Per stomatite s’intende, in campo medico, un'infiammazione delle mucose della bocca. Nelle mucose del cavo orale possiamo riscontrare dei processi flogistici, che sono in grado originare: da infezioni, da malattie sistemiche o da agenti fisici. L’infiammazione, quando è diffusa nel cavo orale, si definisce genericamente: stomatite. Le infezioni che possono indurre una stomatite sono di tipo batterico, virale o micotico; esse possono essere causate o favorite da iposalivazione.
Le più comuni infezioni batteriche del cavo orale sono sostenute da streptococchi. Altri agenti patogeni possono essere individuati in: Neisseria gonorrheae che colpisce, faringe, lingua e gengive, generando bruciori e ulcerazioni; la spirocheta, agente eziologico della sifilide, che può determinare una lesione primaria che, non trattata, può causare lesioni secondarie alla mucosa orale; il Mycobacterium tuberculosis che può generare delle ulcere orali inoculate tramite l'espettorato proveniente dai polmoni infetti; l’'actinomicosi cervicofacciale, frequentemente manifesta nel mascellare, che simula un'infezione fungina, ma è batterica; caratteristici sono i granuli gialli ("sulfurei") presenti nell'essudato purulento. La stomatite gangrenosa è un'infezione batterica aspecifica dovuta soprattutto a fusospirochete, nella quale avviene una distruzione grave dei tessuti, anche a tutto spessore, in una persona debilitata. Può essere considerata una forma estrema di gengivite ulcero-necrotica acuta che normalmente colpisce solo le gengive.
Non è raro riscontrare nel cavo orale lesioni da infezione virale, soprattutto nelle persone immunocompromesse. Le infezioni da Herpesvirus sono le più diffuse.
Il cavo orale è una sede frequente d’infezioni fungine: la Candida albicans è un micete che alberga nel nostro cavo orale che con altre specie correlate costituiscono la flora orale normale. Antibiotici a largo spettro, corticosteroidi, in persone debilitate, provocano un aumento dello sviluppo delle ife di candida, che clinicamente può essere rilevata come macule biancastre asportabili che alla rimozione lasciano una superficie infiammata e sanguinante. Le mucormicosi, blastomicosi, coccidioidomicosi, criptococcosi, istoplasmosi sono forme micotiche che difficilmente si diffondono nel cavo orale.
Alcune malattie sistemiche manifestano stomatite nel cavo orale: eritema multiforme, scorbuto, porpora trombocitopenia; forme leucemiche con alterazione piastrinica possono dare fenomeni emorragici all’interno della bocca. Nella scarlattina si riscontra lingua a fragola per ipertrofia delle papille fungiformi. La pellagra determina una lingua liscia e di colore rosso fuoco, dolore alla bocca e ulcerazioni mucose. La stomatite uremica è accompagnata da sanguinamento con riduzione della salivazione e odore di ammoniaca. Possiamo ritrovare stomatite nei soggetti con carenza di vitamine B o di vitamina C.
Cause fisiche, date da denti con bordi incongrui, apparecchi ortodontici, protesi dentali imprecise, bruxismo, morsicatura delle mucose geniene, abuso di alcol, fumo, spezie, cibi caldi provocano varie forme di stomatite. La sensibilizzazione verso farmaci, coloranti, metalli pesanti, dentifrici e collutori possono causare la sindrome di Stevens- Johnson che può determinare lesioni orali diffuse, genericamente classificate come stomatiti.
Il termine generico di mucosite è utilizzato per definire l’Infiammazione di una membrana mucosa.
La mucosite orale rappresenta un frequente effetto collaterale della chemioterapia e della radioterapia; non potendo definire gengivite un processo flogistico gengivale a livello perimplantare, non essendoci presenti le strutture gengivali, esso verrà contemplato nelle mucositi.
La mucosite è diffusa nel 30-40% dei pazienti sottoposti chemio-radio terapia e fino all’80% dei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Si tratta di una patologia multifattoriale definita come "un assottigliamento epiteliale associato a intenso eritema, ulcera, dolore, sanguinamento e aumento del rischio di contrarre infezioni". Gli effetti citotossici dei farmaci chemioterapici e delle radiazioni nei confronti dei tessuti a elevato turnover, come l’epitelio orale sono responsabili di questa manifestazione che compromette in maniera importante la qualità di vita del paziente e può interferire con la gestione della malattia primaria.
Nelle manifestazioni cliniche delle mucositi ritroviamo Inizialmente atrofia delle mucose, quindi intenso eritema che evolve in ulcerazioni; le sedi più colpite sono le mucose non cheratinizzate (pavimento orale, mucose geniene, mucose labiali e lingua). I pazienti lamentano bruciore, sanguinamento al cavo orale, dolore fino all’incapacità ad alimentarsi, deglutire e anche parlare; nelle forme più severe possono rendersi necessaria una terapia sistemica con oppiacei e la nutrizione parenterale totale. Inoltre la perdita della soluzione di continuo della barriera orale è un fattore di rischio per infezioni secondarie (batteriche, fungine e virali) che possono diventare sistemiche soprattutto nei pazienti defedati e neutropenici. I Protocolli preventivi pre-trattamento sono: L’educazione del paziente a una corretta igiene orale prima e durante la terapia, Inoltre, l’eliminazione dei focolai infettivi in un programma completo di profilassi dentale pre-terapia riduce il rischio di complicanze orali.
Riduzione della citotossicità dei chemioterapici sulle mucose è ottenibile mediante:
- La Crioterapia durante l’infusione induce vasocostrizione locale e quindi minor apporto di farmaco localmente.
- Utilizzo di agenti topici: sciacqui con soluzioni neutre o antisettiche non contenenti alcool (Bioxtra).
- Somministrazione sottocutanea di agenti immunomodulanti che regolano i granulociti macrofagi può essere efficace per prevenire e ridurre la mucosite.
- Come profilassi si può utilizzare antibatterici, antimicotici, antivirali:.
- Un azione chimico-meccanica è ottenibile con Mucosyte che crea una barriera sulla mucosa:
- Laser helium neon a bassa energia utilizzato sulle mucose orali stimola la proliferazione e differenziazione delle cellule epiteliali.
Le mucositi sono state valutate secondo la scala NCI-CTCI e interpretate dalla BIOPHARM che ha steso un interessante protocollo cosi schematizzato.
Dentista Puglia, Brindisi
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