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Platform switching: nuovo concetto di impianto dentale

Si descrive il vantaggio d'impianti con platform switching rispetto ad impianti tradizionali.

by Dott. Tersandro Savino 29-11-2010 17470 visualizzazioni
Uno dei problemi dell'implantologia tradizionale è sempre stato il riassorbimento dell'osso alveolare crestale intorno al colletto dell'impianto una volta che questo è stato caricato con abutment e corona. Tale rimodellamento e riassorbimento dell'osso può arrivare fino a 2 millimetri dopo il primo anno di carico.

Il motivo di questo successivo riassorbimento non è del tutto noto e sono state avanzate varie ipotesi. Una delle più accreditate è il verificarsi di uno stress di tipo meccanico a seguito del carico masticatorio che si ripercuote sull'osso crestale che circonda l'impianto (teoria meccanica). Un'altra ipotesi avanzata consiste nella presenza di microgap nella zona di collegamento tra abutment e impianto: questo creerebbe l'inizio di una colonizzazione batterica che invade gli spazi tra i componenti dell'impianto con l'insorgenza di processi infiammatori della mucosa e osso crestale che circonda l'impianto stesso che costringono la mucosa e osso a ritirarsi apicalmente e stabilire il livello o ampiezza biologica sull'impianto e non più sulla giunzione impianto-abutment (teoria batterica).

Una diversa risposta dei tessuti e di conseguenza una assai più ridotta perdita ossea si osserva quando si applica il concetto di PLATFORM SWITCHING: esso consiste nell'utilizzare un abutment di diametro inferiore rispetto al diametro del collo dell'impianto e una connessione "conomorse" estremamente precisa che riduce notevolmente il gap tra i componenti dell'impianto. Diverse ipotesi sono state avanzate per spiegare questo fenomeno e la protezione verso l'osso crestale da parte della platform switching.

1) La teoria meccanica indica un maggiore stress che si esercita su tutta la superficie del collo nell'impianto tradizionale,mentre in quello con platform switching la zona di stress si sposta sulla zona centrale dell'impianto e non sulla zona periferica.

2) La teoria batterica-infiammatoria prevede che l'infiltrato sulla giunzione abutment-impianto venga spostato in senso orizzontale verso il centro dell'impianto allontanandosi pertanto dall'osso crestale adiacente.

C'è anche da considerare il tipo di connessione in impianti che sfruttano concetto di platform switching: una connessione MORSE estremamente precisa. Questa, una volta attivata, fa in modo che l'impianto diventi praticamente un pezzo unico mentre gli impianti tradizionali sono da considerare a 3 pezzi con uno spazio tra i vari componenti tra i quali i batteri possono infilarsi tranquillamente.

Il sistema può suscitare perplessità e dubbi sulla resistenza di un abutment sottodimensionato, cioè di diametro inferiore a quello dell'impianto. A questo proposito sono stati eseguiti numerosi studi: particolarmente interessante e recente è il test di resistenza statica pubblicato da SCARANO, DI IORIO, SACCO, VRESPA, (analisi meccanica di una nuova connessione impianto-abutment) su Dental Cadmos giugno 2010.

I risultati sono estremamente confortanti poichè risulta in maniera evidente che il sottodimensionamento dell'abutment non compromette la resistenza delle stesso che non si deforma per carchi sotto i 900 N. ed il sistema può essere considerato affidabile dal punto di vista meccanico e anche biologico per il vantaggio di applicare il concetto di platform switching.



impianto con platform switching




la gengiva occupa lo spazio della platform switching




mancanza assoluta di perdita assea intorno all'impianto con platform switching




perdita di osso crestale fino alle prime spire nell'impianto tradizionale




perdita ossea nell'impianto tradizionale

Scritto da Dott. Tersandro Savino
Tivoli (RM)

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