Essa è anche denominata “odontoiatria forense” o “odontoiatria legale”, poiché comprende sia la formazione ed evoluzione del diritto che l’applicazione delle scienze biologiche e delle competenze tecniche specifiche per valutazione e/o indagini di singoli casi di interesse giudiziario. Tuttavia, trattandosi di ambiti giuridici, etici e deontologici verso la Società, altri operatori delle scienze forense, le autorità inquirenti (Tribunali, Forze di Polizia) ed i pazienti, in assenza di interventi di natura terapeutica, resta più appropriato il termine “odontologia”, piuttosto che “odontoiatria”. Da annoverare, infine, l’ambito di ricerche con università italiane ed internazionali.
Nella storia dell’Odontologia Forense è possibile osservare casi di identificazione, singoli o multipli secondari a disastri di massa. Questa disciplina, tuttavia, si è evoluta molto oltre l’ambito della identificazione umana. Possiamo, infatti, distinguere nella moderna odontologia forense i seguenti settori di intervento:
1) identificazione dei resti scheletrici attraverso metodi dentali;
2) valutazione di lesioni da morso umano per scopi investigativi;
3) valutazioni medico-legali di traumi ai tessuti orali;
4) malpractise odontoiatrica (colpa professionale, danno biologico);
5) stima dell’età di soggetti viventi e cadaveri;
6) maltrattamenti, abusi e trascuratezza su minori ed adulti;
7) identificazione di sesso, specie e razza di ausilio sia in indagini giudiziarie che rilievi archeologici.
L’odontoiatra deve essere considerato una figura professionale distinta dall’odontologo forense, pur dovendo essere anche quest’ultimo un odontoiatra con diversi anni di esperienza clinica. È infatti parere condiviso dalle Società scientifiche internazionali che un odontologo forense sia anche in grado di svolgere la professione odontoiatrica ordinaria. L’iter formativo specifico nell’odontologo forense è diverso nei vari Paesi e può prevedere la frequenza di dottorati di ricerca, master, corsi e seminari (universitari e privati).
In Italia sono attivi corsi specifici presso le Università di Bari, Chieti, Firenze, Macerata e Milano. Sono anche utili al completamento della formazione corsi e seminari in medicina-legale e elle scienze forensi. La collocazione ideale dell’odontologo forense, infatti, è al fianco del medico-legale, pur potendo svolgere numerose attività di consulenza medico-legale di natura odontoiatrica in piena autonomia. L’odontologia forense si colloca nella materie scientifiche in cui l’aggiornamento rappresenta una esigenza imprescindibile, sia sotto il profilo specialistico-biologico che giuridico. Ne deriva la necessità di seguire gli eventi formativi delle società scientifiche di riferimento sia in Italia (Società Italiana di Odontoiatria Forense, Società Italiana di Odontoiatria Legale ed Assicurativa) che all’estero (International Organization of forensic odontostomatology), oltre alla lettura di riviste scientifiche dedicate al settore. Da evidenziare infine che l’odontologo forense, oltre a possedere esperienza professionale clinica nell’odontoiatra e specifici percorsi formativi nelle scienze forensi dovrebbe possedere competenze linguistiche (in particolare l’inglese scientifico), informatiche e fotografiche.
L’identificazione delle vittime di un disastro di massa potrebbe avvenire in contesti multinazionali in cui è richiesta la collaborazione in lingua inglese. Durante, infine, l’attività giudiziaria saranno utili o necessari anche rilievi fotografici (dei soggetti viventi, dei cadaveri o del materiale biologico) e l’impiego di software per l’identificazione umana computer-assistita o per l’elaborazione di immagini.
Dentista Lazio, Roma
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Dentista Marche, Fermo
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