Ci si sveglia al mattino con una forte sensazione di fastidio in bocca. Le mascelle indolenzite, i denti che fanno male. La prima reazione, di solito, è il timore che sia spuntata un’altra carie. E invece, molto spesso, si tratta di qualcos’altro: il bruxismo. Di che cosa si tratta? Di quel fenomeno per cui, durante la notte, si digrignano i denti, serrando le mandibole e contraendo quindi tutta la muscolatura che presiede alla masticazione. Tutto avviene inconsciamente e quasi sempre nel sonno. Nei casi più seri, accade anche durante il giorno.
Le cause del bruxismo
Tutti gli esperti sono concordi nell’individuare come causa del bruxismo lo stress. Uno stato eccessivo di tensione - provocata dai tipici fattori che generano ansia, angoscia o preoccupazioni varie – induce i muscoli della bocca a indurirsi e a tendersi. Ma lo stesso problema può essere causato anche da una malocclusione o comunque un cattivo posizionamento delle arcate dentali. In entrambi i casi, il risultato è identi: digrigniamo i denti.
I danni che provoca il bruxismo
Serrare le mandibole, digrignare i denti, causa danni al nostro organismo.
Anzitutto, canini e molari si rovinano, si consumano. Se poi il problema diventa patologico, dura a lungo perché trascurato o non identificato a dovere, i denti e le articolazioni temporo-mandibolari si danneggiano. E ne risentono anche i muscoli collegati, sottoposti a un sovraffaticamento pericoloso.
I sintomi del bruxismo
Ma come si riconosce il bruxismo? Possiamo individuare 9 sintomi fondamentali:
- mal di testa ingiustificato;
- dolore alle orecchie;
- sensazione di avere uno solo o entrambe le orecchie tappate;
- vertigini;
- difficoltà di deglutizione;
- difficoltà ad aprire del tutto la bocca;
- denti più sensibili del solito al caldo e al freddo;
- cervicale
Come si cura il bruxismo
Il metodo principale per curare il bruxismo è portare un “bite”, vale a dire una sorta di apparecchio per i denti morbido, fatto di resina, modellato secondo le proprie arcate dentali. Di solito vi provvede il dentista, che stabilisce anche la durata della terapia. Va conservato facendo molta attenzione all’igiene: dopo ogni uso, al mattino, bisogna pulirlo con gli appositi detergenti antibatterici per evitare problemi a denti o gengive.
Fonte: Staibene.it Salute