Implantologia
by
Dott. Alessandro Cappelli
14-02-2011
65200 visualizzazioni Generalmente, quando si inserisce un impianto dentale questo viene lasciato emergere dalla gengiva, durante la fase di integrazione del'osso, avvitando sull'impianto una vite "tappo" che emerge dalla gengiva. (Sistematica ad una una sola fase)
Lo scopo di questa tecnica e' quello di fare contemporaneamente guarire l'osso attorno all'impianto e la gengiva attorno alla vite tappo, in modo che, trascorso il periodo necessario per la osteointegrazione, semplicemente svitando la vite tappo si otterra' il cosidetto "profilo di emergenza" della corona, cioe' una svasatura della gengiva da cui il dente finto emergera' in maniera naturale.
In definitiva di tratta di avere un "buco" da cui uscira' il nuovo dente.
Questa e' la procedura standard nei casi di osso maturo, cioe' di una zona in cui il dente e' stato estratto molto tempo prima e l'osso e la gengiva si sono completamente riformati.
Ci sono pero' alcune altre situazioni in cui e' consigliato lasciare l'impianto sommerso sotto la gengiva, senza avvitare sopra una vite tappo.
In queste situazioni l'impianto viene coperto da una vitina di copertura posta a filo dell'impianto stesso e sopra di esso la gengiva viene suturata in modo da coprirlo completamente.
Lo scopo di questa variante e' quella di lasciare indisturbato l'impianto a guarire senza l'interfenza batterica determinata dalla esposizione nel cavo orale (infetto) o quando si voglia avere una maggiore sicurezza che nella fase di osteointegrazione non si sviluppino sull'impianto micromovimenti che potrebbero rendere vano il suo attecchimento nell'osso.
Questo tipicamente avviene durente le procedure di aumento o di riscrescita di osso, con o senza membrane che fungano da barriera e che non devono essere esposte nel cavo orale.
Il risultato pratico in questo caso e' che bisogna passare attraverso una seconda piccola fase chirurgica, (Sistematica a due fasi) determinata dalla necessita' di fare emergere l'impianto dalla gengiva (con l'ausilio di una vite tappo), che pero' avviene a osteointegrazione avvenuta, cioe' quando l'impianto e' gia' bloccato nell'osso, essendo passate molte settimane dal suo inserimento.
Vediamo allora una situazione in cui coesistono le due tipologie di impianto:
Nella parte destra potete vedere una vite tappo ( vite di guarigione) che emerge dalla gengiva. Al di sotto e' posizionato un primo impianto.
Nella parte vuota, invece, al di sotto della gengiva e' stato posizionato un secondo impianto che e' completamente sommerso.
Passato il periodo della integrazione dei due impianti c'e' la necessita' di scoprire l'impianto sommerso.
Ecco allora che facendo una piccola dose di anestetico si provvedere ad incidere la mucosa come nella foto che segue:
Ed ecco emergere il secondo impianto, su cui viene avvitata una vite di guarigione (vite tappo) e poi suturato.
Si aspetta una settimana per staccare le suture (come illustrato nell'altro caso che segue) e poi si aspetta la completa guarigione della gengiva ( circa 1 mese ) per poi prendere contemporanemanete l'impronta dei due impianti e fare realizzare la relativa protesi.
In definitiva, quindi, la scelta tra lasciare l'impianto sommerso o emerso spetta al chirurgo implantologo in relazione a situazioni differenti e l'unico svantaggio della seconda situazione e' quello di dover attendere circa 1 mese in piu' rispetto alla prima e a sottoporsi ad un secondo piccolo intervento per la scoperyura dell'impianto.
Dentista Lazio, Roma
Vedi la scheda
Dentista Abruzzo, Teramo
Vedi la scheda
Dentista Liguria, Savona
Vedi la scheda
Dentista Sicilia, Palermo
Vedi la scheda
Dentista Sicilia, Palermo
Vedi la scheda