Esempio di come puo' trovarsi un paziente dopo una estrazione in una zona ad alta rilevanza estetica.
La sostituzione di un dente con un impianto implica due momenti: la parte chirurgica consistente nella estrazione dell'elemento compromesso e nell'inserimento dell'impianto che lo andra' a sostituire e la parte protesica che consiste nel progettare , fare realizzare ed applicare la ricostruzione protesica sopra l'impianto stesso.
Queste due fasi non vengono sempre eseguite dallo stesso professionista , dato che spesso il chirurgo protesista non e' lo stesso che si occupera' poi della protesi . Invece la fase chirurgica deve essere finalizzata ( ovviamente ) ad un progetto protesico e quindi chi inserisce l'impianto deve poi avere bene presente quali problemi potrebbe trovarsi a gestire il protesista.
Questo fatto, a mio avviso, costituisce un elemento di vantaggio per coloro che si occupano di ambedue le fasi, avendo bene presente gia' al momento dell'inserimento del'impianto delle problematiche che dovranno affrontare quando su quell'impianto dovranno costruire la protesi.
Una delle problematiche che si trova quindi ad affrontare il dentista che si occupa sia della parte chirurgica di inserimento degli impianti che della altrettanto importante parte protesica e' quella della gestione della protesizzazione provvisoria.
Cioe' il dentista deve preoccuparsi di ridare al paziente ( specialmente nei settori di alta rilevanza estetica) la possibilita' di avere qualcosa di provvisorio in sostituzione dei denti che avra' estratto e che dovra' utilizzare durante tutte le farie fasi che porteranno alla protesizzazione definitiva e che possono durare diversi mesi.
Vediamo allora due casi trattati in due diversi modi: con una protesi provvisoria fissa e con una protesi provvisoria mobile.
Caso 1: Estrazione di un primo premolare superiore. In questo caso si e' scelto un provvisorio mobile incollato tipo Maryland che avesse il duplice scopo di risolvere il problema estetico e contemporanemante condizionasse la gengiva a mantenere la fisiologica parabola che contribuira' poi alla fine ad un ottimale risultato estetico.
Le due alette che vedete a fianco al dente provvisorio servono per legarsi alla faccia interna dei due denti adiacenti in modo da assicurare una stbilita' sufficiente per mantenere il dente fisso , mentre la forma a testa d'uovo nella parte superiore serve a comprimere la gengiva e guidare la sua ricrescita dopo l'estrazione in modo da riformare la normale parabola gengivale.
Ed ecco come appare la gengiva dopo circa due mesi di applicazione del provvisorio condizionante:
A questo punto possiamo procedere all'inserimento dell'impianto , ma contemporaneamente dobbiamo preoccuparci di non perdere il risultato di modellazione raggiunto con i tessuti molli.
E quindi provvediamo a fare realizzare un secondo provvisorio che invece stavolta verra' avvitato DENTRO l'impianto e che dovra' essere portato per tutta la durata del tempo di osteointegrazione.
Il piccolo forellino necessario per avvitare la vitina di connessione verra' chiuso con del composito.
Caso n. 2
Mancanza di tre elementi dentali nell'arcata superiore sinistra , dovuti alla perdita di un dente pilastro di un vecchio ponte
In questo caso , essendo lo spazio troppo lungo per sostenere un provvisorio come il precedente che si staccherebbe immediatamente si e' scelto un provvisorio MOBILE.
In pratica e' stata fatta costruire una piccola protesi mobile in resina che il paziente portera' appoggiata sopra agli impianti durante tutte le fasi della guarigione e della costruzione della protesi:
Come vedete il risultato estetico anche in questo caso e' soddisfacente e consente al paziente di avere una normale vita di relazione nell'attesa della soluzione definitiva su impianti.
Per completezza voglio farvi vedere il risultato finale, al termine della protesizzazione definitiva, dei due casi in cui vi ho mostrato la protesizazione provvisoria:
Caso 1:
Ed ecco il risultato finale.
Caso 2
Ed ecco il risultato finale.
La sostituzione di un dente con un impianto implica due momenti: la parte chirurgica consistente nella estrazione dell'elemento compromesso e nell'inserimento dell'impianto che lo andra' a sostituire e la parte protesica che consiste nel progettare , fare realizzare ed applicare la ricostruzione protesica sopra l'impianto stesso.
Queste due fasi non vengono sempre eseguite dallo stesso professionista , dato che spesso il chirurgo protesista non e' lo stesso che si occupera' poi della protesi . Invece la fase chirurgica deve essere finalizzata ( ovviamente ) ad un progetto protesico e quindi chi inserisce l'impianto deve poi avere bene presente quali problemi potrebbe trovarsi a gestire il protesista.
Questo fatto, a mio avviso, costituisce un elemento di vantaggio per coloro che si occupano di ambedue le fasi, avendo bene presente gia' al momento dell'inserimento del'impianto delle problematiche che dovranno affrontare quando su quell'impianto dovranno costruire la protesi.
Una delle problematiche che si trova quindi ad affrontare il dentista che si occupa sia della parte chirurgica di inserimento degli impianti che della altrettanto importante parte protesica e' quella della gestione della protesizzazione provvisoria.
Cioe' il dentista deve preoccuparsi di ridare al paziente ( specialmente nei settori di alta rilevanza estetica) la possibilita' di avere qualcosa di provvisorio in sostituzione dei denti che avra' estratto e che dovra' utilizzare durante tutte le farie fasi che porteranno alla protesizzazione definitiva e che possono durare diversi mesi.
Vediamo allora due casi trattati in due diversi modi: con una protesi provvisoria fissa e con una protesi provvisoria mobile.
Caso 1: Estrazione di un primo premolare superiore. In questo caso si e' scelto un provvisorio mobile incollato tipo Maryland che avesse il duplice scopo di risolvere il problema estetico e contemporanemante condizionasse la gengiva a mantenere la fisiologica parabola che contribuira' poi alla fine ad un ottimale risultato estetico.
Le due alette che vedete a fianco al dente provvisorio servono per legarsi alla faccia interna dei due denti adiacenti in modo da assicurare una stbilita' sufficiente per mantenere il dente fisso , mentre la forma a testa d'uovo nella parte superiore serve a comprimere la gengiva e guidare la sua ricrescita dopo l'estrazione in modo da riformare la normale parabola gengivale.
Ed ecco come appare la gengiva dopo circa due mesi di applicazione del provvisorio condizionante:
A questo punto possiamo procedere all'inserimento dell'impianto , ma contemporaneamente dobbiamo preoccuparci di non perdere il risultato di modellazione raggiunto con i tessuti molli.
E quindi provvediamo a fare realizzare un secondo provvisorio che invece stavolta verra' avvitato DENTRO l'impianto e che dovra' essere portato per tutta la durata del tempo di osteointegrazione.
Il piccolo forellino necessario per avvitare la vitina di connessione verra' chiuso con del composito.
Caso n. 2
Mancanza di tre elementi dentali nell'arcata superiore sinistra , dovuti alla perdita di un dente pilastro di un vecchio ponte
In questo caso , essendo lo spazio troppo lungo per sostenere un provvisorio come il precedente che si staccherebbe immediatamente si e' scelto un provvisorio MOBILE.
In pratica e' stata fatta costruire una piccola protesi mobile in resina che il paziente portera' appoggiata sopra agli impianti durante tutte le fasi della guarigione e della costruzione della protesi:
Come vedete il risultato estetico anche in questo caso e' soddisfacente e consente al paziente di avere una normale vita di relazione nell'attesa della soluzione definitiva su impianti.
Per completezza voglio farvi vedere il risultato finale, al termine della protesizzazione definitiva, dei due casi in cui vi ho mostrato la protesizazione provvisoria:
Caso 1:
Ed ecco il risultato finale.
Caso 2
Ed ecco il risultato finale.
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