Il carcinoma orale rappresenta il più diffuso dei tumori maligni del cavo orale ed è a tutt'oggi un serio problema per la salute umana con un impatto clinico in termini di incidenza, prevalenza e tassi di mortalità che non tendono a migliorare. Infatti tanto si è fatto per alcune forme neoplastiche in termine di prevenzione con screening e diagnosi precoce con evidenti e tangibili risultati, mentre alla diagnosi del carcinoma orale si arriva spesso tardi quando purtroppo la neoplasia è in stato avanzato con prognosi di alta morbilità e mortalità.
In Italia, l'incidenza media è di 8,44 nuovi casi all'anno ogni 100.000 abitanti tra gli uomini e di 2,22 tra le donne, con notevoli variazioni d'incidenza tra le varie regioni italiane, che riflettono differenze legate ad usanze locali quali il consumo di tabacco e l'assunzione di bevande alcoliche; è più diffuso nelle zone industrializzate, nelle valli alpine e nel nord-est. Sempre in Italia, nel periodo1986-1997, l'incidenza è risultata invariata per gli uomini ed in aumento per le donne (nel 1986 rapporto M/F=6/1, attualmente M/F=3/1). Il ca. o. interessa prevalentemente individui intorno alla V-VI decade di vita, tuttavia negli ultimi anni l'incidenza in età inferiore ai 60 anni sta aumentando drammaticamente, con l'aggravante che non sono stati evidenziati miglioramenti né prognostici né terapeutici per gli stadi avanzati: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è complessivamente del 44%, con una stabilità quasi demoralizzante delle curve di mortalità (periodo 1951-2001) sia per il sesso maschile che per quello femminile. Solo se diagnosticato in fase precoce, la sopravvivenza a 5 anni raggiunge circa l'80-90% con un costo della spesa sanitaria significativamente minore e con una migliore qualità di vita altrimente scadente.
Cause: l'uso e l'abuso di fumo ed alcol sono unanimamente riconosciuti come cause principali, se presenti entrambe hanno una maggiore nocività. Per il fumo tutto è ugualmente e potenzialmente nocivo e pericoloso (sigaretta-sigaro- pipa), non c'è nemmeno un limite numerico di sicurezza ( ad es. meno di 10 sigarette al dì). Per quanto riguarda l'assunzione di alcolici è abitudine particolarmente rischiosa il consumo quotidiano di superalcolici. Una scarsa ed inefficace igiene orale può avere un ruolo nel predisporre l'insorgenza di neoplasie in questo distretto. Anche carenze alimentari (ipovitaminosi di tipo A) con scarso apporto di frutta e verdura o malassorbimenti provocati da patologie( epatopazienti o alcolisti) sono indiziati nel predisporre all'insorgenza del tumore. Lesioni precancerose: sono macchie o placche bianche (leucoplachia) o rosse (eritroplachia) riscontrabili su tutta la mucosa buccale, sulla lingua, sul pavimento orale; spesso asintomatiche, per questo non ci si preoccupa, ma con una potenziale probabilità a cancerizzare diversa tra loro, ma da non trascurare assolutamente. Il Lichen della bocca è un'altra malattia precancerosa.
Diagnosi: il cavo orale è facilmente ispezionabile; basterebbe una visita per individuare la presenza di segni iniziali o di lesioni potenzialmente pericolose e porre quindi quantomeno una diagnosi di sospetto. E' quindi facilmente intuibile il ruolo che, tra gli operatori sanitari, ha l'odontoiatra nel poter divulgare ai pazienti informazioni esatte sui maggiori fattori di rischio per il carcinoma orale ed esercitare tecniche di counseling per diminuire o cessare comportamenti a rischio. La biopsia orale è la tecnica diagnostica che, mediante un prelievo chirurgico, a lama fredda, di un campione rappresentativo di mucosa, consente una diagnosi istopatologica definitiva e certa. Il ritardo diagnostico è il tempo che intercorre tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi, si è visto che passano mediamente 81 giorni dai primi sintomi alla prima visita medica e da questa alla diagnosi certa altri 45 giorni! Questa enorme e imperdonabile negligenza prende forma perchè c'è un insieme di comportamenti sbagliati dettati dalla scarsa informazione. Si è portati a sottovalutare le lesioni definendole genericamente “infiammazioni” con un decorso a guarigione spontanea, se non c'è sintomatologia, dolore ad esempio, si pensa che non è grave e che si può aspettare. Non si fa un autoesame e quando lo si fa è incompleto ed approssimativo, non da ultimo la quasi inesistente abitudine a sottoporsi a visite di prevenzione.
Cosa fare? Tutti gli sforzi da parte delle organizzazioni internezionali, dalla World Dental Federation alla WHO, firmatarie insieme ai rappresentanti di 57 nazioni della Dichiarazione di Creta sulla prevenzione del cancro orale (Creta2005), sono finalizzati ad incoraggiare le autorità nazionali ed internazionali, gli istituti di ricerca, le organizzazioni non governative e la società civile ad eseguire efficaci campagne di controllo e prevenzione. Prima di tutto, quindi, informare perchè il ritardo della diagnosi è dovuto al non saper interpretare i primissimi segni della patologia che inizialmente non allarmano. Rivedere lo stile di vita: non fumare, non bere superalcolici e non associare le due abitudini voluttuarie. Seguire una dieta varia e con abbondante apporto di verdura e frutta, avere un'igiene orale scrupolosa ed accurata, rispettare le scadenze dei controlli dal dentista, autoispezionarsi tutta la bocca non sottovalutando nessun segno e nel dubbio rivolgersi con urgenza al proprio medico, al proprio dentista o direttamente ad un' unità di patologia orale.
In Italia, l'incidenza media è di 8,44 nuovi casi all'anno ogni 100.000 abitanti tra gli uomini e di 2,22 tra le donne, con notevoli variazioni d'incidenza tra le varie regioni italiane, che riflettono differenze legate ad usanze locali quali il consumo di tabacco e l'assunzione di bevande alcoliche; è più diffuso nelle zone industrializzate, nelle valli alpine e nel nord-est. Sempre in Italia, nel periodo1986-1997, l'incidenza è risultata invariata per gli uomini ed in aumento per le donne (nel 1986 rapporto M/F=6/1, attualmente M/F=3/1). Il ca. o. interessa prevalentemente individui intorno alla V-VI decade di vita, tuttavia negli ultimi anni l'incidenza in età inferiore ai 60 anni sta aumentando drammaticamente, con l'aggravante che non sono stati evidenziati miglioramenti né prognostici né terapeutici per gli stadi avanzati: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è complessivamente del 44%, con una stabilità quasi demoralizzante delle curve di mortalità (periodo 1951-2001) sia per il sesso maschile che per quello femminile. Solo se diagnosticato in fase precoce, la sopravvivenza a 5 anni raggiunge circa l'80-90% con un costo della spesa sanitaria significativamente minore e con una migliore qualità di vita altrimente scadente.
Cause: l'uso e l'abuso di fumo ed alcol sono unanimamente riconosciuti come cause principali, se presenti entrambe hanno una maggiore nocività. Per il fumo tutto è ugualmente e potenzialmente nocivo e pericoloso (sigaretta-sigaro- pipa), non c'è nemmeno un limite numerico di sicurezza ( ad es. meno di 10 sigarette al dì). Per quanto riguarda l'assunzione di alcolici è abitudine particolarmente rischiosa il consumo quotidiano di superalcolici. Una scarsa ed inefficace igiene orale può avere un ruolo nel predisporre l'insorgenza di neoplasie in questo distretto. Anche carenze alimentari (ipovitaminosi di tipo A) con scarso apporto di frutta e verdura o malassorbimenti provocati da patologie( epatopazienti o alcolisti) sono indiziati nel predisporre all'insorgenza del tumore. Lesioni precancerose: sono macchie o placche bianche (leucoplachia) o rosse (eritroplachia) riscontrabili su tutta la mucosa buccale, sulla lingua, sul pavimento orale; spesso asintomatiche, per questo non ci si preoccupa, ma con una potenziale probabilità a cancerizzare diversa tra loro, ma da non trascurare assolutamente. Il Lichen della bocca è un'altra malattia precancerosa.
Diagnosi: il cavo orale è facilmente ispezionabile; basterebbe una visita per individuare la presenza di segni iniziali o di lesioni potenzialmente pericolose e porre quindi quantomeno una diagnosi di sospetto. E' quindi facilmente intuibile il ruolo che, tra gli operatori sanitari, ha l'odontoiatra nel poter divulgare ai pazienti informazioni esatte sui maggiori fattori di rischio per il carcinoma orale ed esercitare tecniche di counseling per diminuire o cessare comportamenti a rischio. La biopsia orale è la tecnica diagnostica che, mediante un prelievo chirurgico, a lama fredda, di un campione rappresentativo di mucosa, consente una diagnosi istopatologica definitiva e certa. Il ritardo diagnostico è il tempo che intercorre tra la comparsa dei sintomi e la diagnosi, si è visto che passano mediamente 81 giorni dai primi sintomi alla prima visita medica e da questa alla diagnosi certa altri 45 giorni! Questa enorme e imperdonabile negligenza prende forma perchè c'è un insieme di comportamenti sbagliati dettati dalla scarsa informazione. Si è portati a sottovalutare le lesioni definendole genericamente “infiammazioni” con un decorso a guarigione spontanea, se non c'è sintomatologia, dolore ad esempio, si pensa che non è grave e che si può aspettare. Non si fa un autoesame e quando lo si fa è incompleto ed approssimativo, non da ultimo la quasi inesistente abitudine a sottoporsi a visite di prevenzione.
Cosa fare? Tutti gli sforzi da parte delle organizzazioni internezionali, dalla World Dental Federation alla WHO, firmatarie insieme ai rappresentanti di 57 nazioni della Dichiarazione di Creta sulla prevenzione del cancro orale (Creta2005), sono finalizzati ad incoraggiare le autorità nazionali ed internazionali, gli istituti di ricerca, le organizzazioni non governative e la società civile ad eseguire efficaci campagne di controllo e prevenzione. Prima di tutto, quindi, informare perchè il ritardo della diagnosi è dovuto al non saper interpretare i primissimi segni della patologia che inizialmente non allarmano. Rivedere lo stile di vita: non fumare, non bere superalcolici e non associare le due abitudini voluttuarie. Seguire una dieta varia e con abbondante apporto di verdura e frutta, avere un'igiene orale scrupolosa ed accurata, rispettare le scadenze dei controlli dal dentista, autoispezionarsi tutta la bocca non sottovalutando nessun segno e nel dubbio rivolgersi con urgenza al proprio medico, al proprio dentista o direttamente ad un' unità di patologia orale.
Dentista Molise, Campobasso
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Dentista Puglia, Bari
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Dentista Lazio, Roma
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Dentista Molise, Isernia
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