Associazione tra Gengivite, Parodontite e Malattie Sistemiche
Le più recenti revisioni scientifiche sulla malattia parodontale - quella che inizia con l'infiammazione delle gengive e dei tessuti di sostegno e può arrivare alla perdita di più denti - hanno messo in evidenza che esserne affetti aumenta il rischio di ammalarsi di altre patologie, come il diabete, i disturbi cardiovascolari e l'aumento di esiti avversi della gravidanza. Sebbene da molti anni, all'interno della comunità scientifica internazionale, si parli di questo argomento, la cosa non ha avuto tutto il rilievo che avrebbe dovuto avere ai fini di una corretta informazione della popolazione.
Era già noto che la parodontite cronica – sesta malattia più diffusa al mondo – è una infezione cronica che causa una risposta infiammatoria variabile e che, se non trattata, è la prima causa di perdita dei denti nell'adulto. Essa pertanto rappresenta una fonte di grave handicapp ed importante deficit funzionale ed estetico per i pazienti.
Ma dal 2012, durante il 9° Workshop Europeo di Parodontologia, tenutosi a Segovia (Spagna), si è maggiormente concentrata l'attenzione dei ricercatori sui dati derivanti da diversi studi clinici controllati. Tali lavori scientifici, condotti in diverse parti del mondo, hanno messo in evidenza un miglioramento dell'infiammazione sistemica (di tutto l'organismo) dopo terapia parodontale non chirurgica. Ovvero, i pazienti affetti da gengivite e/o parodontite, che venivano sottoposti a sedute di Igiene Orale professionale, mostravano un abbassamento del numero dei leucociti e dei linfociti, il cui eccesso è notoriamente segno di infiammazione generalizzata e di uno stato di disagio di tutto l'organismo.
Un accordo del novembre 2012 giunse pertanto alla conclusione che "la Malattia Parodontale dovrebbe essere riconosciuta come un tema di salute pubblica, e che tutti i professionisti sanitari possano disporre di linee guida di trattamento e che la ricerca possa aiutare a chiarire le associazioni e le conseguenze nei termini di prevenzione primaria" (Manifesto EFP, European Federation of Periodontology).
Ma, ci si può chiedere, come fanno i batteri presenti nel solco gengivale, tra i denti e nel cavo orale a causare, o aggravare (nei pazienti che già ne soffrono) le malattie sistemiche? Bisogna tenere presente che i batteri patogeni che causano la parodontite sono in grado di penetrare all'interno dei tessuti gengivali e da lì entrare nel circolo ematico. Un altro modo che hanno gli stessi batteri di gravare sullo stato generale dell'organismo è produrre una intensa risposta infiammatori a livello locale (cavo orale) ma con riflessi sistemici, ovvero diffusi nel resto dell'organismo. In tal modo, queste particolari specie di microrgainismi, sono in grado di provocare patologie più o meno serie anche in organi o apparati lontani da quello di partenza.
Gli stessi studi dimostrano come chi soffra di parodontite mostri dei valori di granulociti neutrofili circolanti e parametri infiammatori (come il PCR, livello di proteina C reattiva) più elevati rispetto ad individui sani. E' noto come, soprattutto quest'ultimo parametro, sia predittore per lo sviluppo di malattie ischemiche, aterosclerosi e squilibri del controllo metabolico del diabete.
Per quanto riguarda il Diabete, è disponibile una significativa letteratura che dimostra come la Parodontite grave peggiori il controllo glicemico e la glicemia in pazienti diabetici e non. Evidenze sempre più consistenti indicano un rischio elevato di comparsa di Diabete nei pazienti con Parodontite grave. Lo stesso dicasi, per meccanismi simili, riguardo l'insorgenza di malattie cardiovascolari.
Riguardo gli esiti della gravidanza, l'evidenza attuale supporta l'idea che i batteri orali e i loro prodotti entrino nel torrente circolatorio e raggiungano l'ambiente fetale, causando infiammazione e risposta immunitaria. Pertanto la parodontite nella madre è stata ssociata a nascite sottopeso, pre-termine e pre-eclampsia.
Sono altre le malattie sistemiche con evidenza di associazione con la parodontite; per esempio la malattia polmonare cronico-ostruttiva, le malattie del rene, l'artrite reumatoide, il deterioramento cognitivo o demenza incipiente, l'obesità e alcuni tipi di cancro. Le raccomandazioni dell'EFP, pertanto, sono che ogni paziente affetto dalle suddette malattie sistemiche sia informato al riguardo del rischio che la malattia parodontale aggravi il proprio quadro clinico. Grande attenzione va posta nella visita odontoiatrica di pazienti con malattie sistemiche e gli stessi dovrebbero essere inclusi in controlli periodici e sedute di Igiene Orale professionale, nonchè essere istruiti e rimotivati continuamente a delle corrette manovre di Igiene Orale domiciliare.
Per il futuro è auspicabile un incremento degli studi di ricerca riguardo queste ed ulteriori associazioni tra Malattia Parodontale e malattie sistemiche. La Comunità Odontoiatrica – Parodontologi, Dentisti, Igienisti e tutti i professionisti odontoiatrici - dovrebbe collaborare ancora più strettamente con Professionisti della Salute in genere (Cardiologi, Endocrinologi, Ginecologi, Medici di Base e Farmacisti), attrraverso convegni, studi, occasioni di scambio di esperienze, con il fine di migliorare sempre di più la rete di assistenza e di informazione cui ogni paziente ha diritto.
Palermo, 13 marzo 2017
Dr. Francesco Romano
MDD - Membro E.A.O (European Association for Osteointegration)
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