Potrebbe essere una frattura?
Scritto da Francesca / Pubblicato il
Salve,
Il 20 Gennaio il mio dentista mi ha sostituito un'otturazione sull'ultimo molare superiore sinistro perché il materiale si stava deteriorando ma non avevo dolore e non c'erano infiltrazioni. Ha eseguito un'altra piccola otturazione su un premolare sempre superiore sinistro. La sera su suggerimento del dentista non ho masticato dal lato sinistro, il giorno dopo sul molare masticando ho sentito una fitta passata subito e così anche per i giorni successivi. Passato il fine settimana ho chiamato il mio dentista il quale mi ha detto di aspettare ancora qualche giorno ed eventualmente di tornare da lui. Il giovedì 28 sono tornata e mi ha detto che era un precontatto ed ha ritoccato l'otturazione dicendomi che il dolore sarebbe dovuto passare nel giro di 3/4 giorni. Oggi l' ho richiamato perché il dolore persisteva sempre e solo alla masticazione e mi ha detto di aspettare ancora 3/4 giorni ed eventualmente di tornare ma l'ho sentito molto positivo, mi ha detto che secondo lui è la dentina e che dovrebbe migliorare. Io mi fido molto di lui anche perché In 8 anni che sono in cura con lui e con tutti i lavori che mi ha fatto non ho mai avuto un problema. Per completezza di informazione aggiungo che usa sempre la diga di gomma. Ma poco fa mi è venuto un dubbio che ci possa essere una frattura. Potrebbe essere? Oppure è un'ipotesi campata in aria? Grazie per la disponibilitÃ
Cordiali saluti
Pubblicato il 02-02-2016
Gentile Francesca, è difficile rispondere senza alcun elemento a disposizione. Il problema descritto potrebbe essere causato da una otturazione un poco profonda con leggero risentimento che poi si esaurisce spontaneamente. Si tratta, come dice il suo dentista, di attendere e seguirne l'evoluzione e adottare giuste misure. Si mantenga in contatto col suo dentista per le opportune valutazioni. Cordialmente
Pubblicato il 02-02-2016
Concordo perfettamente con il collega, resti in contatto con il suo dentista mi sembra molto scrupoloso. Sono certo che dipende dalla estensione della carie. In ultima analisi, forse converrà, ripetere la ricostruzione aumentando il sottofondo .
Pubblicato il 02-02-2016
Cara Signora Francesca, buongiorno. "Io mi fido molto di lui" e poi chiede confronti via Web sia pur con Noi di Dentisti Italia, Notoriamente Preparati :), della qual cosa la ringrazio ma la Stima e la Fiducia deve indirizzarla sul suo Dentista, non le pare una "scorrettezza" nei suoi confronti? Fiducia e Stima e Rispetto, che diamine! Il rapporto di Fiducia e Stima reciproca Medico-Paziente è fondamentale e se venisse meno, verrebbe a mancare il presupposto più importante per fare o continuare una terapia! Non trova corretto quanto dico :) ? Non mi rimane altro che Rispondere perché Lei, dal momento in cui Domanda ed io Rispondo, Diventa sia pur Temporaneamente mia "Paziente" e devo essere quindi Sincero e Professionale nella mia Risposta. In queste situazioni, almeno da quanto racconta, si deve fare un incappucciamento indiretto della polpa ed in ogni caso un adeguato sottofondo alla otturazione stessa. Se gli stimoli termici portati sul dente, freddo e caldo, durante la Valutazione Clinica dello Stesso per fare la Diagnosi, prima della otturazione, avessero escluso una iperemia passiva (pulpite) o una sindrome radicolare della polpa o una Necrosi della stessa ma avessero indicato un Dente con polpa Sana o al limite, una iperemia attiva della polpa (Reversibile), sarebbe corretto quanto le ha detto il suo Dentista! Se tutto questo non fosse stato fatto, sarebbero solo affermazioni empiriche che troverebbero il tempo che troverebbero perché basterebbe , ora fare una Diagnosi precisa, anche se tardiva e postuma alla otturazione!Intanto non precisa se è stato fatto un incappucciamento diretto della polpa od un incappucciamento indiretto. E' importante saperlo! Il primo si fa quando viene esposta la polpa viva, accidentalmente. Il secondo quando si è molto vicini alla polpa che si "vede" in trasparenza ma non è stata direttamente esposta! In ogni caso, in entrambi i casi l'organismo si difende dall'insulto attuato, con una rimineralizzazione della dentina con la formazione di materiale organico che occlude la parte esterna dei tuboli dentinali, processo facilitato dall'idrossido di calcio posizionato dal Dentista. Col tempo ricopre tutta la superficie dentinale in oggetto. Dall'interno dei tuboli, si formano sostanze che annullano o limitano la ricettività alle tossine batteriche, fino alla sintesi di dentina di reazione che occlude il tubulo. La Dentina Terziaria è invece una apposizione atubulare di dentina, ricca di cellule indifferenziate e che si appongono sotto la strato degli odontoblasti. Quindi la prima reazione è tubolare, la seconda è atubolare! La prima reazione avviene in circa quattordici-ventuno giorni. La seconda impiega più tempo. Il consiglio è di attendere ancora, a seconda anche della situazione Clinica e della risposta agli Stimoli Termici al Freddo ed al Caldo, da non "portare" sul dente prima di due o tre settimane per non "irritare" una polpa già in allarme, stimoli che servono per diagnosticare la presenza di una iperemia passiva da danno venoso che non è altro che una pulpite, non è reversibile e bisogna procedere alla terapia endodontica, o di una iperemia attiva con danno arterioso, la sofferenza pulpare sarebbe reversibile! Se il dente fosse positivamente normale allo stimolo freddo, bisogna portare su esso uno stimolo caldo per valutare la presenza di una sintomatologia radicolare della polpa o una Necrosi come nel suo caso! Le spiego meglio: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespansibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile, la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare, se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esce più con la vena danneggiata, si ha pressione che può anche scatenare dolori forti formando la cosiddetta pulpite acuta o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta, formando una pulpite cronica o meglio cronicizzata e le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, se non curata, muoiono ossia vanno in necrosi e si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice, ossia un granuloma, cisti. Poi una visita Gnatologica e conservativo-endodontica accurata ed una visita Parodontale e una visita o almeno una anamnesi ed una semeiologia sistemica e stia certo che si arriva ad una diagnosi. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto, nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi! Cari Saluti :)
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Pubblicato il 02-02-2016
Sig. Francesca, dimentichi internet e abbia un po' di pazienza, lasci fare al suo odontoiatra che conosce la materia e le applicherà le corrette cure.
Pubblicato il 02-02-2016
Gentile Sig.ra Francesca, se il dolore è solo durante la masticazione potrebbe essere una frattura, ma la cosa più probabile è un risentimento degli odontoblasti che sono le cellule che producono dentina, una micro-bolla tra il composito e la dentina ecc. Si fidi del suo dentista. Cordiali saluti
Pubblicato il 03-02-2016
Il dente è vitale per cui probabilmente ha ragione il suo dentista abbia pazienza qualche giorno in attesa della remissione della sintomatologia. Cordiali saluti
Pubblicato il 03-02-2016
Se lei si fida molto del suo dentista e non ha mai avuto problemi con lui. Le conviene seguire le sue istruzioni. Cioè attendere, e valutare. Nella migliore delle ipotesi il suo dente andrà incontro ad un fisiologico adattamento. Nella peggiore continuerà a dare fastidio, fintanto che dovrà essere devitalizzato. Comunque segua i consigli del suo dentista e, in un modo o nell'altro, la cosa si risolverà.
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