Ho trattato qualche settimana fa una carie
Caro Signor Carlo, Buongiorno. Stia tranquillo. Può essere del tutto nella norma avere per qualche tempo i sintomi da Lei descritti. Ma questo lo può giudicare solo il suo Dentista. Ripeto, ne parli col suo Dentista e non cerchi spiegazioni nel Web, è Scorretto ed Irrispettoso nei confronti del Suo Dentista, non trova? :) Io sorrido bonariamente ma dietro questo sorriso mi permetto di farle notare che c'è un "rimprovero" perché è molto "antipatico" quello che fa! Cercare conferme sul Web anche se è un onore per Noi di Dentisti Italia ricevere tanta Stima e Fiducia e Credibilità da Lei. Però, vede, cerchi di capire che è essenziale che nel rapporto Medico-Paziente ci sia una base di Stima e Fiducia reciproca. Venuta meno questa "base", non avrebbe più senso il "Rapporto" Medico -Paziente. Parli quindi col suo Dentista ed abbia più Rispetto verso di Lui. Scusi se mi son permesso ma quello che fa è intellettualmente e Moralmente sbagliato. Mi scuso coi Colleghi di Dentisti Italia se mi sono ripetuto per l'ennesima volta ma questo comportamento "che purtroppo è figlio di questi nostri tempi malsani e di questa nostra Società decadente" deve cessare! Io faccio io possibile. Detto questo, come è mia abitudine cerco di essere esaustivi il più possibile nella mia risposta, soprattutto per Riguardo e Rispetto Verso di Lei, Gentile Paziente: Bisogna valutare la Vitalità dei denti e se c'è una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, se fosse una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta,o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma o una cisti. Cari saluti e si attivi perché venga fatta una esatta Diagnosi da parte del Dentista. E' normalissima e banalissima routine Odontoiatrica di tutti i giorni. Andiamo, sono fesserie e sono stupito e perplesso perché nel fare questa domanda dimostra che non c'è stata informazione adeguata da parte del Suo Dentista, il cosiddetto "Consenso Informato! Cari saluti e ancora Cari saluti
Si tratta di una leggera pulpite consecutiva al lavoro eseguito che può evolvere in maniera positiva (guarigione con conservazione della vitalità della polpa) o in maniera negativa (aggravamento del dolore fino alla necrosi); in questo caso il dente andrà sottoposto a terapia canalare.
Per sapere come procedere, bisogna tenere la situazione sotto controllo testando periodicamente la vitalità del dente.
Cordiali saluti.
Dentista Campania, Napoli
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Dentista Lazio, Roma
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