I bambini rappresentano un mondo affascinante, tanto più importante quanto nella testa del medico esista la convinzione che la prima cura va data ai bambini che, lungi dal far "perdere tempo" sono quell'umanità piccola che ha bisogno di molta attenzione, anche psicologica. In sostanza, è verso i piccoli che è necessaria più cura, perché sulla base dei ricordi che restano nella loro mente, si realizza un compendio al progetto educativo che si esercita su quella persona. La responsabilità verso il bambino esprime l'amore verso l'uomo in generale. E' bello pensare di contribuire ai buoni ricordi che può avere una persona, è come dedicare un giorno della propria vita al problema della pace nel mondo.
Quella che vorrei scrivere è un momento di un giorno dedicato a un bambino.
Un giorno un vecchio paziente viene allo Studio con un bambino detto "difficile". Si tratta di Walter R., di quattro anni. Per pensare alla sua altezza basti dire che il suo braccio non bastava quasi ad incontrare quello del nonno, che lo portava per mano. E' detto "difficile" perché faceva capricci per tutto.
Dall'inizio Walter mi è sembrato un bambino molto attento, segno di intelligenza e viva sensibilità. Ho notato subito che restava in silenzio, ma le sue labbra restavano incontinenti. Si fa presto a fare diagnosi. In braccio l'ho portato sulla poltrona, e così ho potuto notare, con la sua collaborazione, un morso aperto di una certa gravità, dovuto ad un biberon con cui il bambino praticamente dormiva. Il suo rapporto con il biberon era un discorso affettivo, una specie di compagno di giochi. I genitori in nessun modo e con nessun regalo erano riusciti a convincerlo... Il problema è che i regali non hanno mai convinto nessuno, tanto meno i bambini. Il problema è che spesso si dimentica che l'uomo ha una faccia di bambino, ma la sua intelligenza è nuova di zecca, intuizione compresa. Si tratta di far leva su questa intelligenza e sulla fantasia, con i metodi descrittivi però che la loro intelligenza può afferrare. Così ho fatto. Quel bambino era troppo attento per lasciar perdere una simile occasione. Così l'ho preso per mano -suo nonno presente- e gli ho fatto vedere dei disegni sulla prevenzione odontoiatrica che ho composto io stessa per i bambini in età prescolare. Ho sempre creduto nella prevenzione odontoiatrica, andando anche negli asili che nel tempo mi hanno invitato per parlare con i bambini, portando disegni e gadgets, e devo dire che assemblee così attente sono rare da incontrare. Insomma, a Walter faccio vedere un'immagine, un bambino con un biberon in bocca e poi una griglia ortodontica. Un bambino con un morso aperto, e poi quanto è bello avere una bocca in prima classe, una bella ragazza che sorride felice.
Allora ho chiesto a Walter come voleva essere, lui stesso. Mi ha risposto: "Come la ragazza bella". A quel punto le condizioni: "Il biberon non è tuo amico, perché ti sposta i denti e poi devi portare la griglia". Il bambino non rispondeva. Allora ho continuato. "Se davvero vuoi essere bello da grande, devo pensarci da ora: da stasera il latte lo prenderai con la tazza, e la mamma mi dirà se l'hai fatto.". Mi ha risposto in modo affermativo.
Sono passati alcuni giorni. Un giorno vedo arrivare la mamma di Walter, che mi dice: "Ma che hai detto a Walter? Vedi che non vuole più il biberon, e noi non c'eravamo riusciti!. Grazie". Posso assicurare che la mia gioia è stata grande. Perché ci sono tanti modi di concorrere al bene della persona, ma fare leva sulla sua conprensione, è avere ragione nello stimare la persona fin da subito, fin dall'infanzia. Davvero è bello partecipare. Non si tratta di fare grandi cose, ma far fare anche a loro..... ai bambini.
Quella che vorrei scrivere è un momento di un giorno dedicato a un bambino.
Un giorno un vecchio paziente viene allo Studio con un bambino detto "difficile". Si tratta di Walter R., di quattro anni. Per pensare alla sua altezza basti dire che il suo braccio non bastava quasi ad incontrare quello del nonno, che lo portava per mano. E' detto "difficile" perché faceva capricci per tutto.
Dall'inizio Walter mi è sembrato un bambino molto attento, segno di intelligenza e viva sensibilità. Ho notato subito che restava in silenzio, ma le sue labbra restavano incontinenti. Si fa presto a fare diagnosi. In braccio l'ho portato sulla poltrona, e così ho potuto notare, con la sua collaborazione, un morso aperto di una certa gravità, dovuto ad un biberon con cui il bambino praticamente dormiva. Il suo rapporto con il biberon era un discorso affettivo, una specie di compagno di giochi. I genitori in nessun modo e con nessun regalo erano riusciti a convincerlo... Il problema è che i regali non hanno mai convinto nessuno, tanto meno i bambini. Il problema è che spesso si dimentica che l'uomo ha una faccia di bambino, ma la sua intelligenza è nuova di zecca, intuizione compresa. Si tratta di far leva su questa intelligenza e sulla fantasia, con i metodi descrittivi però che la loro intelligenza può afferrare. Così ho fatto. Quel bambino era troppo attento per lasciar perdere una simile occasione. Così l'ho preso per mano -suo nonno presente- e gli ho fatto vedere dei disegni sulla prevenzione odontoiatrica che ho composto io stessa per i bambini in età prescolare. Ho sempre creduto nella prevenzione odontoiatrica, andando anche negli asili che nel tempo mi hanno invitato per parlare con i bambini, portando disegni e gadgets, e devo dire che assemblee così attente sono rare da incontrare. Insomma, a Walter faccio vedere un'immagine, un bambino con un biberon in bocca e poi una griglia ortodontica. Un bambino con un morso aperto, e poi quanto è bello avere una bocca in prima classe, una bella ragazza che sorride felice.
Allora ho chiesto a Walter come voleva essere, lui stesso. Mi ha risposto: "Come la ragazza bella". A quel punto le condizioni: "Il biberon non è tuo amico, perché ti sposta i denti e poi devi portare la griglia". Il bambino non rispondeva. Allora ho continuato. "Se davvero vuoi essere bello da grande, devo pensarci da ora: da stasera il latte lo prenderai con la tazza, e la mamma mi dirà se l'hai fatto.". Mi ha risposto in modo affermativo.
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Dentista Campania, Salerno
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