L'innesto gengivale vi sembra una indicazione corretta o esagerata?
Scritto da Carlo / Pubblicato il
Per i denti dal canino al secondo premolare inferiore (vedi foto), ci è stato proposto un innesto gengivale, vi sembra una indicazione corretta o esagerata (visto l'attuale livello di retrazione)?
Pubblicato il 07-09-2015
La scelta è in funzione dell'entità della retrazione e anche dell'eventuale sensibilità presente in alternativa la possibilità di monitorare l'evoluzione della retrazione per un intervallo di tempo è un'eventualità che può essere presa in considerazione. Cordiali saluti
Pubblicato il 07-09-2015
Gentile Sig.CARLO, per la retrazione gengivale esistono diversi tipi di interventi di chirurgia muco-gengivale tra cui il prelievo di gengiva ( di solito dal palato) che viene poi suturato a livello della recessione come le è stato proposto. Evidentemente il professionista che la segue ha ritenuto idoneo questo tipo di intervento per il suo caso. Dovrà poi seguire attentamente le indicazioni che il suo dentista le fornirà per il decorso post-operatorio. Cordialmente
Pubblicato il 07-09-2015
Sig. Carlo, l'innesto gengivale è una cura dei sintomi non elimina la causa della retrazione, per cui le recidive sono contemplate alla grande. Nel suo caso, nelle foto ritroviamo la presenza di un frenulo proprio nella zona da trattare, forse potrebbe essere la causa della retrazione, per cui cerchi un semplice odontoiatra con un minimo di mente aperta (che le farà pagare la visita) e richieda una diagnosi seria, che poi ne riparliamo.
Pubblicato il 07-09-2015
Io non farei nessun innesto nel suo caso; da quello che vedo nella foto mi sembra piu' una lesione da spazzolamento che altro; magari mi sbaglio perche' non conosco le sue motivazioni a richiedere tale terapia pero' una recessione molto limitata come la sua, trattarla con un innesto e' come sparare a un topo con un carrarmato; anche perche' la guarigione comporta sempre una retrazione e magari si torna come prima. Scusi la franchezza
Pubblicato il 07-09-2015
Senza entrare nel merito del trattamento specifico, tenga conto che in primis è necessario capire le cause della retrazione gengivale (giustissima l'osservazione del collega Ruffoni relativamente alla presenza di un frenulo proprio in corrispondenza del canino / valutare anche occlusione, guida canina, eventuali abitudini viziate) ed eliminarle o comunque ridurle al minimo (altrimenti la recidiva è probabilissima). Quindi identificare con visita clinica - sondaggio parodontale e radiografica (rx endorale) di che tipo di recessione si tratta (la classificazione di riferimento è quella di Miller, 4 classi, e per ognuna è specificata la prognosi in caso di trattamento muco - gengivale). Quindi, a questo punto, con tutti gli elementi definiti e raccolti, impostare il piano di trattamento più indicato nel contesto o della restaurativa (non è il suo caso) o della chirurgia mucogengivale (esistono diversi tipi di lembo associati o meno ad innesti gengivali, che valuterà il Chirurgo Parodontale sulla base del singolo caso clinico). Se il collega ha fatto tutto questo ed è giunto a questa conclusione, perchè non fidarsi? Oppure valutare un secondo parere de visu, dato che non abbiamo sufficienti elementi per valutare se il piano di trattamento suggerito sia corretto per il suo caso oppure no.
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Pubblicato il 07-09-2015
Gentile Sig. Carlo, non è una valutazione che si può fare da una semplice foto. Per prima cosa bisogna capire il motivo della retrazione. Un innesto corregge il difetto, ma non agisce sulle cause. Poi ci vuole un sondaggio, radiografie per fare un piano terapeutico corretto. Per ultimo concordo che fare un innesto con quel frenulo che tira non è proprio il massimo. Cordiali saluti
Pubblicato il 07-09-2015
Caro Signor Carlo, dice bene il Dottor Ruffoni: Ha un frenulo "traente" che deve essere ben valutato. Non si può rispondere alla sua domanda da una semplice fotografia sul Web. Poi, riguardo alle recessioni, dalle foto non sembra che ne sia affetto ma non si vede certo bene. Solo con una visita clinica si può fare Diagnosi. Se ci fossero, andrebbero curate solo quelle che avessero "distrutto", detto in parole a lei comprensibili, la Gengiva aderente sfociando od avvicinandosi alla linea di giunzione mucogengivale che separa la gengiva aderente (rosa ed aderente all'osso tramite il periostio) dalla mucosa alveolare (violacea ed elastica). Bisogna valutare anche se ci fossero tasche parodontali presenti, vista anche la sua eta' di 46 anni che è tra le più colpite dalle Parodontiti che per precisione, non hanno nulla a che vedere con le recessioni ma possono coesistere aggravandosi reciprocamente. Legga nel mio profilo "Visita Parodontale" che poi non è altro che la Visita Odontoiatrica completa che mia Figlia Claudia ed io facciamo sempre per qualsiasi motivo fosse venuto da noi un paziente! :) Legga anche "Gengivite" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!" e quanto altro volesse delle numerose pubblicazioni che troverà, tra cui le numerose pubblicazioni sulle Recessioni Gengivali. Come vede affrontare il suo "problema" è meno semplicistico di quanto apparirebbe ad una superficiale e frettolosa valutazione! L'aspetto oggettivo della gengiva sana ha un aspetto a buccia d'arancio. L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poiché in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il primo sintomo di gengivite. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia "da solo", il parodonto e la sua patologia "da solo", ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti, ma anche in inestetismi che hanno cause nelle Disgnazie e nelle patologie Gnatologiche.Le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali. Questo lo si può decidere solo clinicamente con adeguata visita parodontale. Diciamo che ogni Recessione ed ogni zona della bocca necessitano di interventi adatti e mirati! Questa è serietà! Non si vende il "fumo", si vende "l'arrosto"! :) Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva.Le lascio un Poster di recessioni gengivali e loro terapia. Le preciso inoltre che i risultati ottenuti con gli interventi chirurgici parodontali mucogengivali di terapia delle Recessioni, sono stabili nel tempo. Se dovesse rincominciare a progredire la recessione in modo "continuo, cosa quasi impossibile", la velocità con cui si formerebbe, si approfonderebbe alla velocità di circa 1/7 di mm. all'anno o in casi molto rari al massimo di 1/3 di mm l'anno. Dato che funzionalmente il recupero della gengiva aderente è di almeno 3-5 mm e più, capisce che occorrerebbero veramente tantissimi decenni prima che si possa riformare una recessione, nell'improbabile e raro caso in cui rincominciasse la patologia. Questo lo spiego perché da alcuni Colleghi, purtroppo, per Ignoranza, ho sentito dire che le recessioni sono incurabili perché il tempo annulla prestissimo gli interventi. Niente di più falso!!! Ovviamente deve essere un Parodontologo ad attuare queste Terapie, se necessarie! Ripeto che E' di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Si metta in "mani buone" di un Eccellente Parodontologo e Gnatologo. Parodontologia e Gnatologia camminano insieme, quindi un buon Parodontologo è anche Gnatologo, così come un Buon Dentista ha sempre una mentalità Parodontale e Gnatologica che gli consentono di fare qualsiasi terapia di qualsiasi Specialità Odontoiatrica, anche solo Generica come la conservativa, senza prescindere dal Parodonto e dal giusto rapporto Gnatologico che ci deve essere tra le arcate, i denti viciniori e gli antagonisti e le disclusionoi canine, incisive ed in Relazione Centrica e ovviamente le ATM (Articolazioni Temporo Mandibolari). Cari Saluti e le lascio dei iei casi di aumento del fornice e di terapia delle recessioni anche se il suo sembrerebbe più una patologia (eventuale e da confermare clinicamente parodontalmente) di insufficienza di profondità del fornica. Cari saluti
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Pubblicato il 08-09-2015
Non mi pare una recessione di entità tale da giustificare un intervento come l'innesto gengivale. Non è doloroso, ma non è neanche una "passeggiata". Non so se però i sintomi sono tali da dover ricorrere ad una ricopertura radicolare.
Pubblicato il 08-09-2015
Carlo buongiorno. L'origine delle retrazioni gengivali va valutata per capirne l'origine prima di intervenire. Fare un innesto senza eliminare la causa significa andare incontro a sicuro fallimento. Sarebbe come ritinteggiare la pareti ammuffite senza rimuovere l'umidità. Le sue gengive, senza rimuovere la causa, si ritirerebbero nuovamente, al di là del fatto che dalla foto non è possibile capire quanto grave sia questa recessione (che francamente non mi pare seria). Si faccia spiegare meglio dal collega che l'ha visitata quale sarebbe la causa e quali sarebbero le prospettive. Cordialità.
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