Menu

Il buon dentista: descrizione e approcci

Le caratteristiche di un professionista del dentale devono essere un compendio di sapere e di empatia

by Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo 14-03-2016 3350 visualizzazioni

Trovare un bravo dentista non è facile, perché deve avere molte qualità  che nell'insieme devono lavorare in sinergia. Volendo enumerare le virtù che deve (per forza) possedere un bravo dentista, mettiamo al primo posto una professionalità certa, cioé l'avere l'esperienza dei casi che affronta e anche il fatto che non deve avere paura di lavorare, specie quando sul lavoro, anche ordinari,o si presentano dei problemi che esigono nell'immediato una pronta soluzione. Poi tra le virtù del dentista mettiamo il fatto che deve essere empatico (altamente empatico), vale a dire che deve essere una persona  sana sotto un profilo nervoso e che quindi sa mettersi subito nei panni del paziente che si affida alla sua opera. Tale empatia deve essere immediata e positiva: significa che egli deve pensare solo al paziente e non esere turbato da fatti privati e personali che potrebbero distoglierlo dall'immedesimarsi nel suo paziente.  Questo perché il paziente sta al centro del suo lavoro, che vale nella misura in cui questo paziente risolve il suo problema. E lo risolve solo se il medico capisce qual'è il fatto, si mette al lavoro e si prende cura anche dell'uomo che ha bisogno, cioé della componente umana che richiede  comprensione, attenzione, sostegno, apprezzamento per la presenza  e anche per gli sforzi del paziente. Il dentista, in questa veste, viene in soccorso ad un uomo che chiede aiuto. Non si può dimenticare questo fatto, che sta alla base di qualsiasi prestazione. Non sono i denti che chiedono aiuto, ma è un uomo nel suo complesso che lo chiede. Un uomo non è una bocca, ma una storia, sia fisica che psicologica. non sarà fuori luogo fare "parlare" il paziente sulle sue paure, che possono risalire anche all'infanzia.

Ci si confronta sempre con persone che hanno paura del dentista.

La paura in realtà è motivata, perché nessuno vuole toccata la faccia, che da sola possiede un vasto patrimonio di terminazioni nervose, così tante da fare del viso e dei denti, ma anche degli occhi, del naso e delle orecchie dei territori sensibilissimi. Quasi tutti raccontano di storie infantili, di traumi pregressi, di incuria di prsone che avrebbero dovuto e non hanno fatto, senza parlare di situazioni traumatizzanti, come incidenti, denti di bambini estratti mediante una cordicella affissa a una maniglia di casa, ecc. ecc. per mano di genitori, zii o nonni incompetenti, frutto di incompetenze di altri, ecc.ecc.

Si aggiunga che non tutti i dentisti sono bravi ad attenuare, con una buona metodologia, il momento dell'iniezione, che prima o dopo bisogna sperimentare. Poi ci si mettono i testi che insegnano come fare una buona iniezione, che però passa dallo sfregare l'osso per permettere al farmaco di penetrare bene.  Il risultato è terribile.  E va modulato, corretto, reso il più possibile veloce e indolore.

Come scegliere un dentista? Diffidiamo da quelli che hanno la gente dietro la porta.  Non potranno perdere molto tempo e tenderano a differire nel tempo i loro trattamenti, perché non hanno tempo; una otturazione può così avere bisogno di molte medicazioni, e intanto  è possibile una pulpite, perché aria, acqua e vibrazioni danno fastidio al nervo del dente. Meglio un privato che ha più tempo ed è più sereno per mettere a fuoco la situazione, anche se si paga qualcosa in più di un convenzionato.

E' anche importante conoscere i costi delle prestazioni, per evitare di sentirsi dire che non ci si aspettava tanto o poco. Il rapporto deve essere chiaro fin dall'inizio, quando si tratta di lavoro, ognuno sia rispettoso dell'altro.

L'odontoiatria è una professione usurante: anche il paziente ha il dovere di comprendere gli sforzi del sanitario per arrivare a risolvere i problemi nel migliore dei modi. Se tutte queste cose vanno al loro posto, allora il paziente ha trovato un amico e l'amico (il dentista) un altro amico.

Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

TAG: dentista e paziente