L'Espansore Rapido Palatale, detto anche ERP, è un dispositivo ortopedico molto utilizzato in ortodonzia.
Gli effetti di un espansore rapido sono:
- Risoluzione di un palato stretto.
- Di un morso crociato, cioè quando i denti dell'arcata superiore chiudono all'interno rispetto ai denti dell'arcata inferiore.
- Allarga le vie aeree superiori.
- Crea lo spazio per favorire l'eruzione di elementi ritenuti o inclusi.
Il principio che sfrutta è quello di distanziare le due metà dell'osso mascellare lungo la sutura palatina mediana. Alla luce di questo obiettivo, risulta fondamentale pianificare questa terapia in una fase di crescita precoce. Solitamente la terapia con ERP è ideale per i piccoli pazienti in cui la sutura si mantiene ancora fibrosa e poco interdigitata. A seguito del distanziamento tra gli emimascellari avverrà la deposizione di osso lungo le superfici libere.
A seconda della tipologia di vite è possibile eseguire un differente numero di attivazioni. Ma cosa sono in realtà le attivazioni?
In questo contesto l'attivazione consiste nel far svolgere alla vite 1/4 di giro mediante l'utilizzo di una chiavetta. Così, ogni 1/4 di giro svilupperà un'espansione di 0,24 mm e l'Espansore Rapido del Palato si manterrà costantemente attivo, esplicando forze lente e costanti…
Tutto ciò che un genitore deve sapere
L'Espansore Rapido Palatale è un dispositivo estremamente utile ed efficace. Affinché possa sortire gli effetti pianificati però, è opportuno che i genitori svolgano al meglio le indicazioni dell'odontoiatra. Dopo aver posizionato l'ERP a livello delle arcate dentarie, è sempre il dentista per primo ad eseguire le iniziali attivazioni. Successivamente sarà il genitore a prendersi cura di questo compito.
Ma come si fa?
Banalmente consiste nell'agganciare una chiavetta all'interno della vite, seguire il senso della freccia compiendo 1/4 di giro. La freccia punta sempre verso il palato molle, quindi si dirige sempre posteriormente.
Questo è un video esplicativo:
https://www.youtube.com/watch?v=lKyk8unHAgs&t=2s
È NORMALE...
…che ci vogliano da alcune ore a qualche giorno perché chi ha in bocca l'apparecchio ci si abitui, all'inizio si produce molta saliva e si fa fatica a parlare.
…che quando si gira la vite chi ha in bocca l'apparecchio senta spingere sui denti ( se non sente spingere è bene assicurarsi di aver fatto davvero il giro della vite).
…che si apra uno spazio (diastema) tra i due incisivi centrali superiori. È il segno più evidente che l'apparecchio sta funzionando. Lo spazio si richiuderà spontaneamente in circa 60 giorni.
…che si fermino residui di cibo tra il palato e l'apparecchio: il paziente a volte non riesce a rimuoverli, perché non riesce a vederli (nemmeno allo specchio). È bene che chi si occupa di effettuare il giro con la chiavetta controlli se ci sono residui di cibo e, se presenti, li rimuova con uno scovolino.
TALVOLTA SUCCEDE CHE…
…siccome l'apparecchio è agganciato a due molari superiori, questi i primi giorni risultino un po' indolenziti. Questa sensazione e' destinata prima a diminuire e poi a sparire.
…i primi giorni i gancetti che sono attaccati sulla superficie esterna dei denti molari possano irritare la guancia. In questo caso e' utile usare la cera ortodontica e applicarne una piccola pallina sopra il gancetto che irrita la guancia.
…l'apparecchio si sganci. L'apparecchio è attaccato con una colla speciale che solitamente regge per il tempo in cui l'apparecchio sta in bocca. E' importante non mangiare caramelle gommose, chewingum, cibi estremamente duri o croccanti, e non bere coca-cola per i sei mesi di terapia, perché e' stato dimostrato che questi sono i fattori che facilitano il distacco dell'apparecchio.
…E' altrettanto importante che il paziente non ci giochi con le dita o con le penne. Se la colla cede e l'apparecchio cade è bene telefonare e fissare un nuovo appuntamento per riattaccarlo.
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