In linea generale siamo tutti d’accordo: avere denti sani è utile per mangiare bene, per avere una bocca sana, ma anche per invecchiare meglio e sentirsi a proprio agio con gli altri. Quando si parla di abitudini concrete, però, emergono molte differenze. Questo è quanto emerso da un'indagine di Astra/Demoskopeaha sul rapporto degli italiani e i loro denti, condotta su oltre 46 milioni di persone di età compresa tra i 24 e i 79 anni. All’interno del campione sono state individuate sette categorie, che rappresentano le sette diverse culture dentali presenti in Italia. Eccole, in breve.
Giovani irresponsabili: sono 6 milioni di 14-24enni, di classe medio-superiore, che a causa della giovane età non hanno mai avuto problemi con i denti e quindi se ne disinteressano. Si lavano poco i denti, e non pensano al futuro in termini di prevenzione: il 13% del campione vive in questo stato di ingenua incoscienza.
Sereni disattenti: sono l’8%, cioè 3,5 milioni di persone. Si tratta prevalentemente di maschi, che vivono in centri medio-piccoli del meridione, per cui l’igiene dentale propria e altrui ha scarsissima importanza: si lavano poco i denti, e vanno dal dentista solo in caso di estrema necessità.
Superficiali poco igienisti: cioè con le stesse caratteristiche del gruppo precedente, ma con in più la consapevolezza e il senso di colpa per le proprie abitudini scorrette. Sono 3,9 milioni di persone ( un altro 8%), sia maschi che femmine, di età media e classe socio-economica agiata, residenti soprattutto al nord.
Salutisti doveristi incoerenti: 25-44enni diplomati o laureati, di classe alta e settentrionali, che danno grande importanza alla salute dei denti ma la vivono come un dovere, e mai un piacere. Vanno dal dentista anche per la prevenzione, ma non si lavano i denti con regolarità adeguata. Sono in tanti: 6,1 milioni di persone (13%).
Tradizionalisti preoccupati, ma incoerenti: sono 7,6 milioni di persone, soprattutto donne in età avanzata, di classe media e centro-meridionali. Sono attente all’importanza di avere denti sani, ma connotate da comportamenti tradizionali, come andare dal dentista solo quando i denti dolgono. Rappresentano il 16% del campione.
Maniaci ossessivi: categoria consistente con circa 8 milioni di persone (17%), i maniaci ossessivi sono soprattutto anziani, poveri e non scolarizzati, che avendo molti problemi alla bocca le dedicano un’attenzione angosciata. Si occupano intensamente dell’igiene dei denti anche per motivi estetici, sanno tutto in fatto di dentiere e spesso sognano di rifarsi i denti.
Salutisti responsabili, edonisti e soddisfatti: sono la fetta più grande del campione (25%, cioè 11,5 milioni), e la più felice. Si tratta di persone, soprattutto donne, di età 25-54enni, appartenenti al ceto medio, residenti al centro-nord. Curano i denti con attenzione e coerenza, per garantirsi un buon invecchiamento. Vivono tale consuetudine come un piacere e quindi in modo allegro e positivo.
Al di là delle differenze, quest’analisi ha permesso di registrare un generale miglioramento: si sta diffondendo la convinzione che i denti sono un importante biglietto da visita con cui presentarsi. Per più del 50% degli intervistati un bel sorriso, sano e curato, dà l’idea di una persona ordinata, gradevole, attraente e di successo.
Fonte: sanihelp