La realizzazione e l’applicazione di corone o ponti provvisori in resina rappresentano una fase indispensabile per qualsiasi terapia protesica, dal momento che il provvisorio è lo strumento più efficace e raffinato nelle mani del protesista, sia da un punto di vista diagnostico sia da un punto di vista terapeutico.
Spesso si sottovaluta il ruolo di questo dispositivo, pensando che si tratti semplicemente di un restauro temporaneo o addirittura di un costoso optional che in alcuni casi può essere evitato.
Invece, provvisori ben progettati e costruiti svolgono diverse funzioni fondamentali per ottenere un risultato protesico ottimale. Innanzitutto consentono la previsualizzazione del progetto protesico finale, non solo da parte del clinico, ma anche da parte del paziente, permettendo quindi la messa a punto della giusta estetica e fonetica.
Inoltre, i dispositivi provvisori forniscono la possibilità di valutare la funzione masticatoria, soprattutto quando si alterano i parametri relativi alla masticazione ed ai rapporti intermascellari, sia durante la preparazione protesica sia durante le registrazioni dei movimenti articolari.
Infine, i provvisori permettono di trasferire i parametri morfologici, funzionali ed estetici al restauro definitivo e di offrire ancoraggio per le correzioni ortodontiche.
Una protesi provvisoria fissa collocata su denti naturali permette anche di proteggere dagli stimoli termici e meccanici la polpa, che altrimenti rimarrebbe esposta all'azione di vari agenti esterni.
Inoltre, il provvisorio è anche utile a mantenere stabile la posizione dei denti preparati: l’elemento dentario approntato per la realizzazione di un restauro a copertura completa, essendo privato del contatto occlusale e interprossimale, può andare incontro a spostamenti o estrusione; in tal caso si renderanno necessari, nel corso della terapia, ritocchi o, addirittura, rifacimenti.
Il dispositivo protesico provvisorio serve anche a favorire la guarigione e la maturazione dei tessuti parodontali, permettendo così che lo stato di salute ottenuto perduri per tutto il tempo necessario per arrivare alla cementazione del lavoro protesico definitivo. Non si deve dimenticare infine la possibilità di valutare l'affidabilità dei denti con prognosi dubbia e di ridurre la mobilità degli elementi con supporto parodontale ridotto.
Il provvisorio utilizzato a supporto di un intervento implantare permette, invece, di valutare l’effettiva osteointegrazione dell’impianto e ripristinare gli elementi dentari mancanti, favorendo la guarigione della mucosa prossima all'impianto.
Inoltre, è utile a determinare se il tipo di restauro definitivo da realizzare debba essere avvitato o cementato.
In tutti i pazienti, l’applicazione di protesi provvisorie deve essere preceduta dalla fase terapeutica che cura le varie patologie che hanno reso necessario l'intervento protesico.
Invece, in presenza di precedenti restauri protesici inadeguati, di cui è prevista la sostituzione, si procede all’applicazione dei provvisori prima delle fasi chirurgiche parodontali dal momento che molto probabilmente è l'intervento protesico imperfetto ad aver causato i problemi parodontali. L'applicazione di una protesi corretta faciliterà tutti gli interventi terapeutici.
Alla luce di quanto esposto finora, risulta chiaro che in nessun caso si può ritenere accettabile l'utilizzo come protesi provvisoria di vecchi reustauri protesici rimossi e riadattati.
Spesso si sottovaluta il ruolo di questo dispositivo, pensando che si tratti semplicemente di un restauro temporaneo o addirittura di un costoso optional che in alcuni casi può essere evitato.
Invece, provvisori ben progettati e costruiti svolgono diverse funzioni fondamentali per ottenere un risultato protesico ottimale. Innanzitutto consentono la previsualizzazione del progetto protesico finale, non solo da parte del clinico, ma anche da parte del paziente, permettendo quindi la messa a punto della giusta estetica e fonetica.
Inoltre, i dispositivi provvisori forniscono la possibilità di valutare la funzione masticatoria, soprattutto quando si alterano i parametri relativi alla masticazione ed ai rapporti intermascellari, sia durante la preparazione protesica sia durante le registrazioni dei movimenti articolari.
Infine, i provvisori permettono di trasferire i parametri morfologici, funzionali ed estetici al restauro definitivo e di offrire ancoraggio per le correzioni ortodontiche.
Una protesi provvisoria fissa collocata su denti naturali permette anche di proteggere dagli stimoli termici e meccanici la polpa, che altrimenti rimarrebbe esposta all'azione di vari agenti esterni.
Inoltre, il provvisorio è anche utile a mantenere stabile la posizione dei denti preparati: l’elemento dentario approntato per la realizzazione di un restauro a copertura completa, essendo privato del contatto occlusale e interprossimale, può andare incontro a spostamenti o estrusione; in tal caso si renderanno necessari, nel corso della terapia, ritocchi o, addirittura, rifacimenti.
Il dispositivo protesico provvisorio serve anche a favorire la guarigione e la maturazione dei tessuti parodontali, permettendo così che lo stato di salute ottenuto perduri per tutto il tempo necessario per arrivare alla cementazione del lavoro protesico definitivo. Non si deve dimenticare infine la possibilità di valutare l'affidabilità dei denti con prognosi dubbia e di ridurre la mobilità degli elementi con supporto parodontale ridotto.
Il provvisorio utilizzato a supporto di un intervento implantare permette, invece, di valutare l’effettiva osteointegrazione dell’impianto e ripristinare gli elementi dentari mancanti, favorendo la guarigione della mucosa prossima all'impianto.
Inoltre, è utile a determinare se il tipo di restauro definitivo da realizzare debba essere avvitato o cementato.
In tutti i pazienti, l’applicazione di protesi provvisorie deve essere preceduta dalla fase terapeutica che cura le varie patologie che hanno reso necessario l'intervento protesico.
Invece, in presenza di precedenti restauri protesici inadeguati, di cui è prevista la sostituzione, si procede all’applicazione dei provvisori prima delle fasi chirurgiche parodontali dal momento che molto probabilmente è l'intervento protesico imperfetto ad aver causato i problemi parodontali. L'applicazione di una protesi corretta faciliterà tutti gli interventi terapeutici.
Alla luce di quanto esposto finora, risulta chiaro che in nessun caso si può ritenere accettabile l'utilizzo come protesi provvisoria di vecchi reustauri protesici rimossi e riadattati.
Dentista Liguria, La Spezia
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Dentista Veneto, Vicenza
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Dentista Sicilia, Palermo
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Dentista Campania, Caserta
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