La parola anamnesi deriva dal greco “anamnesis”, ricordo.
L'odontoiatra nel suo studio ha l'obbligo, prima di avviare il suo iter diagnostico e terapeutico, di conoscere la storia clinica del paziente e di confrontarsi con le sue patologie croniche. Con l'ausilio di un questionario prestampato si fa un'anamnesi medica generale, mediante la quale si raccolgono dati anagrafici, sesso, peso, professione, rappresentante legale (in caso di minore).
L'indagine anamnestica dovrà riguardare:
- malattie cardiache
- disordini ematologici
- neuropatie
- malattie gastrointestinali ed epatiche
- malattie respiratorie
- malattie renali
- malattie endocrine
- malattie infettive
- dermatopatie
- allergie
- terapie farmacologiche in atto
- radio o chemioterapia
- uso/abuso di tabacco, alcool, droghe
- precedenti ricoveri o interventi chirurgici
- per le donne, inoltre, se si ha uno stato di gravidanza presunta o certa.
L'anamnesi odontoiatrica, di solito, chiede al paziente quando si è sottoposto all'ultimo controllo, se ha avuto problemi durante o dopo un trattamento odontoiatrico, se è mai stato in cura per problemi parodontali, ortodontici, dell'A.T.M.
E' consigliabile che la raccolta dei dati anamnestici sia firmata dal paziente, in modo da attestare l'esattezza delle informazioni fornite, e dal curante, come segno che le ha esaminate.
Il dialogo medico-paziente ha, infatti, oltre che funzioni diagnostiche, anche comunicative, informative, consultative, terapeutiche e psicologiche. Tale dialogo è indispensabile per l'ottenimento del consenso all'intervento, che presuppone un'adeguata informazione del paziente sui rischi, sui benefici e sulle alternative, eventuali, al trattamento proposto.
Dentista Marche, Fermo
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Dentista Lazio, Roma
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