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PREVENIRE LA CARIE? NON E’ UN SOGNO!

La prevenzione in cinque mosse

by Dott. Vincenzo Quinzi 09-03-2015 2184 visualizzazioni

La prevenzione della carie, soprattutto in età scolare e prescolare, non è utopia. Nell’epoca in cui viviamo, la crisi economica pressante ci costringe a “vivere in condizioni precarie, che molto presto diventeranno carie” come canta il rapper Fedez e continua “un italiano su tre rinuncia anche al dentista”. Questo è il quadro della nostra situazione italiana, ma allora perché non puntare su qualcosa che “non costa”?

Sin da piccoli i bambini sono accompagnati nella loro crescita da figure genitoriali responsabili della loro educazione. È quindi possibile educarli e sostenerli in qualcosa che sostenga anche il loro portamonete? Le giuste regole nascono e vengono coltivate all’interno della famiglia, così come quelle per mantenere in buona salute la bocca date da specialisti in odontoiatria e dagli igienisti dentali.

Prevenire la carie, si può! Bastano 5 regole comportamentali:


  1. A letto con i denti puliti

  2. Dolci? Si grazie, ma tutti in una volta e No ai cibi appiccicosi

  3. Succhiotto sì, ma non zuccherino

  4. Niente più baci

  5. Non è mai troppo presto per una visita

1. Il momento più importante in cui non possiamo assolutamente dimenticarci di spazzolare i denti è proprio la sera. Di notte, la saliva (protettiva) non viene prodotta e, quel poco che c’è, viene ingoiata essendo distesi e i batteri sono liberi di moltiplicarsi. Nei punti che non vengono detersi accuratamente, specialmente quelli interdentali, avviene un accumulo di placca batterica dannosa per le gengive creando infiammazione e per i denti determinando un’iniziale demineralizzazione che se non presa in tempo si trasformerà in carie.

2. Vorrei premettere che i dolci non sono da evitare, o non si possono negare totalmente, ma basta fare attenzione. La maggior parte degli adulti, accontentano i piccoli golosi con degli spuntini zuccherosi e dolciumi vari, magari in piccole quantità ma quasi uno dietro l’altro. Questi tempi così ristretti permettono agli acidi prodotti nella cavità di attaccare tutti gli elementi dentali, permanere per lungo tempo, soprattutto se i cibi sono molto adesivi, e quindi di danneggiarli, tenendo conto che l’autoriparazione fisiologica dello smalto avviene nei primi 30 minuti. Per cui, la soluzione migliore è consumare un alimento dolce durante i cinque pasti principali, evitando i fuori pasto.

3. Il modo migliore per acquietare gli animi dei piccoli neonati è l’utilizzo del succhiotto, certamente adatto alla conformazione della propria cavità orale. È un vecchio rimedio immergere il ciuccio specialmente nel miele o nutrire il piccolo con latte o tisane arricchite di zucchero magari per accentuarne la funzione appagante. Questo comportamento, specialmente ripetitivo, provoca seri danni ai denti da latte causando la cosiddetta “Baby Bottle Syndrome” o “Carie da biberon” che porta alla rapida distruzione degli stessi in breve tempo, compromettendo la funzione masticatoria, fonetica e, la più evidente, quella estetica.

4. La maggioranza della popolazione non è a conoscenza del fatto che la cavità orale di un neonato in principio è sterile e man mano che entra in contatto con l’ambiente esterno si colonizza di batteri. All’eruzione del primo dentino si sviluppano altri batteri tra cui quelli responsabili della carie, quali Streptococco Mutans, e così via. Ma, il contatto precoce con la moltitudine dei batteri patogeni aumenta di gran lunga la possibilità di insorgenza di carie importanti sui denti da latte. Quindi le azioni sconsigliate sono ad esempio il contatto della bocca dell’adulto direttamente su quella del bebè, pulire o sorreggere  il succhiotto con la propria bocca, utilizzare la stessa posata del bambino magari per controllare la temperatura così come per il biberon.

5. La prevenzione, se chiamata tale, avviene prima che accada qualcosa di sgradevole. Ma, specialmente nel campo odontoiatrico, la prevenzione orale in Italia è ancora troppo lontana dagli standard di altri Paesi. Se pensassimo ai costi da affrontare in termini di tempo, biologici ed economici per le innumerevoli cure ci tireremmo sicuramente indietro. Tuttavia c’è una soluzione per non incorrere in questo inconveniente: recarsi dall’odontoiatra infantile e dall’igienista dentale nell’età prenatale, ossia sin dalla mamma in gravidanza, per la salute propria e del nascituro, perché nulla sia scontato. Gli specialisti provvederanno a dare consigli sulle abitudini di igiene orale e di quelle alimentari, nell’intercettare precocemente eventuali patologie e/o alterazioni anatomo-funzionali e preoccuparsi di trattare eventuali problemi nello stadio iniziale per limitarne i danni e i costi.

Solo con questo gioco di squadra è possibile puntare davvero alla prevenzione, perché quando il problema è già conclamato per noi è una chiara sconfitta. Il nostro obiettivo, quindi, è quello di arrivare prima del problema, allora sì che sarà una vittoria per tutti, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto.

Dott. Prof. Vincenzo Quinzi


Dott.ssa  Chiara Di Domenicantonio
Igienista dentale

Scritto da Dott. Vincenzo Quinzi
Fiamignano (RI)

TAG: prevenzione carie