ad essa legate. Inoltre i nanodiamanti si legano velocemente all'osso e possono essere somministrati in modo non invasivo, con un'iniezione o attraverso una soluzione ad uso orale. Infine, come sottolinea Laura Moore, primo autore dello studio, “i primi studi dimostrano che sono ben tollerati”.
I nanodiamanti trovano applicazioni in diverse problematiche odontoiatriche, dalla perdita di osso che rende poco stabili gli impianti alla terapia dell'osteonecrosi, una malattia della mascella che può creare serie difficoltà nel mangiare e nel parlare. Dean Ho, responsabile dello studio, sottolinea inoltre che “dato che sono utili per somministrare una varietà così ampia di terapie, i nanodiamanti potrebbero potenzialmente influenzare diversi altri aspetti della chirurgia orale, maxillofacciale e ortopedica, così come della medicina alternativa.
Fonte: Il Sole 24ORE