La causa è la lisi del coagulo intralveolare, probabilmente dovuta a contaminazione batterica o la sua asportazione, da parte del paziente, per risciacqui eccessivamente energici; infatti il coagulo blocca il sanguinamento, protegge i tessuti sottostanti e serve come base per l’organizzazione del cosiddetto ‘tessuto di granulazione’, da cui dipende la formazione di nuovo tessuto osseo nella cavità alveolare.
Diagnosi Differenziale
Prima di procedere al trattamento è necessario però escludere altre cause:
- Escludere che si tratti di un ascesso odontogeno, scatenato dalla presenza di un residuo radicolare lasciato nell’alveolo: verrà eseguita allo scopo una radiografia endorale.
- Escludere che si tratti di una osteomielite: si avrà febbre, dolore e gonfiore locale, spesso essudato purulento, ma anche lesioni della struttura ossea repertabili successivamente in radiografia.
Trattamento
Il trattamento non accelera i tempi di guarigione, ma serve a controllare la sintomatologia dolorosa ed a ripristinare quelle condizioni anatomiche e biologiche nella sede dell’intervento, indispensabili per favorire una ripresa dei processi riparativi e di guarigione.
La terapia più accreditata ultimamente prevede:
- la rimozione di eventuali depositi presenti all’interno della cavità;
- lavaggi quotidiani dell’alveolo con soluzione fisiologica, o clorexidina allo 0,20%, o Rifamicina;
- il posizionamento nell’alveolo di una garza sterile imbevuta di Eugenolo (azione analgesica).
- La frequenza delle medicazioni all’inizio è quotidiana e viene ridotta con la remissione della sintomatologia e la stabilizzazione del tessuto di granulazione fino alla guarigione.
Altri protocolli prevedono il lavaggio ripetuto con soluzioni di povidione iodato e la somministrazione di antibiotici come metronidazolo o clindamicina o lincomicina; oppure il lavaggio con H2O2 e soluzione fisiologica; o l’applicazione di un impacco con iodoformio e vasellina insieme ad un gel di lidocaina.
Altro protocollo prevede l’attuazione di manovre chirurgiche per provocare nuovo sanguinamento e di conseguenza favorire la formazione di un nuovo coagulo.
Prevenzione
Per ridurre il rischio della comparsa dell’alveolite è utile seguire i seguenti accorgimenti:
- fare una seduta di igiene orale alcuni giorni prima dell’intervento;
- nell’imminenza dell’intervento far eseguire al paziente sciacqui con colluttorio a base di clorexidina allo 0,20% per ridurre la carica batterica nel cavo orale;
- ridurre il trauma gengivale, evitando di lacerare i tessuti e la necrosi del tessuto osseo;
- curettare l’alveolo dopo l’estrazione;
- lavare abbondantemente l’alveolo con soluzione fisiologica, possibilmente fredda;
- applicare nell’alveolo spugnette sterili di gelatina di collagene di origine animale biocompatibile o di cellulosa ossidata, per favorire il coagulo;
- suturare senza ischemizzare la ferita;
- non ischemizzare la ferita dopo l’estrazione con una compressione eccessiva del tampone, ma piuttosto lasciar sanguinare delicatamente per favorire il coagulo;
- non prescrivere farmaci analgesico-antiinfiammatori contenenti acido acetilsalicilico (aspirina) o ibuprofene, che potrebbero interferire con la coagulazione;
- programmare l’estrazione tra il 23° e il 28° giorno del ciclo nelle donne che assumono contraccettivi orali.
Accorgimenti per prevenire l’alveolite post-estrattiva:
- applicare nell’alveolo, soprattutto in caso di denti del giudizio in inclusione ossea, un gel a base di clorexidina allo 0,20%;
- somministrare 500 mg di Azitromicina 1 volta al giorno per i 3 giorni successivi all’estrazione, soprattutto in donne a rischio, fumatrici e che seguono la contraccezione orale, senza rischi di interazione.
- mantenere il tampone di garza posizionato sopra il sito chirurgico per permettere l’organizzazione del coagulo;
- non effettuare sciacqui per le prime 24 ore, perché tale operazione potrebbe sciogliere o spostare il coagulo: può essere applicato in alternativa un gel a base di clorexidina allo 0,20%;
- successivamente, continuare ad applicare il gel almeno ogni 12h per 7 giorni, o eseguire sciacqui in modo delicato e della durata di almeno un minuto, con colluttori contenenti clorexidina allo 0,12% , dopo le consuete manovre di igiene orale;
- evitare manovre che possano dislocare il coagulo dalla sede alveolare, come bere con cannucce, risucchiare nella zona dell’estrazione, sputare, fare gargarismi, usare l’idropulsore;-non assumere cibi e bevande calde, ma dieta fredda a base di liquidi e cibi morbidi: masticare dal lato opposto a quello sede della ferita;
- evitare alcolici e bibite gassate;
- non fumare nel periodo post-operatorio immediato e almeno per le 48h successive;
- mantenere una corretta igiene orale domiciliare.
Dentista Lazio, Roma
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Dentista Emilia Romagna, Bologna
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Dentista Veneto, Padova
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Dentista Campania, Napoli
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Dentista Toscana, Firenze
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