Quindi il volume dell’osso (in altezza e in larghezza) e’ determinato dalla forma della radice e da quanta forza si esercita su quel dente durante la masticazione.
Ovviamente i molari avranno una grande quantita’ di osso a sostenere la radice mentre altri denti, come gli incisivi, ne avranno di meno.
Quando si toglie un dente rimane un “buco” (alveolo) costituito dalle pareti ossee che avvolgevano le radici che vanno incontro ad un processo di guarigione, con chiusura definitiva.
Quello che e’ importante sapere, perche’ ha importanti risvolti nella sostituzione del dente estratto, e’ che durante questa guarigione i tessuti duri (osso) e molli (gengiva) vanno incontro a profonde modifiche.
In pratica l’osso subisce un processo di RIASSORBIMENTO nel tempo, che risulta estremamente marcato nei primi 6 mesi e che porta ad una sua DIMINUZIONE DI VOLUME sia in senso orizzontale che in senso verticale.
La gengiva, che ricopre l’osso come una stoffa che ricopre il corpo, subisce anche essa una retrazione corrispondente.
Ecco un esempio visivo di quello che succede:
Nella foto potete vedere, segnata con una linea gialla il livello dei tessuti gengivali in altezza precedenti alla estrazione. E potete vedere come ci sia stato un innalzamento del livello gengivale.
In questa foto potete vedere lo stesso caso in cui invece e’ rappresentata la componente orizzontale, prima (linea gialla) e dopo l’estrazione.
Questa modifica dei volumi dell’osso e della gengiva ha una grande importanza quando ci troviamo nella necessita’ di sostituire il dente mancante sia con un impianto osteointegrato e sia con la tecnica tradizionale del ponte, soprattutto quando il dente si trova in una zona ad alta valenza estetica (settore frontale anteriore).
Infatti l’impianto deve essere inserito nell’osso che deve essere di adeguato spessore e altezza per permettere di inserire un impianto che abbia adeguate dimensioni. Ma soprattutto che possa essere posizionato esattamente dove prima erano posizionate le radici del dente estratto.
Questo ha la sua importanza perche’ determina il cosidetto profilo di emergenza del dente cioe’ il punto e la forma da cui fuoriuscira’ dalla gengiva il dente “nuovo”.
Nella foto sopra vedete con il circolo giallo il punto da cui emergera’ l’impianto e con il circolo rosso invece da dove dovrebbe idealmente emergere .Si nota come questo punto e’ piu’ spostato verso il palato e quindi questo condizionera’ la forma del dente che ne fuoriuscira’.
In questa foto sopra vedete invece (in giallo) la forma ovale del dente che emergera’ dalla gengiva e che e’ovviamente piu’ lunga, mentre in rosso vedere la sua forma ideale.
Il risultato finale sara’ un dente esteticamente diverso per dimensioni e forma e conseguentemente esteticamente peggiore.
Per esempio il risultato finale sara’ approssimativamente questo :il dente e’ molto piu’ lungo del dente naturale adiacente.
Se quindi immaginate che questo avvenga a carico di una dente esteticamente molto importante come ad esempio un incisivo superiore ( quello che si vede per primo in un sorriso) capirete come si possa avere un grave danno estetico.
CONCLUSIONE
Quando si toglie un dente, bisogna tempestivamente pensare alla sua sostituzione, senza aspettare troppo tempo, per evitare che le modifiche dei volumi ossei comportino una variazione nella forma e nel profilo di emergenza del dente rimesso, con possibile danno estetico e funzionale.
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