Scheletro della lingua: è la mandibola, l’apparato ioideo, il processo ed il ligamento stilo ioideo, la membrana ioglossa ed il setto linguale.
Comportamento della lingua nelle diverse funzioni:
- Nella masticazione: potente, asimmetrica, di grande amplitudine.
- Nella fonazione e nella deglutizione: fine, precisa, con piccoli spostamenti.
- Nella respirazione: ruolo fondamentale nella postura per la sua relazione con la trachea, la mandibola, l’osso ioide e la colonna cervicale.
- Nella deglutizione e nella respirazione: è caratterizzata dal doppio gioco di otturazione anteriore e posteriore.
- Come matrice funzionale: sin dalla vita intrauterina, attorno alla lingua si sviluppano le strutture circostanti, anche per le sue dimensioni sempre più grandi della cavità orale.
La POSTURA linguale (a riposo) è più importante nella morfogenesi della funzione linguale (attività). Da Sherrington: "La postura accompagna il movimento come un’ombra".
Non esiste una forma anatomica stabile e fissa della lingua, che rifletta un equilibrio definitivo tra struttura e funzione. La postura della lingua è condizionata dal tono muscolare, quindi dal tono posturale. La postura statica, che si modifica continuamente, costituendo quella dinamica, può adeguarsi a condizioni diverse: è l’Adattamento.
A riposo la posizione della lingua dipende:
- dalla posizione della mandibola
- dagli influssi nervosi che determinano il suo tono.
Il suo dorso segue il profilo della volta palatina a 1-2 mm di distanza (spazio di Donders). I suoi bordi si appoggiano sulle faccie palatali dei molari e premolari (con una pressione di 100g/cm quadrato) ma senza che ci sia MAI interposizione fra le superfici occlusali.
MASTICAZIONE
- dopo la presa degli alimenti
- meccanicamente si ha una serie di movimenti ciclici riflessi della mandibola con intervento dei muscoli masticatori, sopra e sottoioidei, orbicolari e buccinatori più movimenti riflessi della lingua, delle labbra e delle guance al contatto con gli alimenti. Il contatto fra i denti delle arcate è sempre molto leggero e rapido (1/10") quindi non più di 10-12 minuti nelle 24 ore. La mandibola nel ciclo masticatorio, fino a 6 anni, ha solo movimenti di traslazione e non di lateralità. Dopo la comparsa dei primi molari il movimento diventa elicoidale.
- deglutizione
Dividiamo la terza fase della masticazione in tre tempi:
a) tempo buccale - è una praxia (cosciente e volontaria)
b) tempo faringeo - è automatico (incosciente e volontario)
c) tempo esofageo - è un riflesso viscerale (incosciente e involontario).
Il primo tempo, ci interessa in questo momento, è una praxia e si può quindi rieducare.
Distinguiamo varie fasi: nella prima il bolo è sulla lingua con la punta che si eleva e tocca la papilla; nella seconda fase il bolo si trasferisce posteriormente per la peristalsi; quindi la lingua si appoggia sulla mandibola in PIM.
I contatti funzionali massimi, abbiamo già visto, sono rapidi e leggeri, mentre la spinta linguale è dai 50g a 110g al massimo x 700-2000 volte nelle 24ore.
Si ha inoltre: 1) leggero movimento della testa verso l’alto in rapporto dell’elevazione dell’apparato iolaringeo necessario alla deglutizione 2) elevazione dell’osso ioide che accresce lo stiramento tracheale e può accompagnarsi 3) all’aggiustamento posturale cranio rachideo che ottimizza la deglutizione.
DEGLUTIZIONE INFANTILE
Funzione innata - la più arcaica delle funzioni. Appare a 4 mesi di vita uterina.
Il palato è piatto e la punta della lingua passa fra i mascellari.
Alla nascita la suzione sviluppa grande forza: depressione orale fino a 360 mm Hg.
La deglutizione avviene quando nella bocca si è raccolta una certa quantità di liquido, cioè dopo 4-5 suzioni.
Passando dalla alimentazione liquida alla semiliquida col cucchiaino si hanno:
- propulsione mandibolare e...
- ...competenza labiale.
Con la comparsa dei denti fra i 6 mesi ed i 3 anni abbiamo:
- formazione dei processi alveolari
- separazione del vestibolo dalla lingua
- nuova sensibilità per gli alimenti e per l’occlusione.
La lingua non si può più mettere fra le arcate.
La deglutizione infantile passa a quella adulta spontaneamente; se persiste dopo i 18 mesi spesso è transitoria, se è ancora presente dopo il 10° -12° anno è patologica. Allora è considerata disfunzione ed è chiamata atipica ed è da rieducare. Il passaggio alla deglutizione adulta completa avviene nella normalità quando erompono i primi molari.
Nella deglutizione infantile non c’è:
- contrazione dei masseteri
- contatto occlusale fra le arcate
invece c’è:
- interposizione linguale
- pressione importante della lingua con partecipazione dei mm orbicolari, del viso e delle guance.
Basta guardare a bocca chiusa: si vedranno contrarsi i mm innervati dal nervo facciale (7° paio). Cioè la deglutizione infantile si vede sul viso mentre avviene.
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Desidero aprire una parentesi nel grande capitolo della deglutizione infantile parlando della SUZIONE DIGITALE, parafunzione per eccellenza.
Stretto legame fra suzione digitale e la persistenza del riflesso infantile di deglutizione; si accompagna a contrazioni ritmiche dei mm della guancia, delle lebbra e della lingua. Ne conseguono deformazioni provocate da un’azione modellante anormale persistente sui processi alveolari. Le contrazioni possono persistere anche quando non c’è più l’interposizione delle dita. Il dito( o le dita) provoca(no) trazione sui denti con spostamento dell’osso alveolare e modifica quindi la crescita, anche per stimolazione meccanica a livello delle suture.
Possibile il passaggio da una all’altra: prima suzione delle dita, comparsa di beanza, interposizione della lingua nella beanza e quando non è interposta la lingua si succhiano le dita, ecc.
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Conseguenze dento-scheletriche
A) Mascellare superiore:
- endoalveolia + palato ogivale e morso crociato posteriore
- proalveolia incisivi superiori simmetrica o asimmetrica
- mesiogressione molare e 2° classe
- prognazia o retrognazia mascellare superiore
- incompetenza labbra con labbro superiore atonico
B) Mandibola:
- proalveolia incisivi inferiori, retroalveolia incisivi inferiori + proalveolia dei superiori,
- biproalveolia + beanza anteriore,
- prognazia mandibolare e 3° classe (qualche volta retrognazia mandibolare).
C) deformazione della dimensione verticale con beanza anteriore, rotazione posteriore della mandibola, aumento della HFI, beanza anteriore per infraocclusione e infraalveolia; possibile anche ipereruzione incisivi; denti ruotati.
La gravità di queste deformazioni dipende da vari fattori:
- Importante il terreno costituzionale,
- la malleabilità ossea,
- il rachitismo,
- l’ipotonia muscolare,
- la durata,
- eventuali malattie,
- tipo dell’occlusione e soprattutto la tipologia.
Quando cessa la disfunzione o la parafunzione in circa 80-90% si ha il ritorno +o- completo alla normalità. Dipende dall’età, dal tempo di durata delle cattive abitudini e, come già detto, soprattutto dalla tipologia.
Sassouni ha detto: " in una 2° classe le deformazioni compariranno più presto ed evolveranno più rapidamente; in una 3° classe più lentamente; in un open bite più gravemente che in un deep bite".
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Bisogna adesso parlare della Ventilazione Orale, disfunzione importante collegata strettamente alle due precedenti.
Il neonato respira col naso e solo se costretto userà la via orale per supplire il più delle volte ad una ostruzione. Le cause possono essere molteplici, da un semplice raffreddore, una rinite, ad ipertrofia adenoidea o ipertrofia tonsillare. Durante queste malattie delle vie respiratorie alte il bambino è costretto a respirare con la bocca. Per questo assumerà quegli atteggiamenti che avevamo analizzato in precedenza. Cessato lo stato infiammatorio la lingua si è abituata a essere mal posizionata e ci resterà. Ciò avviene anche dopo l’asportazione delle adenoidi e delle tonsille se non ci si proccupa di fare una rieducazione.
Linder-Aronson nel ‘70 ha ben descritto questa patologia: ipertrofia linfoide faringea provoca ostruzione, causa di ventilazione orale. Conseguente cambiamento della posizione linguale e delle labbra, quindi dei denti. Se avviene durante la crescita si hanno cambiamenti di forma della faccia con atrofia del naso. Già descritto dal Bimler nel ‘68: micro-rino-displasia.
Conseguenze della ventilazione orale, che non passa cioè attraverso il naso ed i seni paranasali:
- meno riscaldamento dell’aria
- meno umidificazione dell’aria
- più velocità dell’aria che non è frenata
- eliminazione di tutti i riflessi naso bronchiali: la cavità orale non può supplire e non comanda né la bronco motricità, né la broncosecrezione
- il rendimento volumetrico finale del respiro è diminuito.
- possibile insufficienza respiratoria secondaria
Conseguenze morfogenetiche
Variano a seconda dell’intensità, la durata, l’età e la tipologia. Si avrà un disturbo dello sviluppo scheletrico, dell’apparato circolatorio, dell’apparato digestivo (ipertrofia gengivale) e della fonazione. Anche le funzioni cerebrali sono meno efficienti. (Il bambino adenoideo non solo sembra meno intelligente ma veramente lo è).
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Adattamento posturale della testa. Una delle funzioni vitali della postura della testa è di mantenere le vie aeree superiori pervie con maggior estensione ed aumento dell’angolazione cranio cervicale. Si avranno stiramento dei tessuti molli della faccia che influenza lo sviluppo morfologico cranio faciale. L’estensione della testa provoca stiramento passivo della muscolatura e delle fasce del viso e del collo, questi esercitano sulle ossa faciali leggere pressioni indietro ed in basso. Influenzano così lo sviluppo frenandolo, se è in avanti, favorendo la crescita verticale dei mascellari.
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Memento: la lingua appartiene all’apparato respiratorio e la mandibola può essere considerata una costa alta.
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Si può avere respiro orale anche per inocclusione labiale:
- primitiva; incompetenza labiale per labbro superiore corto senza ipertrofia adenoidea.
- persistente dopo adenoidectomia
- malformazione dei mascellari
- persistenza dello succhiamento delle dita
- disturbi congeniti
* Sindrome di Robin (glossoptosi)
* Mongolismo
* Labbro leporino
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La ventilazione orale è uno dei tanti anelli di retroazione (feed back) presenti in biologia. Interromperlo dove si può.
Dentista Piemonte, Torino
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Dentista Campania, Salerno
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