Apicectomia
Scritto da Maurizio / Pubblicato il
Mi è stato diagnosticato un granuloma sul penultimo dente (molare) dell’arcata superiore. Non mi dà fastidio e ogni tanto spurga attraverso una piccola fistola. Il mio dentista, con il consulto di un chirurgo esperto in questo settore, mi ha detto che, visto che il dente è devitalizzato, incapsualto e sotto ha due grosse viti, l’unica possibilità è quella dell’apicectomia. Ha, però, anche aggiunto, che l’intervento lo farà il professionista chirurgo poiché in quella zona ci sono rischi dovuti al seno nasale. A questo punto volevo sapere se voi siete in grado di tranquillizarmi sulla "presunta" pericolosità dell’intervento e se la percentuale di riuscita di un’apicectomia è statisticamente buona. Vista la mia situazione anche per voi non ho altre scelte? Grazie anticipatamente.
Pubblicato il 05-03-2008
Salve, l'unica alternativa all'apicectomia è l'estrazione, perchè è impossibile ritrattare un elemento dentario già devitalizzato e con due viti endocanalari cementate. Di solito l'apicectomia funziona e non comporta rischi notevoli, ma la prognosi è valutabile caso per caso. In medicina non esiste una regola ferrea e/o matematica. E' sempre Madre Natura che decide tutto. Per qualunque altra domanda sono a disposizione.
Pubblicato il 05-03-2008
E' vero, come dice il collega, che bisogna valutare caso per caso. Ad ogni modo il fatto che non le crea fastidio dal momento che drena attraverso una fistola non è assolutamente un buon motivo per non intervenire.
Pubblicato il 05-03-2008
Concordo pienamente con il collega Capodiferro ed aggiungo solamente che in mani esperte i rischi di complicanze sono ridotti al minimo e si creano le condizioni ideali per una prognosi favorevole. Cordiali saluti.
Pubblicato il 05-03-2008
Gent. Paziente: direi che quanto proposto dal suo odontoiatra è sicuramente corretto; l'apicectomia, giustamente meglio eseguita da un chirurgo esperto; non vi sono grossi rischi, in realtà il rapporto con il seno mascelalre non comporta particolari problemi. l'alternativa del ritrattamento è sicuramente molto complicata in virtù delle viti endocanalari. l'unica certezza è che comunque bisogna intervenire cordiali saluti prof. Finotti Marco
Pubblicato il 05-03-2008
Sig. Morra, approvo le decisioni del suo odontoiatra, che ritengo scrupolose e corrette. Purtroppo a volte durante questi interventi si possono avere delle complicanze. Un' alternativa meno invasiva dell'intervento chirurgico potrebbe essere la rimozione della corna protesica (capsula) con conseguente rimozione delle viti (svitandole), procedendo con un trattamento endodontico del canale interessato. Mi faccia sapere, sono a sua disposizione. ruffonidiego@virgilio.it .
Pubblicato il 06-03-2008
Caro paziente, dal punto di vista chirurgico l'intervento non comporta grandi difficoltà né grandi rischi, nonostante la vicinanza del seno mascellare. Non risolve però il problema base, ovvero PERCHE' si è formato il granuloma. Di certo vi sono dei batteri in quelle radice, e ritengo improbabile la loro eradicazione asportando la punta delle 2 radici esterne (l'apicectomia appunto). Il rischio maggiore è di assistere ad una transitoria "guarigione" seguita da una recidiva del granuloma, con una perdita di osso eventualmente utile per inserire un impianto. Ritengo più efficace in accordo con il collega Ruffoni la rimozione della capsula, delle vitine (se tecnicamente possibile) e il ritrattamento dei canali. L'alternativa non è il non-intervento, ma la l'estrazione e l'inserimento (come opzione di prima scelta) di un impianto endorale. Cordiali saluti dr. Sergio Formentelli Mondovì (CN)
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Pubblicato il 06-03-2008
La strada migliore da seguire prima di una apicectomia sarebbe un ritrattamento, cioè andare a staccare la corona, togliere le "viti" e riaprire i canali, arrivando fino in fondo e ripulirli perbene. Solo nel caso in cui qesto ritrattamento non vada a buon fine, bisognerebbe fare l'intervento di apicectomia. Ritengo che se non c'è continuità anatomica con il seno, se cioè, le dadici del molare non entrano nel seno, non ci sono questi grandi rischi, soprattutto di nelle mani esperte di un collega chirurgo. distinti saluti Dr Gerardo Cafaro
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Pubblicato il 06-03-2008
Dal mio punto di vista conviene sempre prima tentare il ritrattamento consistente nella rimozione della corona protesica, delle viti endocanalari (ci sono strumenti per poterli togliere in tutta tranquillità e sicurezza), del vecchio materiale di otturazione canalare e nella nuova esecuzione del trattamento con una scrupolosa disinfezione dei canali. Il verò limite di questa procedura può essere il costo, poiché bisogna curare e riabilitare il dente "da capo". L'intervento di apicectomia può essere eseguito anche dopo il "ritrattamento endodontico" (ripetizione della cura canalare) in caso di fallimento di quest'ultimo. L'apicectomia infatti ha una percentuale di successo più alta in denti che siano stati prima ritrattati e comunque si aggira in letteratura attorno ad un 80 % circa. Saluti.
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Pubblicato il 10-03-2008
Per rispondere in maniera corretta occorrerebbe vedere la radiografia del Suo dente e capire cosa c'è all'interno dei canali (oltre alle viti). se il materiale di otturazione appare compatto l'apicectomia con otturazione chirurgica degli apici canalari può essere una soluzione corretta; se i canali sono vuoti è prima consigliabile tentare un trattamento tradizionale smontando corona e viti (non è così difficile per un endodonzista esperto ed attrezzato).
Pubblicato il 15-03-2008
Normalmente i canali di un molare superiore sono tre o quattro. Se lei ha due viti, significa che uno o due canali sono ritrattabili e magari sono loro i responsabili dell'infezione che le dà la fistola. Conviene provare. Conviene anche tentare di rimuovere le viti dai canali con particolari frese, ultrasuoni, estrattori specifici ed un ottimo ingrandimento. L'apicectomia di canali che non sono stati prima ritrattati non dà la sicurezza del successo in quanto permangono dei batteri all'interno del canale. Il rischio seno mascellare non esiste in mani esperte. Non trascurerei però l'eventualità nefasta di una frattura di una delle radici causata dalla vite, che può dar origine ad una fistola simile a quella del granuloma apicale. In questo caso l'apicectomia non servirebbe a nulla e il dente potrebbe essere da estrarre. Tale frattura può essere diagnosticata al momento del ritrattamento o in quello dell'apicectomia. Auguri. Dott. Roberto Robba Cagliari
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