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Trattamento delle superfici implantari con laser ad erbio e diodi

Applicabilita' del laser nelle perimplantiti

by Prof. Francesco Scarpelli 28-10-2008 6845 visualizzazioni

L'utilizzo degli impianti osteointegrati ha raggiunto negli ultimi 20 anni una grande diffusione. Ciononostante, sono state descritte complicanze di tipo infettivo che possono portare a fallimenti. Tra i trattamenti proposti in questi casi meritano un'attenzione particolare le tecniche di decontaminazione che prevedono l'utilizzo del laser.

 

Scopo di un nostro lavoro è stato quello di valutare gli effetti di 2 diversi tipi di laser sulle superfici implantari attraverso il microscopio elettronico a scansione (SEM).

 

Nel nostro studio sono stati utilizzati un laser ad Er:YAG (2940 nm) ed uno a diodo (810 nm). Nel test 20 dischi di titanio sono stati ottenuti da impianti e divisi in 4 gruppi. Ciascun gruppo ha subito una diversa irradiazione: Erbio (200 mJ 10 Hz), a contatto e non, con irrigazione d'acqua; diodo (2W in modalità continua per 15 secondi) a contatto con irrigazione d'acqua; Erbio (200 mJ 10 Hz) a contatto e non senza irrigazione; diodo (2W in modalità continua per 15 sec) a contatto senza irrigazione.

 

Le superfici sono state quindi valutate al SEM. Dal momento che la porosità della superficie è un fattore incidente nell'indurre l'osteointegrazione, la decontaminazione della superficie impiantare è l'obiettivo principale nel trattamento delle perimplantiti. Anche con le tecniche odierne è molto difficile pulire una superficie implantare contaminata. Ed è per questo che i laser dentali sono stati raccomandati in campo implantologico per scoprire gli impianti e per decontaminare le superfici implantari nel trattamento delle perimplantiti.

 

Come dicevamo, i laser presi in considerazione sono stati un diodo ed un Er:YAG. Dal momento che nelle tasche parodontali e nei difetti perimplantari la carica batterica è similare, i risultati ottenuti nel trattamento delle tasche parodontali attraverso l'irradiazione laser ne dimostrano l'applicabilità in caso di perimplantite, specialmente in presenza di gravi difetti dove una disinfezione elevata è indicata. In questi casi, l'uso di laser Er:YAG e a diodo può essere efficace nella decontaminazione delle superfici implantari, senza il rischio di alterare la superficie implantare stessa, come dimostrato da questa ricerca.

 

Per le valutazioni microbiologiche si rimanda al lavoro: “Valutazioni microbiologiche dopo trattamento laser assistito” di Pecoraino e coll, Doctorlaser vol. 3, sett.dic. 2008

Scritto da Prof. Francesco Scarpelli
GORIZIA (GO)

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