Il bambino diabetico presenta in linea di massima le stesse necessità terapeutiche dei coetanei sani, tuttavia la patologia diabetica deve essere motivo di attenzioni particolari nello studio odontoiatrico affinché la seduta sia sicura e la prevenzione delle patologie odontoiatriche efficace.
Il diabete mellito è una sindrome dismetabolica su base endocrina, caratterizzata da:
- Aumento della glicemia
- Alterazione assoluta o relativa della funzione insulinica
- Anomalie del metabolismo glucidico, lipidico e del ricambio elettrolitico
Si classifica in:
- Primitivo :
o (tipo 1 o insulino dipendente)
o (tipo 2 o insulino indipendente) - Secondario : (per malattie pancreatiche, alterazioni ormonali indotte da farmaci, per anormalità dei recettori insulinici, per sindromi genetiche o altro )
Il bambino diabetico è più esposto alla patologia cariosa rispetto al bambino sano perché presenta una riduzione del flusso salivare; inoltre la saliva è più vischiosa e come tale meno detergente, anche il pH salivare è più basso a causa dell’acidosi ematica e per la presenza di glucosio fermentabile; i pasti sono necessariamente più frequenti e non sempre sono seguiti da un’accurata igiene orale. Unico fattore positivo è la dieta povera di zuccheri raffinati alla quale sono tenuti i bambini diabetici.
Nei pazienti diabetici sono stati riscontrati agenti patogeni diversi dalla normale flora batterica ed in particolare Capnocitophaga, Vibrioni anaerobi e Actinomiceti. Tuttavia l’aspetto più determinante per quanto attiene le parodontopatie pare essere la maggior concentrazione di ioni Ca ++ che provoca una più elevata formazione di tartaro, che irrita il parodonto marginale e quello profondo.
Nello specifico pedodontico si assiste frequentemente a gengiviti marginali e papilliti che possono evolvere in malattia parodontale vera e propria specie in corrispondenza dell’ età puberale.
Particolare attenzione deve essere prestata quando la visita riveste i caratteri dell’urgenza per patologia acuta o per trauma. In tale evenienza è necessario intervenire avendo cura di evitare lo scompenso metabolico E' perciò opportuno accertarsi che nelle ore precedenti all’intervento il bambino si sia regolarmente alimentato perché talvolta il dolore lo spinge a non farlo; inoltre l’ansia legata all’intervento è sicura causa di iperglicemia; è pertanto opportuno evitargli lunghe attese e rassicurarlo sulle procedure operative.
In presenza di focolai settici o di dolore possono essere prescritti dal medico e somministrati antibiotici ad ampio spettro, antiflogistici ed antidolorifici in quanto l’acido acetilsalicilico non interferisce col metabolismo glucidico. I farmaci cortisonici sono invece controindicati per il loro effetto iperglicemizzante.
L’odontoiatra deve essere pronto a fronteggiare un eventuale crisi ipoglicemica del piccolo paziente, i cui sintomi sono: tremore, pallore e perdita di coscienza che prelude allo shock insulinico. Lo stress indotto da una seduta odontoiatrica può, infatti, scatenare tale crisi e pertanto è buona norma tenere in studio un succo di frutta o qualsiasi altra bevanda zuccherata di pronto impiego.
A causa della microangiopatia diabetica e della iperglicemia ed in seguito a piccoli interventi chirurgici possono verificarsi complicanze emorragiche, lenta guarigione delle ferite e sovrainfezioni batteriche. Per tali motivi e considerando che tutti i processi infettivi ed infiammatori rendono instabile l’equilibrio glicemico, è preferibile estrarre denti decidui necrotici o difficilmente curabili piuttosto che avventurarsi in terapie lunghe e difficoltose. Il periodo migliore per intervenire è al mattino, da 1 a 3 ore dopo la somministrazione della dose insulinica.
In conclusione, pur non essendo il piccolo paziente diabetico particolarmente a rischio negli interventi odontoiatrici è necessario mettere in atto procedure di controllo e prevenzione della crisi iperglicemica, delle complicanze post-operatorie ed attuare un programma di prevenzione mediante fluoroprofilassi e frequenti visite periodiche di controllo.
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