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Le disfunzioni cranio-cervico-mandibolari: cause, sintomi e rimedi

In questa intervista con una serie di domande e risposte, verranno chiariti i molteplici aspetti relativi alle cause, ai sintomi,ed ai rimedi terapeutici delle Disfunzioni Cranio-Cervico-Mandibolari.

by Dott. Sergio Audino 15-01-2009 135399 visualizzazioni

Estratto da Medicina Metropolitana -Palermo- n°1 anno 2009

 

A colloquio con il Dr. Sergio Audino, Presidente della S.I.D-A.T.M., Società Italiana di Ricerca sulle Disfunzioni delle Articolazioni Temporo-Mandibolari e Fisiopatologia Cranio-Cervicale.

 

Le Disfunzioni Cranio-Cervico-Mandibolari: Cause, Sintomi e Rimedi

 

Le Disfunzioni Cranio-Cervico-Mandibolari di cui le Disfunzioni delle Articolazioni Temporo-Mandibolari fanno parte, se non vengono diagnosticate e curate in tempo dallo Specialista, possono generare patologie a volte croniche. Abbiamo intervistato il Dottore Sergio Audino, Presidente della S.I.D-A.T.M., Società Italiana di Ricerca sulle Disfunzioni delle Articolazioni Temporo-Mandibolari e Fisiopatologia Cranio-Cervicale, per conoscere quali sono le origini di questi disturbi, i sintomi ed i rimedi.

 

D/ Cosa è una Disfunzione delle A.T.M.?

 

R/ Una Disfunzione delle A.T.M. o Articolazioni – Temporo – Mandibolari, è una condizione in cui una o entrambi le articolazioni non funzionano più secondo la norma fisiologica, in cui è prevista una corretta interposizione del menisco articolare tra i due capi articolanti, cioè tra il condilo mandibolare e la cavità articolare (glenoidea), situata nelle ossa temporali, poste ai due lati del cranio.
Ogni cavità glenoidea riceve e permette l’articolazione di uno dei due condili mandibolari. Ogni disfunzione delle A.T.M. dà luogo ad un corredo sintomatologico più o meno marcato, in relazione alla entità delle lesioni procurate e del tempo da cui essa persiste.

 

D/ Cosa è il menisco articolare?

 

R/ Il menisco articolare interposto tra i due capi articolari delle A.T.M., cioè tra la cavità glenoidea dell’osso temporale ed il condilo mandibolare, è un cuscinetto composto da fibrocartilagine (duro-elastico) con finalità ammortizzante, che serve a rendere possibile la loro corretta articolazione e la loro corretta e fluida funzione

 

D/ Cosa è una Disfunzione Muscolare Cranio-Mandibolare?

 

R/ Una Disfunzione Muscolare Cranio-Mandibolare, è una manifestazione clinica accompagnata da sintomi dolorosi (cefalea, algie facciali, tensioni), che coinvolgono la muscolatura cranio-mandibolare durante una disfunzione delle A.T.M.. Il cranio e la mandibola sono infatti immersi in una massa di muscoli, che risentono dell’alterato rapporto anatomico e funzionale delle A.T.M. patologiche.

 

D/ Cosa è una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare (D.C.C.M.)?

 

R/ Una D.C.C.M. è la espressione clinica estesa di una disfunzione delle A.T.M., in cui le manifestazioni disfunzionali e sintomatologiche, si esprimono non solo in sede locale ma anche generale, con coinvolgimento anche cranio-cervicale (capogiri, dolori all’orecchio, abbassamento dell’udito, fischi e ronzii, dolori cervicali, torcicollo, formicolio alle spalle, agli arti superiori, alle mani, parestesie, etc)

 

D/ Quali sono i sintomi più frequenti di una disfunzione delle A.T.M., di una Disfunzione Muscolare e di una D.C.C.M.?

 

R/ I sintomi più frequenti possono essere locali: limitazione di apertura della bocca, dolore e rumori delle A.T.M. (Click-Clack-Pop-Snap-Scrunck).
Ma possono essere presenti sintomi su un territorio anatomico più esteso con: cefalea, cervicalgia, riduzione dell’udito, dolori irradiati all’orecchio, agli zigomi, tensioni facciali, fischi o ronzii all’udito, capogiri, torcicollo, parestesia alle spalle, agli arti superiori, alle mani, fastidio o dolore alla deglutizione.
I sintomi più estremi possono esibirsi con blocco articolare acuto o cronico (limitazione di apertura, fino al blocco in apertura e chiusura della bocca), dolori insopportabili, sindromi simil-trigeminali (dolori trafittivi o a scossa elettrica in zona cranio-facciale).

 

D/ Quali sono le più frequenti cause di una disfunzione delle A.T.M., di una Disfunzione Muscolare e di una D.C.C.M.?

 

R/ Malocclusione (contatti dentali non idonei tra le due arcate dentali e/o cattivo allineamento dei denti), Asimmetria di crescita cranio-facciale, Respirazione orale, Traumi diretti o indiretti cranio-cervico-mandibolari, Vizi di postura, Patologie ortopediche e/o fisiatriche, con coinvolgimento della postura cranio-cervicale, Ansie e Stress, Terapie Odontoiatriche e/o Ortodontiche incongrue, Aperture esagerate della bocca (Anestesia generale, Interventi Otorinolaringoiatrici-Odontoiatrici), Parafunzioni (digrignare o serrare i denti, masticare gomme, mordicchiare unghie e/o oggetti), Lassità legamentosa (ipermobilità articolare, frequente nelle donne). Tutte queste rappresentano le cause più frequenti di una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare (muscolare, ossea, articolare).

 

D/ Cosa c’entrano la malocclusione o le terapie odontoiatriche incongrue con una disfunzione A.T.M./ Muscolare o D.C.C.M.?

 

R/ Il rapporto intermascellare cioè quello esistente tra le due arcate della bocca (mandibola e mascellare superiore), in ultima analisi è garantito dal contatto dei denti inferiori nei confronti di quelli superiori. Se il contatto dentale non avviene in maniera equilibrata a causa di una malocclusione (denti mal-allineati o mal-posizionati), con alterazione del corretto rapporto GNATOLOGICO, o di incongrue riabilitazioni odontoiatriche (protesi, cure dei denti, etc), ciò comporta un alterato rapporto posturale della mandibola rispetto al mascellare superiore ed al cranio, con un anomalo rapporto anche dei rispettivi condili mandibolari nei confronti delle cavità articolari del cranio (ossa temporali), fino al punto di coinvolgere gradualmente anche la funzione dei relativi menischi articolari e dei muscoli cranio-facciali. Ecco perché alla fine del trattamento terapeutico per la Disfunzione, tutti i Pazienti avranno bisogno di una FINALIZZAZIONE GNATOLOGICA, orientata a ridare al Paziente una stabilità dei contatti dentali, tale da garantire anche una stabilità del riacquistato rapporto cranio-cervico-mandibolare.

 

D/ Cosa è la Gnatologia e cosa una Finalizzazione Gnatologica?

 

R/ La Gnatologia è quella branca della moderna Odontoiatria, che si occupa della anatomia occlusale dei denti e dei corretti contatti dentali che una bocca sana dovrebbe avere. La Finalizzazione Gnatologica si propone pertanto, in particolare nei Pazienti già trattati per una Disfunzione (A.T.M./Muscolare/D.C.C.M.), di riproporre anche sui denti una normale occlusione che stabilizzi il risultato terapeutico già ottenuto.

 

D/ Quale età e quale sesso risultano più coinvolti da una Disfunzione delle A.T.M./Muscolare e da una D.C.C.M.?

 

R/ Tutte le età possono essere interessate, -per varie motivazioni-, da una Disfunzione A.T.M./Muscolare/D.C.C.M., compresa quella infantile e adolescenziale.
L’età media (30-50) è quella statisticamente più coinvolta, così come lo è il sesso femminile più di quello maschile, con un rapporto di circa 2 a 1. Molte motivazioni cliniche giustificano questa preferenza nei confronti del sesso femminile, di cui la “lassità articolare geneticamente correlata”, rappresenta la motivazione più eclatante.

 

D/ Una Disfunzione A.T.M./Muscolare o una D.C.C.M., sono sempre curabili?

 

R/ Oggi si, anche se il metodo (non chirurgico o chirurgico), i mezzi ed i tempi operativi e di prognosi cambiano in funzione del grado di patologia.
In conclusione quanto più precoce sarà la diagnosi, quanto migliori e più rapidi saranno i risultati terapeutici. Ciò impone che ogni Operatore Sanitario (Odontoiatra, Otorinolaringoiatra, Radiologo, Pediatra, Internista), che possa avere contatti con il cavo orale o con Pazienti con sintomi disfunzionali A.T.M./Muscolari/D.C.C.M., sia in grado di effettuare una diagnosi intercettiva e di avviare il Paziente allo Specialista Gnatologo, per effettuare un protocollo terapeutico nel minor tempo possibile, onde evitare un aggravamento clinico e sintomatologico.
Prima di iniziare la terapia per una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare, sarebbe bene astenersi dall’effettuare qualunque altra terapia che possa influenzare la chiusura dei denti del Paziente (cure dentali, protesi, implantologia, ortodontia, etc), perché queste terapie rischierebbero di stabilizzare ulteriormente “la chiusura patologica”, che è tipica di quasi tutte le D.C.C.M..

 

D/ Non curare una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare (D.C.C.M.) in fase iniziale, significa quindi farla aggravare sia come prognosi che come sintomatologia?

 

R/ Esattamente. Sia la prognosi che la sintomatologia tendono gradualmente a peggiorare. Ciò rende più fastidiosa e invalidante la sintomatologia per il Paziente, più complesso il lavoro del Sanitario, e più lungo il periodo terapeutico per risolvere il Caso Clinico.

 

D/ Le Terapie per curare una D.C.C.M. sono dolorose?

 

R/ Sono molto più dolorosi e fastidiosi i Sintomi che si accompagnano ad una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare! No le Terapie non sono dolorose, scarsamente invasive, ed in tutti i casi sono finalizzate alla risoluzione di una fastidiosissima patologia.

Scritto da Dott. Sergio Audino
Palermo (PA)

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