La posturologia è una disciplina introdotta dal Prof. Bell nel 1838 che si occupa dello studio del Sistema Tonico Posturale, di quel sistema cioè che si occupa di posizionarci nello spazio-tempo che ci circonda, permetterci l'equilibrio nel movimento, lottare contro la gravità per mantenere funzione eretta, opporsi alle forze esterne. Il Sistema Tonico Posturale si comporta come un sistema dinamico e non sempre esiste rapporto tra entità della causa ed importanza dell’effetto. Per esempio una lieve ipoconvergenza degli occhi evidenziata solo alla radice del naso, può essere causa di alterazioni a livello dei meccanismi che regolano il movimento oculare. Come dimostrato dagli Specialisti oftalmologi dello Shiley Eye Center della University of California che hanno trovato una corrispondenza tra la sindrome della disattenzione (ADHD - Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e i problemi di fissazione prossimale, una alterazione del sistema tonico posturale può provocare anche di disturbi dell’apprendimento cognitivo.
Sappiamo bene che qualsiasi stimolo irritativo che parte dal cavo orale tramite i collegamenti del nervo trigemino, che è uno dei nervi cranici che interessano lo stomatologo, può interferire con il recettore oculare determinando forie e/o disturbi della visione binoculare. Non voglio annoiare il lettore, e non sarebbe questa la sede, descrivendo il complesso meccanismo di neurofisiologia che collega il trigemino ai nuclei dell’ipotalamo.
Lo stomatologo ‘posturologo’ deve ricercare l’equilibrio di tutto il sistema ed a qualsiasi livello: psiche, occhio, cute, sistema osteo-muscolo-tendineo. Ovviamente nella completezza del trattamento siamo costretti ad accettare dei compromessi, legati per esempio al costo del trattamento ortodontico. Ma niente di ciò che è speso per la propria salute è speso male!
Come già detto, è stato dimostrato che patologie della bocca, comportandosi come importante causa irritativa trigeminale, portano ad una patologia della funzione visiva. Il campo visivo è la proiezione ottica della rappresentazione visiva del mondo esterno sulla retina. Quello che noi vediamo non sono le immagini che percepisce la retina, ma il risultato dell'elaborazione di queste immagini da parte del cervello. Per esempio, quando svoltate ad un angolo, sarà prima il vostro capo guidato dagli occhi a girare,, successivamente seguirà tutto il vostro corpo (e non viceversa). E’ compito dell’occhio, tra l’altro, coordinare il movimento testa/collo e permettere una corretta sinergia destra/sinistra. Per far questo nel migliore dei modi gli occhi dovranno, tra l’altro: fornire indicazioni più corrette possibile; essere paralleli al piano orizzontale; avere i reciproci assi verticali e orizzontali paralleli; avere un’ acuità visiva equivalente; non essere condizionati in alcun modo da contratture muscolari; dovranno guardare oltre che vedere entrambi.
Gli specialisti oftalmologi dello Shiley Eye Center hanno trovato una corrispondenza tra la sindrome della disattenzione, ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e i problemi di fissazione prossimale (vicina). La ADHD rappresenterebbe uno dei più comuni problemi psichiatrici legati all’infanzia ed una insufficiente convergenza, cioè l’incapacità di tenere gli occhi a fuoco su di un oggetto vicino, sarebbe legata alla sindrome. Nella lettura normale, noi leggiamo la parte iniziale e finale delle parole, senza essere costretti a leggerle tutte intere perché il nostro cervello elabora l’informazione. Quando non riusciamo a mettere a fuoco correttamente, siamo costretti a leggere tutta la parola, determinando un ritardo nella comprensione.
Una indagine condotta su un numeroso campione di scolari di una scuola italiana, ha dimostrato che l’80% degli studenti, senza distinzione di sesso, che avevano un profitto scolastico basso, presentavano mal occlusione dentale. Il meccanismo è collegato alla difficoltà maggiore nel leggere ed ad una maggiore difficoltà cognitiva. Quindi, cari bambini, non sempre il vostro profitto scolastico basso è colpa vostra: può essere causato da un problema dei vostri denti.
Ovviamente l’ambizione di chi vi parla da queste pagine, non è quella di fornire certezze o informazioni scientificamente complesse, ma di stimolare la curiosità e quindi l’interesse dei lettori verso questo affascinante campo della medicina.
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