LECCE (18 feb. 2015) - Il rimedio, scelto da un dentista dell’Asl di Lecce, di estrarre tutti i denti a un uomo di Surbo, ritenendoli la fonte del suo male, non ha funzionato e per questo il professionista si ritrova indagato con l’accusa di lesioni colpose.
L’inchiesta potrebbe essere a una svolta: ieri il pm Elsa Valeria Mignone, ha ascoltato il perito incaricato di rispondere alla domanda: l’estrazione era consigliabile in rapporto ai sintomi, o comunque necessaria a prescindere da questi?
Stando all’esperto si trattava di certo di denti piuttosto compromessi. Inoltre, la sintomatologia avrebbe presentato difficoltà d’interpretazione anche per gli specialisti di altre discipline (neurologo e otorino), consultati dal paziente, più pertinenti alla patologia infine diagnosticata, ossia “cefalea a grappolo cronica”.
Tutto è iniziato il 26 agosto del 2012, quando il malcapitato raggiunge il pronto soccorso in preda ad un fortissimo dolore all’emicranio sinistro, dall’occhio alla nuca, che sopportava già da due giorni. Su suggerimento del neurologo che lo prende in cura, si rivolge all’odontoiatra convenzionato che, alla prima visita, decide l’estrazione di tre denti. di estrazione in estrazione, sempre nella speranza che il mal di testa passasse, si è ritrovato senza denti.
Oltre al danno, la beffa, perché sempre stando al paziente, la perdita dei denti ha persino aggravato il malessere, provocandogli in definitiva un danno estetico, biologico, morale e patrimoniale.
Il dentista è assistito dagli avvocati Luigi e Roberto Rella.
Fonte: IL MATTINO.it