Dalle biopsie alla scialometria, dalla chirurgia implantare alle protesi: il nuovo Nomenclatore è la summa di tutte le prestazioni dell’odontoiatria, ciascuna spiegata in maniera dettagliata e in termini comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
“Il Nomenclatore è uno strumento snello e facilmente consultabile", spiega il presidente CAO (Commissione Albo Odontoiatri) nazionale, Giuseppe Renzo, "e sarà un valido ausilio per l’esercizio della professione e per la consultazione in caso di contenzioso. Ma soprattutto costituisce un forte richiamo etico verso il paziente”.
Il nomenclatore, infatti, definendo, voce per voce, quali sono e in che cosa consistono le opere professionali che un odontoiatra può prestare, costituisce un’importante tutela del paziente contro l’abusivismo.
“Altra cosa è il tariffario", continua Renzo, "la cui opportunità ci riserviamo di valutare successivamente e che va contestualizzato, altrimenti utile solo per chi vende merci e prodotti, e non per chi eroga prestazioni intellettuali. Altra cosa ancora il tempario, che mortifica il rapporto empatico con la persona e trasforma un’arte in un artigianato”.
Ecco quindi che il Nomenclatore diventa prezioso strumento di trasparenza nel rapporto tra l’odontoiatra e il suo paziente, con una duplice valenza: quella di sensibilizzare all’uso di un linguaggio facilmente comprensibile e quella di definire con chiarezza le voci a cui poi si riferiranno gli onorari.
“La libera professione ha sinora assicurato ai cittadini la libera scelta del proprio medico di fiducia. È questo un diritto da garantire anche in futuro, se si crede nei valori fondanti l’Alleanza Terapeutica, vera tutela del bene Salute. L’alternativa sarebbe scadere in rapporti contrattuali di tipo mercantile. È questo un principio fondamentale con il quale si chiude virtualmente il cerchio di un percorso che, partendo dalla formazione pre-laurea e proseguendo con l’aggiornamento, ha come obiettivo finale un professionista con una solida preparazione etica e deontologica, un adeguato approccio empatico, un’eccellenza clinica anche in campi come la prevenzione delle patologie del cavo orale”, conclude il presidente CAO.
Fonte: Ufficio Stampa FNOMCeO 2008