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Pulpite ? che cos'è?

Il dott Alessandro Cappelli vi spiga che cosa e' la pulpite, come si manifesta e cosa fare per curarla

by Dott. Alessandro Cappelli 07-09-2017 3001 visualizzazioni

Vi sara' capitato di avere un forte dolore di denti, pulsante , che aumenta quando state sdraiati e se mangiate o bevete qualcosa di caldo,che sempre diffuso a tutta la bocca e che non passa con i normali antidolorifici ? Era una pulpite del dente .

Ma che cosa significa ?

Per capirlo bisogna fare riferimento alla forma del dente che al suo interno e' vuoto e accoglie la polpa dentale , cioe' un agglomerato di vasi sanguigni, e di nervi entro cui circola sangue  e che e' chiuso quindi tra pareti rigide.

Quando a causa della carie dentale i batteri penetrano nella polpa determinano una infiammazione  che e' appunto una PULPITE ( infiammazione della polpa dentale )  e quindi sulla parte aumenta l'afflusso di sangue che andra' a congestionare questo tessuto, non potendo trovare una via di sfogo.

Questa congestione andra' a stimolare le terminazioni nervose determinando quel dolore forte , diffuso, resistente  agli antidolorifici, che aumenta con il caldo e la posizione sdraiata( che aumentano l'afflusso di sangue) spesso pulsante  che deve essere immediatamente trattato dal dentista con una cura canalare , cioe' asportando  la polpa infiammata . Qui un link ad un esempio di come si tratta un dente con pulpite.

Sapete quali erano i rimedi della nonna? mettere nel buco del dente un grano di sale  che  richiamando acqua riduce la congestione della polpa e quindi il dolore oppure mettendo un chiodo di garofano, che contiene eugenolo cioe' un forte disinfettante ! 

Quindi cosa fare ?

Sicuramente non trascurare i primi sintomi di una carie dentale   rappresentati da sensibilita' ai cibi dolci o acidi, sensibilita' ai cibi caldi e freddi per evitare che i batteri arrivino alla polpa. Ma quando il dolore e' gia' arrivato e ha quelle caratteristiche , correre subito dal dentista  perche' solo lui potra' risolvere il vostro problema o sottoponendo il dente ad una cura canalare oppure, se troppo tardi, estraendolo.

Scritto da Dott. Alessandro Cappelli
Ascoli Piceno (AP)