Protesi
by
Dott. Alessandro Cappelli
14-02-2011
23677 visualizzazioni Spesso i pazienti non capiscono fino in fondo la differenza tra l'applicazione di una corona o capsula (dente finto) su un moncone di un dente naturale o su un moncone avvitato su in impianto.
Voglio illustrare una situazione che vede coesisterere nella stessa zona le due tipologie di corone: una corona applicata su un dente naturale che e' stato ridotto ad un moncone ed una corona applicata su un moncone artificiale avvitato su un impianto.
Vediamo il caso:
In questo paziente mancana il secondo molare inferiore sinistro, mentre il secondo premolare adiacente e' stato prima devitalizzato e poi ricostruito e infine monconizzato.
Potete vedere al di sotto della gengiva l'impianto che e' giunto alla sua fase di guarigione, come appare dopo che e' stata svitata la vite tappo che lo copriva.
Nel caso del dente naturale tutto e' gia' pronto per potere inserire una capsula che verra' cementata sopra il moncone adeguatamente preparato, mentre ancora l'impianto cosi' come e' non e' utilizzabile.
Occorre quindi che anche sull'impianto venga applicato un moncone, che viene infatti preparato e poi avvitato come esposto nella serie che segue:
Ora tutto e' pronto per applicare le corone preparate dal tecnico: ecco la corona applicata sul moncone dell'impianto ed a fianco quella applicata sul moncone del dente naturale
Ed ecco il caso finito in cui le due corone sono state cementate sui due monconi:
Quindi, in definitiva, mettere una corona su un dente naturale presuppone la presenza di un moncone che rappresenta la corona cioe' la parte visibile del dente che viene limata e sfinita in modo tale da accogliere la capsula (cioe' il dente finto)
Invece, mettere una corona su un impianto prevede che prima sull'impianto, che funge da radice artificiale, venga avvitato un moncone e poi su questo cementata la corona.
Voglio illustrare una situazione che vede coesisterere nella stessa zona le due tipologie di corone: una corona applicata su un dente naturale che e' stato ridotto ad un moncone ed una corona applicata su un moncone artificiale avvitato su un impianto.
Vediamo il caso:
In questo paziente mancana il secondo molare inferiore sinistro, mentre il secondo premolare adiacente e' stato prima devitalizzato e poi ricostruito e infine monconizzato.
Potete vedere al di sotto della gengiva l'impianto che e' giunto alla sua fase di guarigione, come appare dopo che e' stata svitata la vite tappo che lo copriva.
Nel caso del dente naturale tutto e' gia' pronto per potere inserire una capsula che verra' cementata sopra il moncone adeguatamente preparato, mentre ancora l'impianto cosi' come e' non e' utilizzabile.
Occorre quindi che anche sull'impianto venga applicato un moncone, che viene infatti preparato e poi avvitato come esposto nella serie che segue:
Ora tutto e' pronto per applicare le corone preparate dal tecnico: ecco la corona applicata sul moncone dell'impianto ed a fianco quella applicata sul moncone del dente naturale
Ed ecco il caso finito in cui le due corone sono state cementate sui due monconi:
Quindi, in definitiva, mettere una corona su un dente naturale presuppone la presenza di un moncone che rappresenta la corona cioe' la parte visibile del dente che viene limata e sfinita in modo tale da accogliere la capsula (cioe' il dente finto)
Invece, mettere una corona su un impianto prevede che prima sull'impianto, che funge da radice artificiale, venga avvitato un moncone e poi su questo cementata la corona.
Dentista Veneto, Vicenza
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