.........questa scienza riscuote ormai da qualche anno un sempre crescente interesse da parte del mondo odontoiatrico. Chi puo' fare l'ortodonzia? Gli ortodontisti, inizialmente, sono dentisti, ma non tutti i dentisti diventano ortognatodontisti.
Possono fare ortodonzia gli abilitati all'esercizio dell'odontoiatria e quindi tutti i laureati in odontoiatria o i medici chirurghi inseriti nell'albo degli odontoiatri: alcuni hanno frequentato una scuola di specializzazione in ortognatodonzia. Alcuni di questi laureati sono soci di una speciale societa' scientifica e vengono costantemente aggiornati sulle nuove tecniche e metodologie.
Fra le tante motivazioni di questa tendenza positiva vi e' senz'altro il fatto che non solo aumenta l'attenzione alle disgnazie nei bambini, ma anche gli adulti scoprono frontiere terapeutiche ritenute sino a pochi anni fa impensabili.
Si vanno poi imponendo interventi terapeutici multidisciplinari con altre branche odontoiatriche (implantologia, protesi, parodontologia ecc...); inoltre l'ortognatodonzia occupa una posizione centrale nella terapia delle disfunzioni dell'articolazione temporomandibolare (ATM). Infine, emergono le connessioni con la chirurgia non solo ortognatica (sugli adulti) come per esempio la "rinoplastica", ma anche con l'ortopedia, l'otorinolaringoiatria ecc...
Come sempre afferma un nostro grande maestro "Il concetto storico di allineamento dei denti sulle arcate dentarie e' largamente superato dalle nuove concezioni di riposizionamento nello spazio delle basi osee (mascella e mandibola) in armonia con la componente neuro-muscolare, con gli elementi dentari, con le parti molli..., per ripristinare non solo la funzione masticatoria, ma anche la funzione respiratoria, la deglutizione, la fonesi, l'aspetto estetico (il cui risvolto, non va dimenticato, si ripercuote in campo psicologico...)".
Quindi l'ortognatodonzia va intesa come combinazione tra ortodonzia e ortopedia dei mascellari, il tutto in stretto rapporto con la chirurgia ortognatica e la salute della articolazione temporo-mandibolare.
Per fare una corretta diagnosi e impostare un piano di trattamento corretto,vengono esaminati i denti, la mandibola, la mascella, le articolazioni(ATM), il modo di masticare e di deglutire: quindi servono, oltre all'esame clinico e alle foto, i modelli in gesso dei denti
ed alcuni esami radiografici: teleradiografia latero-laterale
rx postero-anteriore del cranio, rx del polso (per determinare l'età scheletrica del soggetto in crescita), ortopantomografia; il tutto va integrato dalla raccolta di un'attenta anamnesi che obiettivi, tra l'altro, la presenza di "abitudini viziate" (succhiamento del pollice, deglutizione infantile, interposizione del labbro, e altre...).
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