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Recupero dell'elemento dentario fortemente compromesso 2^ parte

Dente o Impianto?

by Dott. Alessandro Gionfriddo 20-12-2007 9735 visualizzazioni

CASO CLINICO:

Il paziente si presenta all'osservazione per il cedimento di una protesi fissa in arcata superiore. L'esame obiettivo locale mette in evidenza, rimosso il ponte, la presenza di forti lesioni cariose a carico degli elementi monconi che non sono più in grado di sostenere la protesi.

L'esame radiografico rileva la presenza di monconi radicolari variamente interessati da granulomi periapicali più o meno estesi. L'anatomia canalare si presenta abbastanza semplice. Alcuni elementi risultano già devitalizzati e vanno pertanto ritrattati. L'elemento 2.1 presenta anche una rima di frattura in sede distale con conseguente compromissione parodontale.

Il recupero di tutti gli elementi in questione permette di riabilitare tutta l'arcata superiore senza l'uso di impianti con risparmio biologico per il paziente e allungamento della sua età dentale. Da considerare anche il risparmio economico per il paziente.

Il recupero di questi elementi deve passare per un intervento di lembo gengivale a riposizionamento apicale con conseguente allungamento di corone cliniche.

L'intervento consiste nel disegno di un lembo che permetta l'eliminazione di un festone gengivale di circa 1-2mm. A questo segue una attenta osteoplastica che riporti i margini ossei coronali di ogni dente a circa 1,5 mm dalla loro posizione originale in direzione apicale. Infine la sutura ha lo scopo di fissare il lembo in posizione apicale in modo che i monconi radicolari risultano scoperti di circa 2 mm rispetto alla loro situazione di partenza.

A questo punto sarà possibile eseguire le terapie endodontiche e ricostruttive prima impossibili, in quanto la carie aveva seriamente invaso lo spazio biologico ora recuperato.

Infine al paziente viene applicata una protesi fissa su monconi naturali che riabilita tutta l'arcata  superiore. L'arcata inferiore viene invece riabilitata tramite l'uso di impianti.

Scritto da Dott. Alessandro Gionfriddo
Siracusa (SR)

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