Le cisti sono strutture cave patologiche che possono aumentare di dimensioni, contengono sostanze, liquide, semi-liquide o gassose; sono localizzate nel tessuto osseo o nelle parti molli. La parete è formata da un sacco connettivale la cui superficie interna è di solito rivestita da epitelio (quando non è presente epitelio si tratta di pseudocisti).
Meccanismo passivo di crescita: pressione oncotica interna maggiore rispetto all'esterno p¡ú richiamo di liquidi. L'aumento di dimensioni stimola gli osteoclasti a riassorbire l'osso circostante.
A) CISTI MASCELLARI (99%, disgenetiche e infiammatorie)
CISTI DISGENETICHE (19%): cisti odontogene e cisti non odontogene.
CISTI ODONTOGENE
- 1) Cheratocisti: (possibile evoluzione in ameloblastoma) sono le uniche cisti capaci di crescita attiva, dovuta al proliferare dell'epitelio che le tappezza (ep. stratificato pavimentoso). La cisti forma cisti figlie capaci di crescere anche oltre il tessuto osseo e di invadere i tessuti molli circostanti. Sono pericolose, recidivano e possono portare a morte. Sono formazioni benigne ma aggressive localmente, la cui pericolosità dipende dalla localizzazione (l'invasione dei tessuti molli adiacenti può farle estendere fino al basicranio attraverso la fossa pterigoidea). L'aggressività delle cheratocisti si esplica anche a danno degli apici radicolari. Sono tipiche della sindrome di Gorlin-Goetz (sindrome ereditaria a trasmissione autosomica dominante) 1. Recidivano a causa delle cisti figlie che sono difficili da individuare e da eradicare (terapia chirurgica non sempre efficace) 2. All'asportazione delle cheratocisti devono seguire toccature con acido tricloroacetico (liquido di Carnoy) che ha effetto caustico sugli epiteli e consente di bruciare le cisti figlie difficili da individuare. L'acido tricloroacetico non ha effetto lesivo sul nervo mandibolare. La cheratocisti si può riconoscere, per un maggiore spessore della parete anche se la diagnosi è esclusivamente istologica. In ogni situazione dubbia, è sempre meglio eseguire le toccature col liquido di Carnoy. Le cisti primordiali sono istologicamente simili alle cheratocisti, ma intervengono ad uno stadio più precoce dello sviluppo dentale.
- 2) Cisti gengivali: sono cisti parodontali. Danno rigonfiamento gengivale. L'esame radiografico generalmente è negativo finchè le dimensioni non giungono a un punto tale da dare interessamento osseo (2% dei casi).
- 3) Cisti da eruzione: sono localizzate tra la corona di un dente in procinto di erompere e il cavo orale. Sono ricoperte da mucosa cianotica.
- 4) Cisti follicolari: sono cisti sviluppatesi nell'organo dello smalto di un dente non ancora erotto. La cisti follicolare classica comprende solo la corona del dente e parte dal colletto. Nella sua genesi sono coinvolti fattori genetici, fenomeni degenerativi o lesioni infiammatorie.
CISTI NON ODONTOGENE O FISSURALI
- 1) Cisti del dotto naso-palatino: si sviluppa da residui epiteliali del dotto naso-palatino (canale dell'incisivo). Può estrinsecarsi verso la cavità orale (rivestita da epitelio pavimentoso) o verso le cavità nasali (rivestita da epitelio cilindrico ciliato).
- 2) Cisti globulo-mascellare: si sviluppa nella mascella. tra incisivo laterale e canino. Ha forma "a pera rovesciata". (affusolata lira [e radicai , espansa verso l'alto).
- 3) Cisti naso-labiale: è localizzata sul processo alveolare in prossimità della base della narice
CISTI INFIAMMATORIE (80%)
CISTI RADICOLARI
Si sviluppano dai residui radicolari della guaina di Hertwig (epitelio del Malassez). Possono generarsi' per formazione intraepiteliale, per formazione contemporanea della struttura cava intra ed extraepiteliale o per epitelizzazione di cavità asessuali. Possono essere apicali; laterali o residue.
Diagnosi differenziale all'RX con. Cheratocisti unica cavità, non cisti figlie nel dubbio ci si comporta come se fosse una cheratocisti (liquido di Carnoy).
B) PSEUDOCISTI MASCELLARI (1%)
Assenza di epitelio, parete, connettivale friabile.
1) Cisti ossee aneurismatiche: la genesi è imputata ad un momento pressorio che provoca uno stravaso ematico. Caratteristica la presenza di tessuto a cellule giganti.
2) Cisti ossee traumatiche (o solitarie): sono causate da un trauma che provoca uno stravaso di sangue. Caratterizzate da festonature che si inseriscono tra radici.
3) Cisti o lacune di Stafne: hanno una localizzazione unica. Si trovano solo e sempre nell'angolo mandibolare, sotto il nervo mandibolare. Sono date dall'estensione della ghiandola sottomandibolare nell'osso mandibolare, dove si atrofizza. La cavità è vuota e, dunque, tali lesioni non vanno operate, anche perchè esiste il rischio di ledere il nervo linguale.
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